ORA SE LO DICE PURE DA SOLA: “NELL’INTIMO PIÙ SEXY IO NON MI VEDO MAI VOLGARE MA SIMPATICA”. LA RICONOSCETE? LA CANTANTE VEGANA E CON IL NONNO PARTIGIANO CIANCIA DI CORPO E NE DEFINISCE L'ESIBIZIONE “UNA FORMA ARTISTICA”. POI FRIGNA: “NON C’È UN GIORNO IN CUI NON RICEVA UN MESSAGGIO IN CUI MI SI DICE “SE NON FOSSI NUDA”, “SE NON AVESSI IL SENO GROSSO”… IL VERO PROBLEMA IN QUESTO MOMENTO È CHE È STATO PERMESSO ALL’ODIO E AL BULLISMO DI ESSERE ACCETTATI SILENZIOSAMENTE” - DI CHI SI TRATTA?
Maria Teresa Veneziani per corriere.it - Estratti
Rossa è la copertina di Radio Vega, l’ultimo disco della trilogia celebrata con il repack (after dark) appena lanciata e rossa è la lingerie con bustier in pizzo che ha scelto per il suo ruolo di modella della campagna di Natale 2025 di Yamamay. «Eppure il rosso è un colore con il quale non mi sono mai confrontata, ma proprio per questo lo considero per me un nuovo inizio. Io sono sempre in evoluzione, con la musica e con la moda. E poi il contrasto con l’azzurro dei capelli l’ho trovato elegantemente pop, mi piace prendere decisioni un po’ bold».
Per Rose Villain — all’anagrafe Rosa Luini, nata a Milano e quasi americana perché negli States è andata giovanissima inseguendo i sogni che l’hanno portata a diventare cantautrice, rapper, imprenditrice — la musica è come un diario intimo che sente l’esigenza di scrivere per incanalare il lato dark (…)
Ha detto che ammira le donne che usano la moda come rottura: lei nelle foto della campagna passa dal pigiama al completo rosso sexy. Nella vita privata che cosa indossa?
«Devo ammettere che sono tanto pigiamosa, in casa amo tanto il loungwear, mi piacciono le felpone. Ho una vena un po’ da maschiaccio che “vesto” con le felpone e cose oversize, anche se a volte mi piace sentirmi proprio donna e sorprendermi anche un po’; credo che proprio questo interessasse a Yamamay. E poi anche nell’intimo più sexy io non mi vedo mai volgare, perché mi conosco bene, mi vedo simpatica».
Il corpo-esibito tra micro-tute e scollature abissali è la tendenza sul palco e sui red carpet, c’è chi la interpreta come una nuova forma di libertà. Qual è la sua opinione?
«Non ci vedo più una rivendicazione, ma solo una forma artistica».
Ma il corpo delle donne continua o no a essere discriminato?
«Certo che sì. Non c’è un giorno in cui non riceva un messaggio in cui mi si dice “se non fossi una bella ragazza...”, “se non fossi nuda”, “se non avessi il seno grosso”… Il vero problema in questo momento è che è stato permesso all’odio e al bullismo di essere accettati silenziosamente».
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Come si mantiene in forma?
«Sono vegana, durante il Covid ho imparato a cucinare, ma anche mio marito è bravissimo. In realtà sono una donna pizza… Sono molto sportiva, ho fatto danza per 15 anni e ho giocato a tennis. Quando ci incontriamo in famiglia organizziamo sempre gare, ma no, oggi non faccio sport abitualmente però durante i concerti salto come un grillo per un’ora e mezza».
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Lei ha avuto un nonno partigiano, ha influenzato il suo attivismo quando denuncia che le donne del pop sono sottovalutate?
«Ero legatissima a nonno Biagio Melloni, fondò le librerie Remainders dove vendeva i libri a metà prezzo perché pensava che tutti avessero il diritto di leggere. Sono stata fortunata perché ho conosciuto tre nonni su quattro, persone incredibili. Intellettuali con personalità pazzesche. L’altra nonna era una insegnante di greco e latino ed era una poetessa. Diciamo che per me le parole sono forse l’unica vera arma che abbiamo contro il male del mondo».
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