pregliasco

“A MAGGIO DEL 2021 GIREREMO ANCORA CON LA MASCHERINA” - IL VIROLOGO PREGLIASCO OSPITE DI LABATE & CERVELLI SU 'RADIO DUE', GELA GLI ENTUSIASMI. “IL VIRUS NON SI È INDEBOLITO. OGGI CI SONO IL TRIPLO DEI CONTAGI CHE CONOSCIAMO MA NELLA FASE ACUTA GLI INFETTATI ERANO DIECI VOLTE TANTO”. PREGLIASCO DOPO AVER CONSIGLIATO LA MASCHERINA SOLO AI MALATI HA PRECONIZZATO UN'ESTATE SENZA SPIAGGIA...

Da Non è un paese per giovani - Rai Radio Due

 

A “Non è un paese per giovani”, condotto da Max Cervelli e Tommaso Labate su Rai Radio Due, oggi è intervenuto il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs di Milano. 

FABRIZIO PREGLIASCO

 

Che situazione sta vivendo in questo momento?

Siamo più sereni, gli arrivi in pronto soccorso si sono diradati, negli ospedali stanno riducendosi i malati.

 

Oggi abbiamo visto qualche suo collega un po’ perplesso su come è ripartita la fase 2. Lei oggi è più rasserenato o più preoccupato da quello che vede, dall’aria che respira in giro, rispetto a quello che vedremo tra due settimane?

I VIROLOGI

Gli Italiani sono usciti un po’ con i piedi di piombo (almeno da quello che vedo a Milano) ed è l’atteggiamento giusto da tenere. Forse siamo anche un po’ spaventati rispetto al fatto di uscire, visto che ormai è inusuale per una quota di popolazione. Mi è stato detto che non erano così intasate le metropolitane milanesi, che sono sicuramente una preoccupazione. Credo che il gioco in questi 15 giorni sarà doversi abituare a questa nuova normalità e adottarla in via sistematica. Spero che ciò che è stato fatto non venga volatilizzato da comportamenti incongrui. Io dico che questa non è una fase 2 ma una fase 1.5 cioè una situazione in cui si dice : cominciate ad aprire, cominciate a uscire e poi vedremo… E’ chiaro che sarebbe stato meglio avere una maggior chiarezza. Come al solito i documenti costruiti con grande velocità, con l’esigenza di tenere conto di particolari che a volte sfuggono hanno creato o possono creare dei dubbi.

 

GILETTI PREGLIASCO

A mio avviso una partenza uniforme è necessaria, anche perché molte attività lavorative sono interregionali. E’ bene che siamo tutti ai blocchi di partenza uguali e poi magari aggiusteremo il tiro con micro zone rosse. Ma soprattutto due sono i fattori che giocheranno a favore in questa fase: il primo sicuramente è la responsabilità individuale di adottare nel lavoro e nelle situazioni pubbliche cioè il  questo distanziamento sociale. Il secondo è la capacità di individuare casi che potranno esserci perché purtroppo questo succederà. Aumentando i contatti aumenteranno le possibilità di contagio.

 

Qual è il motivo per cui continuano a calare i numeri in terapia intensiva ma abbiamo ancora un numero alto di contagi

I contagi che ci sono oggi sono sicuramente più veritieri di quelli che rilevavamo nella prima parte dell’epidemia. Sicuramente sembrano non troppo minori del momento acuto, ma in realtà nel momento acuto a mio avviso erano sottovalutati di dieci volte rispetto al reale, un caso valeva 10! Ora un caso notificato vale 1, 2, 3 casi sommersi.

 

È possibile che il blocco delle attività e il distanziamento sociale abbiano ridotto anche la quantità di virus circolante.  Quindi, in caso di contagio, grazie a una quantità di virus inferiore, ci troviamo di fronte a casi di minor gravità?

