sgarbi

SGARBI, SESSO E ROCK’N’ROLL! “HO SBAGLIATO A DIRE CHE CASINI HA VISTO IN VITA SUA UNA FRAZIONE DELLA FICA CHE HO VISTO IO. SE MI FANNO MINISTRO, EVITERÒ L'ARGOMENTO, DI CUI CASINI È CULTORE. IO MI CONFRONTO CON LE 1500 DONNE DI MITTERRAND. IL RECORD? CASTRO: 35 MILA. IL MIO UNICO MAESTRO, FRANCESCO COSSIGA, MI HA INSEGNATO CHE UN LEADER DEVE ESSERE SEXY. CRAXI E BERLUSCONI LO ERANO. LETTA NON LO E' E HA PERSO. LA MELONI LO È E HA VINTO” – E SULLA CANZONE CHE GLI HA DEDICATO DAGOSPIA ("VECCHIO SGARBONE QUANTI QUADRI HAI RUBATO/ E QUANTI LIBRI NON SI TROVANO PIÙ”), IL CRITICO RISPONDE: “HO 280 MILA LIBRI. TUTTI DONATI O COMPRATI. IL RESTO È PRIVO DI SENSO”

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

SGARBI

 

Il Parlamento senza Vittorio Sgarbi.

«Sarà un'aula sorda e grigia».

Un bivacco di manipoli.

«Scherzi a parte, i Parlamenti non contano più niente. Contano solo i governi».

 

Lei entrò a Montecitorio nel 1992.

«C'erano ancora i comunisti, di cui diventai subito amico. Bellissimi: Napolitano, Chiaromonte, Reichlin, Trombadori, che era più craxiano di Craxi».

Poi c'era Craxi, quello vero.

«L'animale ferito. Fui il solo, quando Bettino chiamò a correi tutti i deputati per Tangentopoli, ad alzarmi a dire che aveva ragione lui. Fu allora che mi notò Berlusconi».

 

Andreotti?

«Dalla tribuna di Palazzo Madama gridai "assassini!" ai senatori democristiani che votavano per mandarlo a processo per mafia. Si offese Arrigo Boldrini, vecchio capo partigiano: pensava che ce l'avessi con lui per la strage di camicie nere a Codevigo».

 

Nel 2001 lei divenne sottosegretario alla Cultura.

sgarbi

«La destra aveva vinto nettamente, come oggi. E, come oggi, mezza Europa gridava al fascismo; in particolare i francesi. Li affrontai».

 

Come?

«L'Italia era il Paese ospite al Salone del libro di Parigi. Per il nostro stand feci ricostruire la Biblioteca palatina di Parma: la più bella del mondo. Catherine Tasca, figlia del fondatore del Pci, ministra della Cultura, che aveva giurato di non stringere mai la mano a Berlusconi, a me la strinse; ma dietro di lei c'erano i centri sociali, aizzati dallo scrittore Philippe Sollers e dal mio amico Bernard-Henri Lévy, che fecero una gazzarra pazzesca. Finimmo su tutte le tv d'Europa».

 

Lei è amico di Lévy?

«Da 35 anni. Ho portato il suo film a Venezia, ho presentato il suo libro su Sartre, che è meraviglioso. Ma di politica Bernard-Henri non capisce e non vuole capire nulla».

 

Perché?

sgarbiman

«Perché è un filosofo, ed è del tutto disinteressato alla verità. Lo interessa solo la rappresentazione. Comunque quella volta a Parigi capii che, per essere accolti degnamente in Europa, occorreva un gesto di conciliazione».

 

E quale fu?

«Il grande museo della civiltà ebraica di Ferrara. Approvato all'unanimità dal Parlamento, primo firmatario Franceschini. Ora la Meloni dovrebbe fare la stessa cosa».

Cioè?

«L'errore fatale del fascismo furono le leggi razziali. Il nuovo governo dovrebbe erigere memoriali nei luoghi delle storiche comunità ebraiche spazzate via dalla deportazione: Pitigliano, Livorno, il ghetto di Venezia, Casale Monferrato... Poi serve un segnale sui migranti».

 

I migranti?

MANIFESTO ELETTORALE DI VITTORIO SGARBI

«I clandestini vanno fermati. Ma quelli che sono già qui non li puoi chiudere in un campo di concentramento. Devi metterli al lavoro nei borghi che stanno morendo, nelle botteghe che chiudono. Come ha fatto Mimmo Lucano a Riace».

