POSTA! SPECIAL EDITION "20 ANNI DI DAGOSPIA" – MARINO BARTOLETTI: "IL PRIMO SITO CHE APRO AL MATTINO E L’ULTIMO CHE SPENGO LA SERA” – IL LETTORE LUCIANO: “ALTRO CHE COMPLEANNO: TU E QUELLI COME TE SIETE IL MORBO CHE HA DISTRUTTO L’ITALIA. IL RESTO È CACCA COME IL TUO SITO” – “AL CONTRARIO DI CONTE E SORCI DAGOSPIA GARANTISCE SEMPRE LA COPERTURA”

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Ma no, mi rispose, quando un animo è portato al sogno, non bisogna tenervelo lontano, razionarglielo. Finché distoglierete il vostro animo dai suoi sogni, non li conoscerà; sarete in balia di mille apparenze perché non ne avrete capito la natura. Se un po' di sogno è pericoloso, quel che ce ne guarisce non è sognare di meno, ma di più, fare tutto il sogno.... Proust per Dagospia????????

 

Lettera 2

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Il primo sito che apro al mattino, l'ultimo che spengo la sera. I giornali non mi bastano più. Un abbraccio ammirato, grato e sincero

marino bartoletti

 

Marino Bartoletti

 

Lettera 3

Maestro Dagonov,

 

alta societa' su dagospiaDago in redazione - ph Massimo Sestini

In un famoso cartello di marketing della DC nel 1963, citato ad esempio dei rischi della comunicazione politica, accanto alla immagine di una bella ragazza (probabilmente vergine) campeggiava la scritta “la DC ha vent’anni”. Prontamente schiere di militanti della parte opposta si affrettarono ad aggiungere sui poster a mano la chiosa “ ed è tempo di fotterla”.  Questo per dire dei rischi di commenti ironici cui si espone in Italia chi fa auguri retorici.

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

 

Senza togliere il fatto che, nonostante la vocale finale, non è ancora chiaro se Dagospia sia nome maschile o femminile. Probabilmente fluido, come tutto il tuo glorioso-disgraziato sito. Quindi mi aggiungo al coro di quanti fanno gli auguri senza troppa enfasi per non espormi al rischio di uno schiaffo di ritorno di quel sarcasmo popolare romanesco di cui tu sei diventato il principale vate nazionale.

 

Arbore, Barbara Boncompagni e la redazione di Dagospia

Lascio ad altri più titolati il dire come Dagospia abbia cambiato il pluralismo della disinformazione italiana.  Io nel mio piccolo voglio ringraziarti per tre cose concrete che hai fatto per me. Grazie per avere sdoganato nel tuo tempio pop e reso eterni in rete scritti su vicende internazionali che altrimenti sarebbero rimasti relegati a chiusi circoli accademici utili per avanzamenti di carriera ma letti da meno gente degli elettori di Renzi.

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

 

Grazie di avermi insegnato l’esistenza e l’uso scientifico di espressioni popolari che sono più efficaci di interi trattati come: “ciao core”; “’nnamo bene”; “scappata la frizione”; “toglietegli il vino”.  Grazie per avermi insegnato che l’umorismo è la prima espressione dell’ intelligenza umana. La tua rubrica POSTA segna le mie giornate. Quando non esce il weekend mi sento svuotato. Quando mi pubblichi provo la soddisfazione assoluta e irreversibile della vittoria in una lite condominiale o del gol decisivo a calcetto.    

Igor Pellicciari

 

Un abbraccio riconoscente

Tuo,

Igor Pellicciari (anche a nome e per conto di Aigor).

 

 

dago con la redazione (giorgio rutelli francesco persili federica macagnone riccardo panzetta alessandro berrettoni)

Lettera 4

Ricordo e seguo sempre con piacere il tuo spirito libero. Complimenti e auguri da Nino Buttafuoo

 

Lettera 5

La paura,la infondono e diffondono,i giornaloni,i giornalini ed i giornalacci;tra i quali annovero anche il vostro.AUGURI per i vostri 20 anni.Sicuro e certo che avete perso la verginita' da molto tempo.Saluti

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

 

Lettera 6

 

Come si fa a non augurare lunga vita a Dagospia?

