IL CINEMA DEI GIUSTI - "INDOVINA CHI NON VIENE AL CINEMA A NATALE?" - IL NUOVO BRIZZI, CON BOVA SENZA BRACCIA, E’ IL FILM PIÙ STRACULT DELL’ANNO

Indovina chi viene a Natale? di Fausto Brizzi

Marco Giusti per Dagospia

C'è tutto. Le palle di Natale, Jingle Bells, Claudia Gerini con la guepière a rete che fa la giaguara per sedurre Claudio Bisio, Diego Abatantuono che per farci ridere fa Giginho do Brasil al telefono, gli scherzi del cazzo (a Bisio), Angela Finocchiaro che rotea gli occhi, le botte in testa (sempre a Bisio), i pesci rossi defunti, Diego che rotea gli occhi anche a lui, i bambini stronzi, gli sponsor assurdi di salami e pagnotte, la nonnina buona, il nonnino buono che torna nel video di saluti finale, lo spirito non del Natale, ma di Matteo Renzi che aleggia ovunque, anche perché il regista, Fausto Brizzi, è stato suo consigliori.

Ma, soprattutto, Raoul Bova senza braccia, bello e buono che guida coi piedi e viene imboccato da Cristiana Capotondi mentre i genitori di lei, Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro fanno le facce e non la smettono di roteare gli occhi. A modo suo, questo "Indovina chi viene a Natale?" di Fausto Brizzi, che lo ha scritto con Marco Martani e Fabio Bonifacci e prodotto con Lorenzo Mieli e Mario Gianani della Wildside e la distribuzione Medusa, non può che essere il film più stracult dell'anno. Se vogliamo.

Se non scappate subito dall'effetto del fidanzato senza braccia. A ogni buon conto, io il mio panettoncino Galup offerto dallo sponsor del film l'ho portato a casa. Come spiega il titolo, che è già stato malignamente parodiato su twitter "Indovina chi non viene al cinema a Natale?", dovremmo essere nel tipico film natalizio con la famiglia allargata, fratelli che poco o nulla c'entrano l'uno con l'altro e fidanzati che creano problemi rovinando prati, entrando con l'auto nella sala da pranzo, uccidendo i pesci rossi e cosucce del genere.

Stavolta abbiamo ben due fidanzati problematici che entrano nella famigliona di Diego Abatantuono, padrone dei panettoni Galup (un tempo li pubblicizzava il vecchio Macario) e di sua moglie Angela Finocchiaro. Uno è Claudio Bisio, il nuovo compagno della sorella di Diego, una Claudia Gerini in versione bionda con due figlioletti a carico che non sopportano che la mamma abbia nuovi compagni e lo massacrano con scherzi atroci mettendolo in pessima luce con tutto il nucleo familiare.

E' sua la macchina che ha sventrato la porta della sala da pranzo perché i freni non erano tirati, è colpa sua se sono morti i pesci della nonna, l'adorabile Isa Barzizza, lui ha rovinato un quadro della scuola del Parmigianino (ma si vede bene che è una fotaccia appesa). Se il povero Bisio dovrà dimostrare alla Gerini di essere innocente, andrà peggio a Raoul Bova, fidanzato senza braccia di Cristiana Capotondi, la figlia di Abatantuono.

Proprio questa trovata e il fatto che un bello come Bova sia senza braccia in una commedia natalizia trasmette al film, tutto sommato abbastanza tradizionale nel soggetto, una dose "bomb" di cultismo trashista. Perché tutte le gag che Abatantuono e Finocchiaro cercano di mettere in piedi per convincere la figlia a lasciare Bova puntando in pieno sulla sua diversità funzionano bene, per lo spettatore, sia come estremo imbarazzo che come divertimento perverso.

Possiamo trovare il film, per questo aspetto, ambiguo, effettistico, moraleggiante, buonista, perfino "renziano" come molti sostengono, ma certo non ci lascia indifferenti e sfiora sia lo stato di culto del trash cinepanettonistico sia il massimo livello stracultistico.

Certo, per fare accettare al pubblico un'idea simile, ci sarebbe voluta una certa eleganza, non far volare l'arto in aria, non mostrare Bova sullo snowboard come un Christian o un Boldi di dieci anni fa, ma così l'effetto è più diretto e più di genere.

Meno interessante, anche perché meno sviluppata, la coppia Carlo Buccirosso-Rosalia Porcaro, cioè il fratellastro povero e napoletano di Diego e sua moglie con ben tre figli a carico. Servono solo, cinepanettonisticamente, per accontentare il pubblico napoletano. Ma allora andava dato loro più spazio.

Alla fine tutto funziona come previsto. Le coppie nuove scoppiano e poi si ricompongono. C'è un grande momento di culto con Claudia Gerini che si tromba Claudio Bisio al ritmo di "Prendimi!", evidenziandoci che lei ama far l'amore con i delinquenti (non male come trovata). C'è un finale con un videomessaggio del nonno defunto, Gigi Proietti, che farà piangere e ridere la famiglia.

Rispetto a "Pazze di me" con Francesco Mandelli, è una commedia meno interessante che troppo deve concedere al pubblico natalizio che poggia, in massima parte, sulla grande verve della coppia Abatantuono-Finocchiaro e sul fatto che Bisio prende le botte in testa. Ma la trovata di Bova senza braccia lo pone su un livello di tale delirio che non sappiano davvero che reazioni possa avere il pubblico.

Il problema pù grande è però che dopo i film di Zalone, di Pif, perfino di Paolino Ruffini, questo appare meno moderno e accattivante per il pubblico dei pischelli della generazione attuale. Lì c'è un vero post-berlusconismo, in senso di superamento anche di un modo di raccontare il paese, cioè come si vive non senza braccia ma senza la cappa del berlusconisno, qua siamo ancora nel territorio del cinepanettone e dei peggiori Natali della nostra vita. Magari però, a Natale, tutto questo funzionerà. In sala dal 19 dicembre.

 

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