macbeth di verdi - prima alla scala - 2 2021scala

“PIACCIA O NON PIACCIA (A ME PIACE) LA PRIMA DELLA SCALA È ANCHE UNO SPETTACOLO TELEVISIVO” – ALBERTO MATTIOLI: “CHE ANCHE ALL’OPERA, PERFINO ALL’OPERA, SI PENSI ALLA CONTEMPORANEITÀ COME A UN’OPPORTUNITÀ E NON COME A UNA MINACCIA DISTURBERÀ MAGARI LE CARE SALME MA È L’UNICO MODO DI FARLA SOPRAVVIVERE” – “RICCARDO CHAILLY HA FATTO UN GRAN LAVORO SUI COLORI DELL’ORCHESTRA, SULLE DINAMICHE, SULLA CONCERTAZIONE. RESTA IL REBUS DI UNA REGIA DOVE MI SEMBRA MANCHI UN’IDEA DAVVERO FORTE E DI UNO SPETTACOLO CHE AFFASTELLA CITAZIONI SENZA COAGULARLE IN UNA VISIONE UNIVOCA…”

 

 

Alberto Mattioli per http://www.classicvoice.com/

 

macbeth di verdi prima alla scala 5

Commentare la prima della Scala è sempre complicato. La pressione mediatica è fortissima e divagante, le attese spropositate, il “verdetto” di un pubblico che sa di opera quanto io di fisica nucleare semplicemente privo di senso, il contorno più importante del piatto forte.

 

alberto mattioli

L’Evento, come si dice in cretinese, finisce per rimpicciolire lo spettacolo, trasformandolo in un accessorio della Gran serata, annegandolo in una brodaglia di politica, di mondanità, di chi c’è chi non c’è e com’è vestito, di spropositi di “formaggiaie” (cit. l’Arbasino ottimo massimo) e asinerie di politici, di impressioni prêt-à-porter quando avremmo invece tanto bisogno di qualcuno prêt-à-penser.

macbeth di verdi prima scala 2021 4

 

 Perfino danneggiandolo, lo spettacolo. Infatti il “Macbeth” della Scala è andato musicalmente in crescendo, e forse solo a un’emozione che diventa fatalmente tensione si può attribuire, per esempio, una cavatina della Lady di un livello assai inferiore a quello cui ci ha abituati, o forse viziati, Anna Netrebko.

serigo mattarella riccardo chailly

 

Allora, al netto delle ovazioni per Mattarella e delle mascherine, dei fiori griffati Armani e della gonna di D’Agostino, di Carlucci & Vespa (e ahinoi anche di chi scrive) imperversanti in televisione, resta da capire come fosse davvero questa prima.

 

macbeth di verdi prima alla scala 2

A me sembra soprattutto il “Macbeth” di Riccardo Chailly, che ha fatto un gran lavoro sui colori dell’orchestra, sulle dinamiche, sulla concertazione. È una direzione molto “sua”, nel senso che è calibratissima, studiatissima, pensatissima, ma non diventa mai calligrafica. I tempi sono di conseguenza piuttosto lenti, ma mai slentati, anche se non sempre facili da reggere per i cantanti.

 

macbeth di verdi prima alla scala 3

È un “Macbeth” che privilegia i toni sommessi, che sceglie spesso il sussurro, il racconto di un povero idiota che preferisce non urlare. Si può essere d’accordo o meno. E tuttavia, primo, chi ha detto che un mormorio non possa risultare più agghiacciante di uno strillo?

 

sergio mattarella davide livermore riccardo chailly

E, secondo, per negare l’eccezionale qualità del suono orchestrale bisogna davvero essere in malafede oppure sordi (però molti che l’hanno visto in tivù non ne sono convinti, quindi ho il forte sospetto che la resa sonora fosse quella delle migliori tradizioni Rai: pessima). Bene anche il Coro, a parte un attacco un po’ avventuroso delle donne all’inizio del terzo atto, ed è una notizia importante perché era la prima “prima” del suo nuovo maestro, Alberto Malazzi.

 

macbeth di verdi prima alla scala 4

Sulla compagnia di canto la Scala è andata sul sicuro. Per Macduff e Banco, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov sono un lusso quasi eccessivo, proprio da quei tempi d’oro della “lirica” con cui continua a sfracellarci i cabasisi la Caffariello & co. I comprimari sono eccellenti, con menzione d’onore per per il Malcolm squillante di Iván Ayón Rivas e il do acuto di Chiara Isotton, indispensabile nel finale primo dato che quello di Netrebko non è pervenuto.

