1. IL CATALOGO È QUESTO: GARE DI LANCIO DEL NANO, SCOMMESSE SU MANAGER CHE DEVONO INGOIARE PESCI VIVI, GIOCARE A BASKET BUTTANDO NEL CESTINO BANCONOTE ACCARTOCCIATE DA 100 DOLLARI, FARE SESSO COI COLLEGHI NEGLI ASCENSORI A VETRO, INCREMENTARE IL LAVORO SNIFFANDO COCAINA TRA LE CARTE DELLA SCRIVANIA, SCOPARE SU UN MATERASSO DI BANCONOTE DA 100 DOLLARI (PER UN TOTALE DI 3 MILIONI), ETC. 2. QUESTA ERA JORDAN BELFORT, “IL LUPO DI WALL STREET” NEL NUOVO FILM DI SCORSESE 3. UN TIPINO CHE QUANDO TERMINÒ LA COCA A LONDRA, CHIAMÒ LA SUA SEGRETARIA A NEW YORK PER ORDINARE ALL’AUTISTA DI PORTARGLI I RIFORNIMENTI CON UN AEREO PRIVATO 4. BELFORT GUADAGNAVA 50 MILIONI DI DOLLARI ALL’ANNO DA QUANDO AVEVA 20 ANNI, E UNA VOLTA GUADAGNÒ 11 MILIONI DI DOLLARI IN 3 MINUTI. NEL ‘99 FU CONDANNATO PER TRUFFA DI OLTRE 200 MILIONI DI DOLLARI E VENNE CONDANNATO A 22 MESI DI CARCERE 5. OGGI IL LUPO BELFORT SCRIVE LIBRI E GIRA IL MONDO PARLANDO DI ETICA ED INTEGRITA’

da www.dailymail.co.uk

VIDEO - IL TRAILER DI "THE WOLF OF WALL STREET"

 

LINK AL VIDEO: http://youtu.be/hzG93_Mo-ys

 

VIDEO - http://www.youtube.com/watch?v=pabEtIERlic

Dietro la facciata scintillante dell'edificio, al piano vendita grande come un campo da calcio, una bella ragazza era seduta su uno sgabello di legno e indossava solo un bikini, mentre affrontava l'esame collettivo di centinaia di sue colleghe.

Gli uomini (le superano di gran numero) invece rimanevano ad assaporare uno dei tanti spettacoli privi di gusto che segnavano la loro vita lavorativa. Tra le altre depravazioni nel film ci sono: gare di lancio del nano, scommesse su manager che devono ingoiare pesci vivi, impiegate che si rasano i capelli in cambio di soldi per farsi un'operazione che aumenti il seno.

In questo posto di lavoro ci si incoraggiava a sniffare cocaina, a frequentare le prostitute nel parcheggio, o a fare sesso coi colleghi negli ascensori a vetro. Tutto mentre si vendevano i loschi titoli che hanno fatto la fortuna del boss Jordan Belfort, allora trentenne.

Nel ‘99 poi fu ritenuto colpevole di aver truffato gli investitori per oltre 200 milioni di dollari e venne condannato a 22 mesi di carcere. Ma prima condusse una vita all'insegna dell'eccesso: ha fatto l'amore con sua moglie su un materasso di banconote da 100 dollari (per un totale di 3 milioni di dollari) e dormito con centinaia di squillo negli hotel più lussuosi del mondo. Belfort guadagnava 30 milioni di sterline all'anno da quando aveva 20 anni, e una volta guadagnò 7 milioni di sterline in 3 minuti.

Questa storia che non poteva sfuggire a Hollywood. Martin Scorsese ne ha fatto il biopic, scegliendo Leonardo Dicaprio come protagonista ed è proprio DiCaprio a definire il suo Belfort un imperatore dissoluto: «Era un moderno Caligola, per nulla dispiaciuto della sua brama di ricchezza e del suo folle consumismo».

In una scena gioca a basket buttando nel cestino banconote accartocciate da 100 dollari. In un'altra una donna in bikini ha enormi quantità di soldi attaccati addosso da far uscire di contrabbando per metterli su un conto svizzero.

Al primo milione guadagnato, Belfort si comprò una Ferrari Testarossa, che aveva visto su Miami Vice, il telefilm preferito di quando era ragazzino e viveva nel quartiere operaio di Queens, a New York.

Nato nel 62, figlio di due ragionieri, vendette prima gelati, poi pesce. Prima di far abboccare Wall Street. Prima fu semplice telefonista alla LF Rothschild, una società di brokeraggio, poi fondò la sua compagnia, la Stratton Oakmont, a Long island, in una officina, specializzandosi in pump and dump (pompa e sgonfia) e causando enormi perdite nelle tasche delle sue vittime.

Ai suoi brokers insegnò di attaccare il telefono solo se i clienti compravano o morivano. Il film segue per filo e per segno i consigli di Belfort: un giovane poteva arrivare a guadagnare 250.000 dollari solo nel primo anno di lavoro ed era messo alla porta se non ne guadagnava più di un milione al terzo anno.

Così, ragazzini che si facevano appena la barba, comprarono enormi case dove fare feste selvagge a base di spogliarelliste e prostitute. La cosa continuò negli uffici dove gli impiegati erano un migliaio. Gli impiegati portavano coca e scimmie, trasformando l'ufficio in una Disneyland dell'edonismo.

A casa di Belfort era lo stesso. Convinse anche sua zia insegnante a fare da prestanome per i suoi conti in Svizzera.

Per le sue nozze con la modella Nadine Caridi organizzò un'orgia con prostitute e impiegati a Las Vegas, la luna di miele ai Caraibi pagando a tutti una settimana di vacanza, per una spesa totale di 600.000 sterline. Elicotteri guidati anche in stato di ebbrezza e con massicce dosi di stupefacenti in corpo, macchinone da 150.000 sterline, alla James Bond, cocaina, morfina e valium e Quaaludes.

Questa era la sua vita.
Era così tossicodipendente che, quando terminò le sue dosi a Londra, chiamò la sua segretaria a New York per ordinare al suo autista di portargli i rifornimenti con un aereo privato. La stessa droga nel ‘95 lo fece discutere col capitano dello yacht: voleva andare in Sardegna nonostante la burrasca. La nave affondò e le 18 persone a bordo furono salvate da un elicottero.

Poi Belfort ebbe due figli, il matrimonio fu messo in pericolo per via della sua tossicodipendenza, le malefatte della sua compagnia furono scoperte e lui fu condannato per frode.

Oggi, a 50 anni, gira il mondo spiegando le tecniche per ottenere soldi senza compromettere l'etica e l'integrità.

 

Secondo Dicaprio Belfort il nuovo Caligola Lo staff del lupo era incoraggiato a fare uso di cocaina Il lupo di Wall Street uscir presto al cinema Il film di Scorsese fedele alle memorie di Belfort Dicaprio e Scorsese A un certo punto Belfort assumeva tipi diversi di stimolanti JORDAN BELFORT wolf JORDAN BELFORT images DiCaprio interpreta Jordan Belfort

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…