
PER CAPIRE LA TELEVISIONE BASTA RILEGGERE PAOLO POLI – ALDO GRASSO CONSIGLIA “ALFABETO POLI”, LIBRO CHE RACCOGLIE CENTINAIA DI INTERVISTE AL GRANDE ATTORE, CHE HA LAVORATO MOLTO IN TV ED È STATO SPIETATO E LUCIDO NEL SUO GIUDIZIO SUL PICCOLO SCHERMO: “QUANDO LA TELEVISIONE NASCEVA, ERA UNA SPECIE DI TEATRO REGISTRATO, RECITAVAMO DAL VIVO TRUCCATI E VESTITI CON QUEL BRUCIACU… POI LA TV È DIVENTATA UN CINEMA ALQUANTO PIÙ BRUTTO. IN TELEVISIONE HO SEMPRE VENDUTO I CASCAMI DI QUELLO CHE FACEVO IN TEATRO…” – VIDEO
Estratto dell’articolo di Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
alfabeto poli - paolo poli - a cura di luca scarlini
Consiglio un libro singolare, «Alfabeto Poli» (Einaudi) a cura di Luca Scarlini, che ha sfogliato e sbobinato centinaia di interviste all’attore per poi isolare certi temi principali e ricorrenti, per scegliere alcune «parole chiave» e costruire «un sillabario poetico e brillante: una sarabanda di racconti spericolati e divagazioni fulminanti, un “Alfabeto Poli” da decrittare seguendo il filo dell’ironia».
Paolo Poli ha fatto molta televisione, persino un’edizione di «Canzonissima», quella del 1961-62. Particolarmente attivo nelle produzioni dedicate ai giovani telespettatori in veste di interprete e di sceneggiatore, ha rivestito il ruolo di protagonista ne «La ricetta della felicità» (1968) […]
[…] ha inoltre partecipato al ciclo «Centostorie» (1969), allo sceneggiato «Il re non fa per me» (1969), ai programmi «La strana storia del dottor White e del signor Black» (1975) e «Tra i libri dei nonni» (1976). Ha firmato la riduzione de «I tre moschettieri» (1976), frutto di un lavoro di ricerca sperimentale.
Nel 1982 Gregoretti lo ha voluto per «Viaggio a Goldonia», un centone dei più celebri brani del commediografo veneziano.
Questa è la sua voce dedicata alla televisione: «Quando la televisione nasceva, era una specie di teatro registrato, recitavamo dal vivo: truccati e vestiti con quel bruciacu… che dà il pubblico (perché era in sala) con l’orchestra lì. E le ballerine che a volte inciampavano nella bottiglia d’acqua rovesciata perché prima era passato il masticatore di vetro che aveva sputato naturalmente in terra. E noi si ballava facendo finta di nulla.
Poi la tv è diventata un cinema alquanto più brutto, alquanto migliorato, come diceva giustamente Flaiano, dalla pubblicità, che è fatta con molta più cura, ci sono dei cervelli che si spremono di più. In televisione ho sempre venduto i cascami di quello che facevo in teatro. Ho sempre fatto cose che non mi hanno sposato come personaggio al piccolo schermo.
Nessuno mi ha mai fermato per strada dicendo: “Uh, guarda c’è Anacleto il gasista”. E adesso che sono in pensione, visto che prendo poco, non mi conviene neanche lavorare per la Rai».
PAOLO POLI
Viaggio a Goldonia - ugo gregoretti
umberto eco e paolo poli babau 3
umberto eco e paolo poli babau 1
poli 4
Paolo Poli foto di Antonio Viscido
paolo poli
PINO STRABIOLI E PAOLO POLI
PAOLO POLI GIOVANE
aldo grasso (4)
Paolo Poli buoi
paolo poli
paolo poli
paolo poli