lucia azzolina

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - “LA STAMPA” QUALIFICA LUCIA AZZOLINA COME “EX MINISTRA DELLA GIUSTIZIA”. NON SONO BASTATI I DANNI CHE HA FATTO ALL’ISTRUZIONE?  –  “LA REPUBBLICA” ATTRIBUISCE A ZINGARETTI LA FRASE: “VISTO CHE IL BERSAGLIO SONO IO, PER AMORE DELL’ITALIA E DEL PD, NON MI RESTA CHE FARE L’ENNESIMO ATTO PER SBLOCCARE LA SITUAZIONE”. PRENDIAMO ATTO CHE ZINGARETTI È DIVENTATO UN BERSAGLIO PER AMORE DELL’ITALIA E DEL PD E SENTITAMENTE RINGRAZIAMO…

STEFANO LORENZETTO

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Dalle pagine della Verità, in un articolo sulle dimissioni di Nicola Zingaretti, segretario del Pd, Luca Telese osserva: «Alla fine l’onda lunga di Riad si è abbattuta come uno tsunami anche sul Nazareno.

 

Eha prodotto un risultato senza precedenti: l’addio del primo leader – nella storia del Pci-Pds-Pd – che si dimette sbattendo la porta con un j’accuse senza precedenti». Poco più avanti aggiunge che Zingaretti lo ha fatto «postando una lettera pubblica su Facebook, segnata da una durezza senza precedenti».

 

luca telese foto di bacco (2)

Infine segnala che il partito è ora in mano a una presidente, Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, che «non ha mai avuto esperienze di dirigenza precedenti». Purtroppo lo stile di Telese ha invece parecchi precedenti.

 

***

 

valentina cuppi nicola zingaretti

Secondo Wanda Marra del Fatto Quotidiano, quella del dimissionario Nicola Zingaretti è stata «non una fredda comunicazione, ma un messaggio fortissimo, polemico, prima di tutto emotivo, da cui trapela la difficoltà dell’uomo di fronte a un tiro al piccione quotidiano». Un uomo chiamato colombo.

 

***

nicola zingaretti

In un sommario, La Repubblica attribuisce a Nicola Zingaretti la seguente frase: «Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del Pd, non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione». Prendiamo atto che Zingaretti è diventato un bersaglio per amore dell’Italia e del Pd e sentitamente ringraziamo.

 

***

 

Nel Tgr Lazio delle ore 14 la conduttrice Roberta Ammendola annuncia che «il Lazio resta giallo per un soffio: l’indice Rt infatti sfiora ma non arriva all’1 per cento». Notizia priva di senso, giacché l’indice Rt viene espresso per convenzione con un numero naturale, non con una percentuale.

alessio damato nicola zingaretti

 

L’Rt segnala il tasso di contagiosità del Covid-19 dopo che sono state applicate le misure di contenimento del virus.

 

Esempio: Rt 3 significa che ogni infetto in media contagerà tre persone nel periodo considerato e queste tre persone ne contageranno altre tre a testa nel periodo successivo.

 

Quando l’indice Rt è superiore a 1, vuol dire che ogni persona infetta sta contagiando più di una persona.

Coronavirus, l'Italia dei nuovi poveri

 

***

 

Titolo sopra la testata del Fatto Quotidiano: «L’Istat: c’è un milione di persone in condizioni di povertà assoluta. Eppure nel governo Draghi c’è chi vorrebbe smantellare il Reddito di cittadinanza». Sbagliato. Un milione sono gli individui che nel giro di un anno si sono aggiunti ai poveri già esistenti.

 

nicola zingaretti stefano bonaccini

I quali, secondo la stima 2020 contenuta nell’ultimo rapporto dell’Istat pubblicato il 4 marzo, si attestano ora a quota 5,6 milioni. Il quotidiano di Marco Travaglio è riuscito a ridurli dell’82 per cento in un sol colpo e si avvia dunque a pareggiare i conti con Luigi Di Maio, che nel 2018, dal balcone di Palazzo Chigi, proclamò l’abolizione della povertà.

 

***

LUCIA AZZOLINA

 

In una didascalia, La Stampa qualifica la grillina Lucia Azzolina come «ex ministra della Giustizia». Non sono bastati i danni che ha fatto all’Istruzione? *** Titoli da un’unica edizione del Giornale.

 

«E sulla cura s’incarta pure l’ideologia rossa». «E i dem anticipano la resa dei conti». «E Bonaccini incalza». «E ora la “zona rossa” spaventa mezza Italia». «E adesso esplode la rabbia delle famiglie».

 

«E Sputnik prepara lo sbarco in Europa». «E la giudice condanna i sansepolcrini». «E sui dossier caldi non potrà più fare melina». «E tornano le proteste». E poi e poi e poi sarà come morire (copyright Giorgia).

NICOLA ZINGARETTI STEFANO BONACCINI

 

***

 

In un servizio da New York sulla Repubblica, l’inviata Anna Lombardi scrive: «Peccato che solo lunedì il Cdcp, Center for Disease Control and Prevention, ovvero l’organo governativo che si occupa della prevenzione e monitoraggio delle malattie infettive, lo aveva detto chiaro». Congiuntivo vo’ cercando.

 

***

 

Titolo in prima pagina sul Tempo: «Dura lettera di condanna del vescovo di Genova per la corona di spine indossata da Fiorello. Bufera cattolica sul Festival di Sanremo».

fiorello 2

 

Non è così. A censurare «insulsaggini e volgarità» e a protestare contro il premio attribuito a «un personaggio che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine» (Rosario Fiorello), è stato Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia e Sanremo, non di Genova.

 

***

fiorello e achielle lauro

 

Titolo dalla Verità: «Filmava le automobili fuori servizio e poi inviava le multe: vigile indagato». In realtà le auto erano funzionanti. Quindi bisognava titolare: «Fuori servizio filmava le automobili e poi inviava le multe: vigile indagato».

 

***

 

Sottotitolo dalla Verità: «Il problema non è lui, ma la maggioranza che ha distrutto l’Italia ancora presente in Parlamento». Fa piacere che l’Italia sia ancora presente in Parlamento, pensavamo che se ne fosse andata da quel dì. Nel frattempo, si potrebbe correggere l’italiano: «Il problema non è lui, ma la maggioranza, ancora presente in Parlamento, che ha distrutto l’Italia».

LUCIA AZZOLINA stefano lorenzetto con rosa berlusconi, madre di silvioCoronavirus, l'Italia dei nuovi poveri

 

stefano lorenzettostefano lorenzetto con enzo biagistefano lorenzetto intervista angelo rizzoli

 

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…