 

Grazie

Francesca

 

Lettera 7

 

BUON COMPLEANNO GRANDE DAGO!

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

HAI CAMBIATO L'INFORMAZIONE ...NEL SENSO CHE CON UN PO' DI SPIRITO CRITICO E DAGOSPIA CI SI PUÒ FORMARE UNA CORRETTA VISIONE DELLE COSE O QUANTOMENO NON TROPPO IRREALISTICA...100 DI QUESTI GIORNI!

G M

 

 

Lettera 8

 

Dago ph Porcarelli

Venti Anni di Dago on line,

 

seguito, ammirato ed invidiato dai destri perché non è uno dei loro, letto controvoglia dai sinistri perché essendo uno dei loro è sempre stato avanti almeno di venti anni, l' età del sito. Auguri!

- peprig –

 

 

Lettera 9

Ciao Dago,

il tuo sito, al contrario delle promesse di Conte e so(r)ci, garantisce sempre la ... copertura.

 

Ci sento dentro Trilussa, Belli, gli stornelli romani, le lacrime napulitane, i peti e le pernacchie, l'ironia di Flaiano, le menate dei politici e delle starlette, giovani e vecchi, davanti e di dietro.

 

E' un bordello moderno dove si respira quel che resta dell'umanità, liberi di essere d'accordo o meno con ciò che "mostri".

Dago ph Porcarelli

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Grazie Dago e mille di questi incontri,

Rob

 

Lettera 10

Bravo davvero, unico polo d'attrazione eterogenea.

Complimenti e auguri per i prossimi 20 anni e ancora, ancora, ancora.

Io resto in curiosa attesa di sapere cosa si combinerà' col prossimo Festival di Venezia ora che pure Cannes vuole imbucarcisi!

Zaia come Bruce Willis!!!

Con profonda stima,

Veronica

 

Lettera 11

Lunga vita a Dagospia e complimenti infiniti per mantenere aggiornato chi vuol essere davvero informato su che cosa succeda nel ‘Belpaese’!

 

Lettera 12

1 roberto dagostino

Mi auguro di poter leggere in futuro una Dagospia con sempre piu’ articoli-interventi NON politicamente corretti sui Vari gossip economico-politico-finanziari aventi luogo nei vari paesi EU...e per cosi’ mostrare la vera faccia di questo fallimento storico chiamato Unione Europea...!

 

Sempre a disposizione per inviarvi qualche dritta!?

 

Un abbraccio dal Baltico a tutti voi della redazione ed al leggendario fondatore,

 

Federico

Dago ph Claudio Porcarelli

 

Lettera 13

Caro Dagospia

Ti seguo da tanto anni .

 

Mi hai accompagnato anche nei  miei lunghi anni al’ estero , mai lasciandomi solo , sempre pronto a strapparmi un sorriso con i tuoi Cafonal, aneddoti e nicknames al vetriolo .

 

Ti faccio i miei più affettuosi auguri per i tuoi 20 anni :-)

 

Mi raccomando, rimani come sei !

 

Ciao

Un tuo lettore & estimatore (dai tempi di Il peggio di novella 2000...)

 

Dago in redazione - ph Massimo Sestini

Lettera 14

Dannato bastardo altro che De Gasperi: tu non devi neanche pronunciare il suo nome. Semplicemente perché sei un sozzo anti italiano, anticattolico, anti Patria e Famiglia. Se la stampa di oggi ti loda vuol dire che tutto è marcio come te. Popolo per gran parte perduto, politica, magistratura, giornalismo etc è tutto ipocrisia e vigliaccheria!

Dago ph Porcarelli

 

Mi fermo qui perché non meriti altro spazio tanto sei miserabile. Una sola cosa: dai 0 a Salvini perché lo odi come tutti i porci sinistri e i senza onore. Ma c’è un ma: un Paese che nasconde la più sporca delle operazioni, ossia quella di voler distruggere a qualsiasi costo Salvini che è votato da circa un terzo degli Italiani vuol dire che non è la mafia il cancro italico ma le sinistre e i suoi giornali e quelli come te.

Guarda Dagospia

Altro che Compleanno: tu e quelli come te siete il morbo che ha distrutto l’Italia. Il resto  è cacca come il tuo sito .

