
“INVERTITO”, “DISGUSTOSO”; “PORNOGRAFO SGRAMMATICATO”: UN LIBRO DI LANFRANCO PALAZZOLO RACCOGLIE DECENNI DI INSULTI IN PARLAMENTO A PASOLINI – GLI ATTACCHI SONO ARRIVATI QUASI TUTTI DAL MOVIMENTO SOCIALE (E DAI CENTRISTI) MA VELENI E STILETTATE CI FURONO ANCHE A SINISTRA - DALL’ALLORA MSI SI SPARAVA A ZERO: “COME POSSIAMO EDUCARE LA GIOVENTÙ IN QUEST’ITALIA IN CUI FUROREGGIA LA VITA VIOLENTA E INVERTITA DI PASOLINI?” - "PPP" PARLANDO DEL SUO FILM "IL VANGELO SECONDO MATTEO" LAMENTÒ “L’ONDATA DI PROFONDA ANTIPATIA CHE HA SUSCITATO NEI GIORNALI DI SINISTRA..."
Luigi Grassia per la Stampa - Estratti
Certi fatti di cronaca e di storia sono come campi sui quali il metal detector è passato più e più volte ma che a ogni nuovo approccio riservano nuove scoperte.
Ad esempio su Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, regista e protagonista del dibattito culturale italiano, ucciso a Roma il 2 novembre 1975, può sembrare che sia stato già detto di tutto e di più: significato artistico delle sue opere, polemiche giornalistiche e politiche, vita privata, caso giudiziario e dietrologie assortite, e invece all’approssimarsi dei 50 anni dalla morte è appena stato pubblicato un libro che propone fatti nuovi da un nuovo punto di vista: l’autore Lanfranco Palazzolo ha scavato e riportato alla luce quello che è stato detto su Pasolini nel corso degli anni nelle aule del Parlamento e che ha lasciato traccia nei documenti ufficiali.
pier paolo pasolini libro lanfranco palazzolo cover
Il volume si intitola “Il Parlamento contro Pasolini. Ostilità in forma di prosa verso PPP (1959-1976)”, edizioni Nuova Palomar, ed è stato scritto dal corrispondente di Radio Radicale da Camera e Senato.
Palazzolo ha raccolto e analizzato 52 interventi in Parlamento che hanno avuto a oggetto Pasolini, quasi tutti negativi, aggressivi, derisori o insultanti: attacchi arrivati quasi tutti dall’estrema destra e dal centro dello schieramento politico,
ma (a sorpresa) dal libro emergono ambiguità e mal di pancia anche a sinistra; perché col tempo Pier Paolo Pasolini è diventato quasi un santo laico, ma la sua esperienza da vivo è stata ben differente. Palazzolo si chiede come mai nessuno abbia finora attinto a quei 52 documenti parlamentari, pubblici e (teoricamente) a disposizione di chiunque, e si dà queste risposte: innanzitutto c’è chi, per evitare imbarazzi alla propria parte politica, “ha preferito non indagare”, tenendo conto della diversa sensibilità di oggi, ma la spiegazione più generale, e più disarmante, è che persino fra gli studiosi professionali i più “non hanno dimestichezza con gli archivi parlamentari” e perciò “non sapevano nemmeno da dove cominciare e cosa cercare”. Questo non è il caso di Lanfranco Palazzolo, che da corrispondente di Radio Radicale ha (metaforicamente) una tenda piazzata in Parlamento.
Di ognuno degli interventi di deputati e senatori Palazzolo ricostruisce il contesto politico e culturale; impossibile riassumere il contenuto del libro, ma si possono fare degli esempi. Dall’allora Movimento Sociale si spara a zero: “Come possiamo educare la gioventù in quest’Italia in cui furoreggia la Vita violenta e invertita di Pasolini?”. “Il famigerato Pier Paolo Pasolini, pornografo sgrammaticato”.
“Perché non è stato ritirato il passaporto a Pasolini?” che era appena andato a Parigi a presentare un suo film. Dalla Democrazia cristiana i toni non sono molto diversi: “Mi sono fatto un dovere di leggere alcune pagine del romanzo Ragazzi di vita di Pasolini – dichiara un politico dc – ma sono stato costretto a chiudere quel libro, perché sopraffatto dal disgusto”.
E si additano alla pubblica esecrazione “certe pseudo-artistiche e pseudo-letterarie elucubrazioni di chi è andato ad attingere al gergo più volgare, spesso più ributtante. Mi riferisco alle pasolinate”.
pier paolo pasolini a sabaudia 1
Ma anche dal fronte laico, e persino da sinistra, si prendono le distanze da Pasolini: nel giorno in cui il quotidiano socialista Avanti! esprime dubbi sul film Accattone, un deputato liberale lamenta di veder “gabellati continuamente come capolavori dei pessimi o mediocri film”; dai banchi di sinistra nell’aula della Camera si levano voci di approvazione, e il deputato nota “con piacere che i colleghi socialisti sono della nostra stessa opinione”.
Del resto il libro di Palazzolo riporta che Pasolini parlando del suo film Il Vangelo secondo Matteo lamentò “l’ondata di profonda antipatia che ha suscitato nei giornali di sinistra, da l’Unità a Paese Sera e il sabotaggio che la sua pellicola avrebbe subìto, a suo dire, dai giurati di sinistra alla Mostra del cinema di Venezia.
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