2020quarantenagiusti7

LA QUARANTENA DEI GIUSTI: GUIDA TV PER RECLUSI – DUBITO CHE CI SIA DAVVERO IN ITALIA UN PUBBLICO CHE SPENDEREBBE 10 EURO PER VEDERE UN FILM ITALIANO NUOVO STANDO A CASA QUANDO SI PUÒ VEDERE GRATIS QUALSIASI MERAVIGLIA DEL NOSTRO CINEMA STRACULT DEI BEI TEMPI, PENSO A “MALADONNA” DI BRUNO GABURRO, ULTIMO SOFT PRIMA DI PASSARE ALL'HARD DI PAOLA SENATORE SU CIELO TV ALLE 23, 15, O MAGARI L’ULTIMO CAMILLERI IN TV, STASERA VA IN PRIMA “LA CONCESSIONE DEL TELEFONO” – VIDEO

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 9

Che vediamo oggi? Lo so, lo so. Per prima cosa dovete assolutamente vedere il successo enorme che sta avendo in tutto il mondo il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Soprattutto in America. Altro che Stallone e Arnold… C’è chi scrive: “Questo non è un film. Tu non sei Will Smith in Io sono leggenda”. Sai che gliene frega… intanto, sta spopolando. Malgrado o grazie al virus, i video di De Luca fanno il giro del mondo.

birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn

 

Seconda cosa. Un mezzo flop come “Birds of Prey” con Margot Robbie vestita da Harley Quinn, grazie all’uscita in Giappone, con 2 milioni di dollari in più, arriva a 200 milioni di dollari di incasso. Che non è affatto male, soprattutto rispetto ai totali flop di “Dolittle” e “Il richiamo della foresta”. “Birds of Prey” va in streaming in Usa dal 24 marzo, assieme a “Dolittle”, proprio il giorno che da noi arriverà Disney+. In piena reclusione…

 

 

maladonna bruno gaburro 4

Forse anche da noi si dovrebbe fare così, almeno coi grossi film americani, ma dubito che ci sia davvero in Italia un pubblico che spenderebbe 10 euro per vedere un film italiano nuovo stando a casa quando si può vedere gratis qualsiasi meraviglia del nostro cinema stracult dei bei tempi, penso a “Maladonna” di Bruno Gaburro con Paola Senatore su Cielo tv alle 23, 15, o magari l’ultimo Camilleri in tv, stasera va in prima “La concessione del telefono” su Rai Uno diretto da Roan Johnson con Alessio Vassallo, Fabrizio Bentivoglio e Corrado Guzzanti.

 

la concessione del telefono

Ovvio che non tutti apprezzeranno il falso Pierino di “Pierino il fichissimo” di Sandro Metz, stanotte alle 00, 45 su Cine 34 (certo…), con Maurizio Esposito, Adriana Russo, Jimmy il Fenomeno e, soprattutto, Nino Terzo che nel finale orchesta la scorreggia più clamorosa del cinema italiano di ogni tempo, ma la condizione di reclusi da virus ci porta, non so perché, a privilegiare il tepore e l’ingenuità del passato, anche cinematografico, o il trash televisivo, vedi De Luca e Barbara D’Urso, anche ieri sera clamorosa, piuttosto che puntare alla contemporaneità.

 

 

la banda del trucido

Confesso che già da qualche anno il cinema italiano offriva poco di nuovo, visto che tutti i soldi andavano alle serie tv, figuriamoci ora, chiusi a casa, perché dovremmo vederli a pagamento… Andiamo per ordine, però. Oggi pomeriggio la scelta è tra “La banda del trucido” di Stelvio Massi con Tomas Milian come Monnezza, Luc Merenda, Franco Citti su Cine 34 alle 14, 15 , e il loffio “Il figlio di Django” di Osvaldo Civirani con Guy Madison e Gabriele Tinti su Rai Movie alle 14, 05. Il primo, che è poi il secondo Monnezza movie, si distingue per una certa volgarità (diciamo…), visto che Tomas ha una moglie cicciona che si chiama Moby Dick che viene scritturata per scorreggiare in un film intitolato “Torna a casa Spermula”, e si proclama poi capo della F.I.G.A, cioè federazione Italiana Gratta Antiviolenza.