IL VIROLOGO PREGLIASCO

No, purtroppo il virus non è cambiato anzi avendo avuto un maggior spettro di casi stiamo scoprendo cose nuove: i danni a livello cardiaco, il portatore convalescente (che è un aspetto legato alle possibilità di contagio) ovvero all’inizio avevamo dato 14 giorni di tempo di convalescenza ai soggetti che manifestavano i sintomi, oggi stiamo scoprendo (effettuando tamponi) che i pazienti possono essere ancora positivi dopo 30-40 giorni dalla fine dei sintomi, una situazione impegnativa dal punto di vista del controllo di sanità pubblica.

 

Fabrizio Pregliasco

Il virus per ora è stabile, varianti si sono viste in Corea del sud, ma dalla letteratura disponibile apprendiamo che non ha variazioni in termini di effetti o di gravità o di letalità. Sicuramente rispetto al passato visto che i casi comunque sono meno numerosi è possibile trattarli con maggior attenzione, si è anche capito come approcciare la terapia seppur con una non ancora definitiva decisione riguardo a  quali antivirali usare, ma sicuramente tutta l’attività di assistenza respiratoria viene realizzata con maggior attenzione e soprattutto esperienza.

 

Quale altro elemento può subentrare nella nostra vita oltre a mascherine, gel disinfettante e distanziamento sociale? Ci saranno i test rapidi effettuati modello drive in?

Serviranno a capire la diffusione del virus anche in contesti di attività lavorativa ma non possono dare la patente di immunità. Sarà uno strumento in mano al medico del lavoro, al medico di famiglia utilizzato come interpretatore.

 

fabrizio pregliasco

Chi ha già avuto il virus sviluppa gli anticorpi, ma questi anticorpi rendono immune il soggetto contagiato o ci possono essere delle ricadute?

È già una buona cosa che su una casistica abbastanza ampia si sia confermato che gli anticorpi ci sono. Dobbiamo aspettare un po’ di tempo per capire se questa protezione c’è. E’ vero che una gran parte delle malattie infettive una garanzia di protezione più o meno a lungo termine la danno.  Guardando al virus della Sars e della Mers questa protezione anticorpale c’è e l’indicazione è che ci dovrebbe essere anche per questo virus.

 

Il 4 maggio del 2021 lei se lo immagina ancora con le persone che girano con la mascherina oppure no?

Temo che delle attenzioni il 4 maggio 2021  dovremo ancora tenerle, sperabilmente la situazione dovrebbe andare a migliorare ma temo che questo virus diventerà endemico e ce lo terremo in conto tra i tanti virus respiratori, ce ne sono già 262 più i virus influenzali che fino ad ora sono stati i protagonisti delle stagioni invernali. Spesso si crede di aver avuto un’influenza e invece magari si avevano dei corona virus (non questa variante), che determinano una forma meno pesante della vera influenza.

 

Questo virus si inserirà tra i tanti perché il suo lavoro cercherà di portarlo a termine, cioè di infettare quante più persone possibili. Ad oggi siamo arrivati ad un valore che nelle zone colpite raggiunge probabilmente il 20% della popolazione. Per un virus che ha questa capacità di contagio, i calcoli ci dicono che comincerà a frenare davvero quando avrà colpito il 60% o 70% della popolazione. Di lavoro ne ha, dovremo stargli dietro.

 

Davvero questo virus è stato creato in laboratorio come ha dichiarato Trump?

SGARBI PREGLIASCO AVIGAN NON E L ARENA

Ciò che si sa ad oggi ne può evidenziare un’origine naturale, indagini genetiche, i confronti con le sequenze dei vari data base che contengono tutta una serie di isolamenti, caratteristiche degli RNA che si susseguono ci fanno pensare che si tratti di un’origine naturale. Non è facile immaginare quali possano essere state le manipolazioni, alcune supposizioni  del prof. Montagnier che vedevano le sequenze del virus simile all’HIV in realtà sono  sequenze che fanno parte del genoma comune a moltissimi virus. Rimane un’ipotesi da esplorare ulteriormente.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…