perfetti sconosciuti

PERFETTI CONOSCIUTISSIMI - IL FILM DI PAOLO GENOVESE ENTRA NEL GUINNESS DEI PRIMATI: HA AVUTO 18 REMAKE – IL REGISTA: "IO NE HO VISTO SEI O SETTE REMAKE E MI SONO SEMBRATI TUTTI ORRENDI" - USCITO NEL 2016 IN ITALIA, IL FILM HA INCASSATO PIÙ DI 17 MILIONI E MEZZO DI EURO MENTRE È STATO VENDUTO IN 85 PAESI - IL 2019 SI CONFIGURA SEMPRE PIÙ COME L'ANNO DELLA RISCOSSA DEL NOSTRO CINEMA. IMPAZZA IL TOTO VENEZIA: TRA I FILM ITALIANI PAPABILI… - VIDEO

 

Pedro Armocida per “il Giornale”

 

perfetti sconosciuti

Sapete qual è il film che è appena entrato nel Guinness dei Primati per aver avuto più remake - ben 18 - nella storia? Incredibile ma vero si tratta di un film italiano, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese che, come accadeva nella migliore tradizione della commedia all' italiana, è scritto a 10 mani, oltre che dallo stesso regista, da Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini, Rolando Ravello. Uscito nel 2016 in Italia ha incassato più di 17 milioni e mezzo di euro mentre è stato venduto in 85 Paesi ottenendo 500 milioni di incasso nel mondo.

 

perfetti sconosciuti

Lo stesso Paolo Genovese si sorprende sempre che la storia, paradossalmente semplicissima, di un gruppo di amici che a cena si mette a giocare con i cellulari - ognuno leggendo i messaggi degli altri - abbia avuto tanto successo: «Penso sia stato una sorta di autoanalisi collettiva su un momento di cambiamento profondo della società e della nostra vita, con il cellulare che diventa il fulcro di tante cose», spiegava qualche settimana fa durante uno degli incontri con i protagonisti del cinema italiano organizzato dalla fiera monosala Caravaggio di Roma.

 

perfetti sconosciuti

Prodotto da Marco Belardi per Medusa, Perfetti sconosciuti dovrebbe coronare la sua parabola mondiale di remake proprio con quello statunitense che si è bloccato perché tra i tre produttori d' eccellenza coinvolti, ossia Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, c' era anche Harvey Weinstein travolto dagli scandali sessuali. Mentre ora, dopo che Charlize Theron è rimasta molto colpita dal film visto durante un volo, sembrerebbe che il progetto possa ripartire e che lo stesso Paolo Genovese potrebbe dirigerlo: «Ci siamo visti più volte con il produttore che ha acquisito i diritti dopo il fallimento della società di Weinstein. È tutto in una fase molto embrionale.

 

PERFETTI SCONOSCIUTI FOGLIETTA SMUTNIAK ROHRWACHER

Per ora gli americani stanno fantasticando sul cast ideale, e quando parlano fanno solo i nomi, tipo Bradley, Natalie, Charlize...», ha detto il regista sempre a «Caravaggio incontri». A cui corrispondono cognomi, di peso, come Cooper, Portman e appunto Theron e magari se dietro c' è proprio Genovese il rischio di un rifacimento che non gli piaccia si allontanerebbe: «Io ho visto sei o sette remake e mi sono sembrati tutti orrendi. Ma è normale, dopo aver lavorato tanto sulla sceneggiatura, soffri a vedere scene cambiate e battute tagliate».

 

2 - CIAK, SI GIRA LA RISCOSSA DEL CINEMA ITALIANO

Gloria Satta per “il Messaggero”

 

perfectos desconocidos

A pochi giorni dall'annuncio ufficiale, impazza il toto-Venezia e tra i film italiani più papabili per la 76ma Mostra (28 agosto-7 settembre) figurano Martin Eden di Pietro Marcello, che ha riadattato il classico del 1909 di Jack London con l'interpretazione di Luca Marinelli, Marco Leonardi e Chiara Francini, e Qui rido io di Mario Martone protagonista Toni Servillo nel ruolo di Eduardo Scarpetta, il patriarca del teatro napoletano. Cinque è il numero perfetto, opera prima del fumettista Igort che ha riservato sempre a Servillo il ruolo di un gangster caricaturale (e a Valeria Golino quello della sua pupa), è invece in predicato per aprire le Giornate degli Autori.