 

la banda del trucido 1

Il secondo  è un terribile spaghetti western di Osvaldo Civirani, che si vantava di aver sparato davvero lui con pallottole vere in una scena al saloon, con Guy Madison, bel ragazzo americano che ebbe anche una storia con Oriana Fallaci, e Gabriele Tinti nel suo unico western. Per i fan del genere bis è forse l’unico film di Civirani che abbia un minimo di coerenza. Non è poco. Molto più interessante sempre su Rai Movie, ma alle 15, 40, “Gli uomini dal passo pesante”, firmato da Mario Sequi, ma diretto in realtà dall’italo-americano Albert Band/Alfredo Antonini, con Franco Nero, Joseph Cotten, James Mitchum, che il produttore e direttore della fotografia Alvaro Mancori aveva lanciato come primo western americano girato in Italia.

gli uomini dal passo pesante1

 

Americano perché Joseph Levine ci mise i soldi, e Albert Band lo realizzò pensandolo per tutto il mondo. Non è bellissimo, ma storicamente imperdibile. Gli esterni sono girati in Argentina. Alle 16 su Cine 34 passa “I Teddy Boys della canzone” di Domenico Paolella. Non sarà “Urlatori alla sbarra”, ma ci sono Mina e  i Little Tony Brothers, oltre a Delia Scala e a Paolo Panelli.

 

 

il figlio di django

Alle 19 bello scontro fra “Piedone lo sbirro” di Steno con Bud Spencer e Enzo Cannavale, Rai Movie 19, 15, e il più raro “Sottozero” di Gian Luigi Polidoro con Jerry Calà e Angelo Infanti, Cine 34 alle 19, 25. Il secondo, devo dire, non l’ho mai visto e è pure scritto da Rodolfo Sonego. Alle 21 potete scegliere tra la prima de “La concessione del telefono” di Roan Johnson da Camilleri su Rai Uno, un grande classico come “L’esorcista” di William Friedkin su Iris, il nuovissimo “Cetto c’è, senzadubbiamente” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese su Sky Cinema Uno, meno forte del primo, ma due risate le fai, “Miracolo italiano” di Enrico Oldoini con Pozzetto-Greggio-Cenci-Frassica-Falchi su Cine 34, e il più che interessante “La vita è una cosa meravigliosa” di Carlo Vanzina con Salemme-Brignano-Proietti-Brilli su Canale 5.

 

 

sottozero

Per quanto mi riguarda mi butterei o sul film di Oldoini, scritto anche da due “felliniani” come Bernardino Zapponi e Liliana Betti, una delle prime commedie sulla vittoria della destra berlusconiana in Italia, e ci sono anche Carlo Monni e Tony Sperandeo, o sul film dei Vanzina, che ricordo vagamente. Mi sembra che Salemme e Proietti avessero buoni episodi. Alle 23 circa guerra tra il tardo, antiquato, ma stilosissimo “Jimmy Bobo – Bullet to the Head” diretto da Walter Hill con Sylvester Stallone nei panni di un vecchio killer che beve solo Bullet Browser su Paramount Network e “Maladonna” di Bruno Gaburro con Paola Senatore e Claudia Cavalcanti su Cielo tv.

 

 

 

la concessione del telefono 2

Del primo scrivevo: Pensavamo di trovarci di fronte a due rottami del piddi tipo Bettini e Veltroni, invece sia Stallone, malgrado un parrucchino alla Taracchi di Raimondo Vianello, che Walter Hill, ancora a suo agio nel poliziesco violento, funzionano alla grande. Pieno di battute geniali, sia di Stallone, "non sono le pistole a uccidere, ma le pallottole", che dei cattivi ("Se avessi voluto la tua opinione ti avrei comprato un cervello").

 

jimmy bobo – bullet to the head

“Maladonna” di Bruno Gaburro è invece l’ultimo soft di Paola Senatore prima di passare all’hard e chiudere così la sua carriera, ma anche il secondo film di una trilogia iniziata da Gaburro con Malombra che doveva chiudersi con il mai girato “Penombra”. Solo per maniaci. Nella notte vi segnalo, oltre all’imperdibile “Pierino il fichissimo” (c’è anche la Pantera Rosa alias Italo Vegliante), il doc di Tatti Sanguineti su Giulio Andreotti “La politica del cinema”, Sky Arte alle 1, 20, e il mélo “La canzone del cuore” di Carlo Campogalliani, 1955, con Milly Vitale, Marisa Merlini e Dante Maggio su Rete 4 alle 1, 45. Solo per ultramaniaci che non riescono a prendere sonno.

pierino il fichissimoil figlio di django 1birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn 5birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn 4birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn 6birds of prey e la fantasmagorica rinascita di harley quinn 7 sottozero1maladonna bruno gaburrola banda del trucido 1cetto c’e', senzadubbiamentepaola senatore in maladonna2pierino il fichissimo 3la concessione del telefono 1gli uomini dal passo pesante

Ultimi Dagoreport

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...