 

livermore

Ecco, appunto, Annuška nostra. Ha iniziato male, come detto, ma ha poi proseguito bene e talvolta benissimo, senza paura di “fare la diva” in nome di un malinteso minimalismo emozionale che oggi va forte. Notevole il duettone con lui, bellissima l’aria del secondo atto, magnetico il sonnambulismo cantato imbragata a sei metri di altezza, anche se il re bemolle mi è sembrato un po’ calante e aggiustato in corsa fino a risultare crescente.

 

Bravissima poi in scena: nel terzo atto, ha pure ballato in sottoveste, e chi l’ha vista in tivù riferisce di certe sensazionali occhiate da cattiva a ventiquattro carati, fra la Regina di Biancaneve e Bette Davis. Sugli scudi Luca Salsi, che canta così bene da cantare “male”.

ANNA NETREBKO - MACBETH

 

Salsi, che è un cantante che studia (un ossimoro vivente), ha letto le lettere di Verdi e quindi ha capito che, in ogni sua opera in generale ma nel “Macbeth” in particolare, il Padre vuole un canto tutto sulla parola, anche a costo che canto non sia più. Salsi piega così il vocione a sottigliezze inaudite, cerca colori aspri, cupi, soffocati (puntualmente rimbalzati dall’orchestra, giusto per ribadire che la concertazione è al livello della direzione), arriva fino alle soglie del declamato e del parlato. Ed è un Macbetto di caratura storica, dei tanti cantati da Salsi sicuramente il più singolare.

 

Resta lo spettacolo di Davide Livermore e della sua squadra, puntualmente massacrati alla ribalta finale. Spettacolone, ovvio, con ponti mobili che vanno su e giù, ascensori che vanno giù e su, realtà aumentata, fiamme, video, videogiochi, citazioni cinematografiche, balletti non ballettistici: di tutto e di più, tecnicamente una goduria, il personale del palcoscenico della Scala (impeccabile) dovrebbe chiedere gli straordinari.

 

macbeth di verdi prima scala 2021 2

I coniugi Macbetti sono due nouveux riches, ovviamente collezionisti di arte contemporanea senza capirci nulla ma perché fa status, che tentano il grande salto sul Potere, lei un po’ oligarca russa da gas naturale magnificamente prima vestita e poi svestita dal solito Gianluca Falaschi, lui più democristiano-rassicurante.

macbeth di verdi prima scala 2021 3

 

Lei gli molla anche un bel ceffone quando lui inizia a dare i numeri nel banchetto (lo spettro di Banco è il faccione molto macho di Abdrazakov, quindi sciure e gay – i quattro quinti del pubblico – in visibilio). Bello anche il duello finale con Macduff, dove Meli e Salsi zompano meglio di due stunt-man.

dago alla prima della scala

 

Resta il rebus di una regia dove mi sembra manchi un’idea davvero forte e di uno spettacolo che affastella citazioni senza coagularle in una visione univoca, insomma come certi regali di Natale dove l’involucro, il fiocco e la carta luccicante sono quasi meglio del contenuto. I buuu sono così arrivati sia dai coeurs simples che volevano i kilt sia da chi si aspettava una regia più tosta, e magari anche da chi pensa che quattro inaugurazioni di fila siano troppe e una certa ripetitività, quindi, inevitabile.

giorgio armani sergio mattarella

 

E tuttavia c’è un aspetto sul quale occorrerebbe riflettere, e che dimostra che Livermore non è un Pizzi del Duemila ma un vero intellettuale, dunque giustamente stimolante e disturbante. Piaccia o non piaccia (a me piace) la prima della Scala oggi è anche uno spettacolo televisivo. E bisogna tenerne conto.

macbeth di verdi prima alla scala 1

 

Ero in teatro e non so come fosse la regia tivù (molte precedenti catastrofi Rai inducono a temere), ma ho il forte sospetto che forse in video questa produzione sia più coinvolgente che in sala.

 

Ora, che anche all’opera, perfino all’opera, si pensi alla contemporaneità come a un’opportunità e non come a una minaccia disturberà magari le care salme ma, credetemi, è l’unico modo di farla sopravvivere.

macbeth di verdi prima scala 2021 5macbeth di verdi prima scala 2021 1schermata 2021 12 08 alle 08.02.50cesare cremonini luca argentero cristina marino prima della scala 2021 applausi della scala a mattarella1sergio e laura mattarella alla scala BEPPE SALA CHIARA BAZOLIsergio e laura mattarella stefano boeri beppe salalaura tesoplacido domingo liliana segre carlo sangalli roberto burionialberto barbera e signorabeppe sala dominique mayer attilio fontanamanuel agnelli e signora alessandro cattelan e signora fedele confalonieri sara maestri 2serigo mattarella riccardo chailly barbara palvin dylan sprousemaria elisabetta alberti casellati arturo artom antonia del latte sara maestri maurizio cattelan applausi della scala a mattarella3roberto bolle greta ferro giorgio armani attilio fontana e signorasergio mattarella dominique mayer applausi della scala a mattarella2macbeth di verdi prima scala 2021 3macbeth di verdi prima scala 2021 2macbeth di verdi prima scala 2021 5sergio mattarella dietro le quinte della scalamacbeth di verdi prima scala 2021 1