 

perfetti sconosciuti' intervista a paolo genovese, marco giallini e kasia smitniak t

LA RIPRESA

Lido a parte, questo 2019 si configura sempre più come l'anno della riscossa del nostro cinema già beneficiato dalla ripresa generale del settore (nel primo semestre gli incassi sono aumentati del 5,13 per cento con l'impennata di luglio del +75,28) e dal successo de Il Traditore: il film di Marco Bellocchio, applaudito a Cannes e venduto in tutto il mondo, qui ha incassato 4 milioni e mezzo e si avvia a rappresentare il nostro cinema agli Oscar.

 

Nel frattempo, largo ai maestri. Nelle settimane a venire è previsto un ingorgo di grandi film diretti da firme illustri alle prese con commedie, drammi, thriller, storie intimiste: la varietà dei generi sembra tornata di moda. Comincia Pupi Avati che rispolvera l'adorato horror in Il Signor Diavolo (in sala il 22 agosto). Chiudono Gabriele Muccino e Carlo Verdone, entrambi nei cinema per San Valentino 2020: il primo con I migliori anni, storia di quattro amici (Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Micaela Ramazzotti) dal 1980 ad oggi, il secondo con la commedia Si vive una volta sola interpretata dallo stesso Carlo, Anna Foglietta, Max Tortora e Rocco Papaleo nel ruolo di quattro medici, eccellenti nel lavoro e fallimentari nel privato. Ma il primo giorno dell'anno, si salvi chi può: le sale di tutta Italia faranno posto a Tolo Tolo, la nuova commedia di Checco Zalone ambientata in Kenya e destinata a sbancare i botteghini come le precedenti.

 

ZALONE TOLO TOLO

LARGO A BENIGNI

Intanto Nanni Moretti sta dando gli ultimi ritocchi a La mia strada, il suo primo film ispirato a un romanzo (Tre piani di Eshkol Nevo) e interpretato dal regista stesso, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher: l'uscita è prevista nel 2020, probabilmente dopo il Festival di Cannes che da Ecce Bombo in poi ha sempre invitato il maestro romano. Sarà invece sugli schermi il 25 dicembre l'atteso Pinocchio di Matteo Garrone, con Roberto Benigni nei panni di Geppetto e la partecipazione di Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Marine Vacht, Marcello Fonte. Due premi Oscar sono tornati al lavoro:

 

matteo garrone pinocchio

Giuseppe Tornatore, che prepara il suo film su Aung San Suu Kyi, icona democratica birmana e premio Nobel per la pace, e Gabriele Salvatores che ha pronto Tutto il mio folle amore (24 ottobre), con Claudio Santamaria nella parte del padre di un figlio autistico. E Luca Guadagnino tradisce il cinema per la serie tv We Are Who We Are, attualmente in lavorazione in Veneto. In arrivo anche Ligabue-Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con Elio Germano nel ruolo del tormentato pittore, Aspromonte terra degli ultimi di Mimmo Calopresti, Le sorelle Macaluso che Emma Dante ha ricavato da un suo testo teatrale. Donato Carrisi ha arruolato Servillo e Dustin Hoffman per il thriller L'uomo del labirinto (30 ottobre), e un thriller dell'anima è anche il film di Cristina Comencini In buona compagnia con Giovanna Mezzogiorno mentre è un noir Villetta con ospiti di Ivano De Matteo (protagonisti Marco Giallini e Michela Cescon) e Marco D'amore racconta, in L'immortale, il boss Ciro Di Marzio (12 dicembre)

 

verdone

A TUTTA COMMEDIA

La commedia gioca un ruolo di primo piano. Il 26 settembre uscirà Vivere di Francesca Archibugi con Micaela Ramazzotti, protagonista una ragazza alla pari. Il 21 novembre Antonio Albanese ritroverà Laqualunque in Cetto c'è senzadubbiamente di Giulio Manfredonia. Il 28 novembre tocca a La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek su una coppia gay (Edoardo Leo e Stefano Accorsi) alle prese con la custodia di due bambini. Promettono risate Sono solo fantasmi di Christian e Brando De Sica (14 novembre) e il nuovo film di Ficarra e Picone in programma a Natale. Per rivedere insieme Aldo Giovanni e Giacono in Odio l'estate bisognerà aspettare fino a gennaio 2020. Prima che escano Diabolik dei Manetti Bros, con Luca Marinelli e Miriam Leone, e Caravaggio di Michele Placido con Riccardo Scamarcio. Per non farsi mancare niente.

 

perfectos desconocidos il cast di perfetti sconosciutiperfectos desconocidos

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)