 

Lettera 15

Caro Dago,

ben portati i tuoi vent’anni, che sono un po’anche nostri, cioè di chi da tuo lettore si è spesso trasformato in modestissimo scrittore da te ospitato.  Per Bankomat facile darti una mano: cosa di più facile da sbertucciare se non il mondo della finanza? In un Paese dove la grande finanza si contende l’informazione , dove il mercato vero non è mai attecchito, dove il paternalismo di mercato ed il capitalismo di relazione prosperano e vanno a braccetto  da sempre, con oligopoli ed economia di Stato, per Dago e Bankomat una pacchia. Una risata li deve travolgere.

 

dago h DAGO ANNI SESSANTA - ROBERTO D AGOSTINO

Oggi più che mai. Giuseppi è chiaramente influenzato da anime populiste e stataliste , ma soprattutto paternaliste. Il male di ogni liberaldemocrazia economica. Perfetto per la non cultura economico finanziaria dell’Italietta di sempre, che per libertà e ricchezza sana non ha mai avuto sincero amore. Dove le Banche fanno corsi per educare i clienti anziché rispettarli. Dove i VIP ed i potenti fanno sempre di tutto per accordarsi fuori dalle regole del mercato e, cosa gravissima quasi peggiore, i più accaniti in questa abitudine sono quelli in relativa buona fede. Ossia: quelli che “ cliente, cittadino e consumatore, stai bravo, il tuo bene e quello del Paese lo sappiamo noi, lo tuteliamo di fatto noi”.

homo robot 1

 

Quelli che se ti discosti dal comunicato stampa ufficiale allora danneggi il gruppo quotato. Quelli che si perquisiscono giornali e giornalisti per il bene dello Stato.  Spesso la buona fede e la cultura di certo capitalismo anche cattolico, pur meritevole per tanti aspetti, di fatto  è stata per questo Paese un narcotico potente e pernicioso, che non a caso ha sempre dialogato con il PCI come con il potere  politico e statalista romano. 

ROBERTO DAGOSTINO DAGO E PAOLO VILLAGGIO FOTO MARCELLINO RADOGNA

 

Destra o sinistra, ma certo nessuno di loro davvero mai  liberale. Il problema, la beffa per gli Italiani è che violata sistematicamente la cultura per il mercato e la libertà, per la sana concorrenza e per la trasparenza, anche da parte di chi lo fa a modo suo a fin di bene, poi comunque ti rimane un sistema opaco e bambino. Dove le guerre per controllare la Consob, le partecipazioni statali e comunali, Mediobanca e Generali,  i grandi giornali, MPS e le utilities sono tutte episodi di una sola tragedia : un mercato meno vero e rispettoso, con meno libertà e trasparenza.

dago redazione.

 

Arrivare così a Giuseppi e Dibba poi è un attimo, quando la visione autenticamente liberale è stata massacrata da sempre, dagli Agnelli come dall’Iri. E oggi come nel dopoguerra i modelli di ricostruzione sono ben divergenti, mentre non si  scorgono Einaudi De Gasperi e Togliatti. Qualcuno sogna  una ricostruzione guidata, controllata, alla “vi è concesso”, con grande ruolo per leggi, decreti, circolari, procure, agenzie pubbliche e soprintendenze di ogni ordine e grado. Un’Italia ricostruita da chi controlla e non da chi crea benessere. Questo il grande divide culturale, forse più ancora di quello geografico o digitale.

STRACULT CARLO VERDONE MARCO GIALLINI MAGO SCIMEMI ROBERTO DAGOSTINO jpeg

 

Nell attesa legge Dagospia

Che Dago mantenga la sua indipendenza, con il sacro diritto di tutti noi a scrivere anche tante sciocchezze in libertà , ma non  sotto dettatura, con ironia e sbeffeggio. La gente potente e pericolosa non ama mai il diritto alla libera  pirlata e all'ironia, perché spesso preferisce  le querele ed i reati di opinione.

Un abbraccio

Bankomat

--

 

FIORELLO DAGO DAGOSPIA ROBERTO D AGOSTINODago ph PorcarelliDAGO ph Claudio Porcarelli isDAGO - ph Claudio PorcarelliDago ph Porcarelli

 

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)