Ultimi Dagoreport

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?

alessandro giuli

DAGOREPORT - MA COME SCEGLIE I COMPONENTI DELLE COMMISSIONI L’INFOSFERICO MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI? I DIRETTORI DI CINQUE MUSEI STATALI (MUSEI REALI DI TORINO, GALLERIA DELL’ACCADEMIA E BARGELLO DI FIRENZE, COLOSSEO, MUSEO NAZIONALE ROMANO E MUSEO ARCHEOLOGICO DI NAPOLI) SARANNO SELEZIONATI DA UNA COMMISSIONE FORMATA DALLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DA GIURISTI - PEGGIO CI SI SENTE SE SI PENSA CHE I TRE CANDIDATI PER CIASCUN MUSEO SCELTI DA QUESTA COMMISSIONE GIURISPRUDENZIALE SARANNO POI SOTTOPOSTI AL VAGLIO FINALE DEL LAUREANDO MINISTRO…

FLASH! – SE URBANO CAIRO NON CONFERMA MENTANA ALLA DIREZIONE DEL TGLA7 ENTRO IL PROSSIMO 30 GIUGNO, CHICCO ALZA I TACCHI E SE NE VA – IL CONTRATTO SCADE A FINE 2026 MA A LUGLIO C’E’ LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI – PARE CHE QUESTA VOLTA NON CI SIA DI MEZZO IL DIO QUATTRINO, BENSI’ QUESTIONI DI LINEA POLITICA (GIA' NEL 2004 MENTANA FU PRATICAMENTE “CACCIATO” DAL TG5 DOPO UN VIOLENTISSIMO SCAZZO CON SILVIO BERLUSCONI E I SUOI “DESIDERATA”, E FU SOSTITUITO DAL SUO VICE MIMUN…)

meloni macron merz starmer trump iran usa attacco bombardamento

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI STA SCOPRENDO CHE VUOL DIRE ESSERE PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI UN PAESE CHE NON HA MAI CONTATO UN TUBO: PRIMA DI PROCEDERE AL BOMBARDAMENTO DEI SITI IRANIANI, TRUMP HA CHIAMATO IL PREMIER BRITANNICO, KEIR STARMER, E POI, AD ATTACCO IN CORSO, HA TELEFONATO AL TEDESCO MERZ. MACRON È ATTIVISSIMO COME MEDIATORE CON I PAESI ARABI: FRANCIA, REGNO UNITO E GERMANIA FANNO ASSE NEL GRUPPO "E3", CHE TIENE IL PALLINO DEI NEGOZIATI CON L'IRAN  – L’AFFONDO DI RENZI: “LA POLITICA ESTERA ITALIANA NON ESISTE, MELONI E TAJANI NON TOCCANO PALLA”. HA RAGIONE, MA VA FATTA UN’INTEGRAZIONE: L’ITALIA È IRRILEVANTE SULLO SCACCHIERE GLOBALE, INDIPENDENTEMENTE DA CHI GOVERNA...

donald trump mondo terra brucia guerra iran nucleare

DAGOREPORT – BENVENUTI AL CAOS MONDIALE! AL DI LA' DEL DELIRIO DI PAROLE, ANNUNCI E BOMBARDAMENTI DI TRUMP, C’È LA DURISSIMA REALTÀ DEI FATTI. L’ATTACCO ALL’IRAN AVRÀ CONSEGUENZE POTENZIALMENTE DEVASTANTI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO – UN'EVENTUALE CHIUSURA DELLO STRETTO DI HORMUZ FAREBBE SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, CON CONTRACCOLPI ENORMI SULLA CINA (PRIMO CLIENTE DEL GREGGIO IRANIANO) E DANNI PESANTI SULL'EUROPA – I TRE POSSIBILI SUCCESSORI DI KHAMENEI SONO TUTTI PASDARAN: SE MUORE LA GUIDA SUPREMA, IL REGIME DIVENTERÀ ANCORA PIÙ OLTRANZISTA – UN'ALTRA FACCIA DEL BUM-BUM TRUMPIANO E' LA FRATTURA NEL PARTITO REPUBBLICANO USA: L'ALA “MAGA” CAPITANATA DA JD VANCE SI SENTE TRADITA DAL TRUMP BOMBAROLO (L’HA VOTATO PERCHÉ SI OCCUPASSE DI FAR TORNARE "L'ETA' DELL'ORO" IN AMERICA, NON PER BUTTARE MILIARDI DI DOLLARI PER ARMI E INTELLIGENCE IN UCRAINA E ISRAELE)