MAI DIRE RAI! PONTE LUNGO A RAI PARLAMENTO: IL DIRETTORE GIANNI SCIPIONE ROSSI SOSPENDE LE TRASMISSIONI DAL 21 AL 25 APRILE PER RIDURRE LE SPESE. E LA REDAZIONE DICHIARA TRE GIORNI DI SCIOPERO!

1 - A RAI PARLAMENTO TRE GIORNI DI SCIOPPERO CONTRO GIANNI SCIPIONE ROSSI
Difficoltà crescenti per il direttore di Rai Parlamento Gianni Scipione Rossi, che ha subito la proclamazione di tre giorni di sciopero, decretata all'unanimità dalla redazione, per protestare contro la "sospensione delle trasmissioni del tg dal 21 al 25 aprile". In piena campagna elettorale per le europee, nel bel mezzo di un passaggio decisivo per la politica italiana, l'azzeramento dell'informazione parlamentare è stata motivata da Rossi con esigenze di risparmi economici che la redazione ritiene immotivate e ingiustificate. Dietro la protesta dei giornalisti ci sarebbe, però, l'insofferenza per un direttore che le voci dei palazzi Rai vorrebbero in via di sostituzione con l'ex direttore di Radio1 rimasto senza poltrona, Tony Preziosi.

2 - RAI: FERRARIO, MINZOLINI MI HA EMARGINATO, FACEVA TG FAZIOSO
(ANSA) - "Contesto a Minzolini di non avermi fatto lavorare e di aver fatto un telegiornale fazioso, che nascondeva le notizie". E' quanto sostenuto in aula dalla giornalista Tiziana Ferraio nell'ambito del processo che vede l'attuale senatore di Forza Italia accusato di abuso d'ufficio per averla sollevata dalla conduzione del telegiornale di Rai Uno senza darle un incarico dello stesso valore.

"Nei tanti anni vissuti al Tg1, sono entrata nel 1982, non sono mancati momenti di tensione e disagio - ha spiegato la giornalista- ma un'informazione cosi' squilibrata, come con la direzione di Minzolini, non c'e' mai stata". La Ferrario ha raccontato di quando fu data "la notizia dell'assoluzione dell'avvocato Mills, per il quale in realta' c'era stata una dichiarazione di prescrizione, e quella stessa notizia non fu rettificata, molti di noi protestarono.

Io fui tra quelli che si rifiutarono di firmare un documento di sostegno alla linea editoriale della direzione: chi non lo fece fu rimosso dagli incarichi. Pochi giorni dopo, Minzolini mi disse al telefono, mentre ero in ferie, che non avrei condotto l'edizione delle 20". L'ex conduttrice del telegiornale ha detto, inoltre, che "dal marzo 2010 al 2011, non ho fatto piu' niente. Solo con il rinvio a giudizio di Minzolini, la Rai ha concretizzato la proposta che Mario Orfeo mi ha fatto mandandomi a New York". Secondo Fabrizio Siggia, difensore di Minzolini, "e' importante sottolineare che quel documento di sostegno alla linea della direzione fu sottoscritto da 96 redattori, quasi i due terzi della redazione del Tg1.

Minzolini, poi, propose alla Ferrario anche di andare a Mosca in occasione degli attentati alla metropolitana ma lei disse che era in ferie e non poteva andare. Ed e' stato sempre Minzolini a mandarla per due mesi a New York, al posto di un altro collega, incarico propedeutico a quello che poi lei ha definito con Orfeo qualche mese fa".

3 - RAI. TOSI: DA 'REPORT' MACCHINA DEL FANGO, TRASMISSIONE DI CACCA
(DIRE) - "Mah, rispondere al fango e alla cacca...quella di ieri e' una trasmissione di cacca, costruita in un certo modo, non dicendo nulla perche' poi non e' che hanno ipotesi di reato. Fango. Gli interlocutori sono gente buttata fuori dalla Lega, disperati. Ci fosse uno che ha dato una notizia vera". Cosi' Flavio Tosi, sindaco di Verona, intervenuto a Effetto Giorno di Simone Spetia su Radio24, attacca la trasmissione di Milena Gabanelli.

In merito al presunto scandalo sessuale che lo riguarda attacca: "Io vestito da donna? Sono uno che non usa profumo, non mette braccialetti. Non ho quel tipo di tendenze. Chiunque puo' andare in televisione e dire: 'Ho sentito che Gabanelli fa la prostituta', non lo so, lo nego, magari e' vero, magari no. Se cominciamo cosi' e' la macchina del fango per tutti". A proposito dei contatti con la criminalita' calabrese e alla cena con esponenti della 'ndrangheta replica cosi' "La realta' e' che, andando sui dati, loro citano una cena alla quale sarebbe stata presente la 'ndrangheta calabrese.

E' avvenuta in un luogo aperto al pubblico e c'erano il presidente della Provincia, il sindaco, tre assessori provinciali, tre consiglieri comunali, il presidente degli industriali, professionisti, artigiani, sei giornalisti, forze dell'ordine dentro e fuori per ragioni di sicurezza. La macchina del fango serve a qualcuno, si vede che il sottoscritto da' fastidio a qualcuno. Spiace che la televisione di Stato, perche' Gabanelli e Ranucci lavorano per la Tv di Stato, utilizzino strumenti di diffamazione come questi. Ma ci vedremo in tribunale".

 

GIANNI SCIPIONE ROSSI rai corporationTIZIANA FERRARIO STELLA PENDE minzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresse MILENA GABANELLI NELLA REDAZIONE DI REPORT FOTO LUCIANO VITI PER SETTE TIZIANA FERRARIOTosi e Kyenge

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…