 

Oltre alle leggi razziali, il fascismo ha commesso molti altri crimini ed errori.

«Vero. Ma ha costruito quartieri e città. Però soltanto Asmara, in Eritrea, è patrimonio dell'umanità, perché l'ha chiesto un inglese. Noi dobbiamo far diventare patrimonio Unesco la Sabaudia cara a Pasolini, l'Eur scenario felliniano, Tresigallo la città di fondazione studiata da Diego Marani, uomo di sinistra, direttore dell'Istituto di cultura a Parigi. La destra italiana finora è stata definita da un'identità dannata. Ora deve rivendicare gli antenati. Perché la grande cultura del Novecento italiano è a destra».

 

A chi pensa?

vittorio sgarbi lancia la sua candidatura contro casini a bologna 5

«Pirandello e Marconi. Giuseppe Berto e Alberto Burri, che erano insieme nel Fascist Criminal Camp in Texas: irriducibili. Ma anche tanti conservatori: Giovanni Guareschi, Giorgio De Chirico, Ennio Flaiano, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Carmelo Bene, Elémire Zolla, Cristina Campo, Augusto Del Noce, Gino De Dominicis...».

 

Cosa c'entra De Dominicis?

«Mi chiedeva sempre di presentargli Berlusconi...Giorgia è cristiana? Celebri Giovanni Testori, di cui nel maggio prossimo cade il centenario della nascita. E poi Antonio Delfini, con il suo Manifesto per un partito conservatore e comunista».

 

Comunista e conservatore non è un ossimoro?

«Per nulla. Pasolini non era forse un comunista conservatore?».

 

Lei ha votato la fiducia al primo governo Conte.

«Vero. Dissi: "Vedo il vostro futuro: disordine e ignoranza. E io, nel disordine e nell'ignoranza, prospero". Fui facile profeta».

E non ha votato la fiducia a Draghi.

PIERFERDINANDO CASINI VITTORIO SGARBI

«Lui ci rimase malissimo. Mi chiese: perché ti sei astenuto?».

 

Già, perché?

«Il suo era il più politico dei governi; mentre credo che la Meloni farà un governo molto tecnico. Draghi aveva nominato ministri i capi dei partiti, anzi i capi delle correnti, per salire dopo un anno al Quirinale. Non è andata; e il suo governo è finito allora».

 

Casini l'ha sconfitta nel collegio di Bologna, e lei si è vendicato con una battuta crudele.

«Ho solo detto che lui ha visto in vita sua una frazione della f. che ho visto io. Ma ho sbagliato. Se mi fanno ministro, prometto che per cinque anni eviterò l'argomento; di cui peraltro Casini è cultore appassionato. Anche se io mi confronto semmai con le millecinquecento donne di Mitterrand».

 

Di chi è il record?

sabrina colle e vittorio sgarbi 8

«Castro: 35 mila».

 

Ma gliele portavano.

«Sì. Però la sua fu una leadership anche erotica. Pensi anche al mito di Che Guevara, il James Dean rosso. Questa è una cosa che mi ha insegnato il mio unico maestro: Francesco Cossiga. Il sesso della politica. Un leader deve essere sexy, nel senso di attrattivo, seduttivo. Craxi era sexy, Berlusconi era sexy. Letta non è sexy, e ha perso. La Meloni è sexy, e ha vinto».

 

Lei vuol fare il ministro?

«Mi piacerebbe, ma non della Cultura; del Patrimonio. Il modello è l'ultimo statista italiano ad aver incrociato politica e cultura: Spadolini. Fu lui a volere il ministero dei Beni Culturali. In cui dopo hanno infilato di tutto: turismo, spettacolo, sport... Ora la Meloni dovrebbe tornare alla tripartizione spadoliniana».

sabrina colle e vittorio sgarbi 7

 

Sarebbe?

«Primo: Istruzione. Secondo: Università, Ricerca e Cultura: mostre, musica, convegni. Lì ci vorrebbe un Cacciari di destra. Terzo: Patrimonio. Come in Francia. Un ministero che si occupa dei beni: musei, chiese, quadri. Per farli diventare idee. Il patrimonio genetico della nazione».

 

Addirittura.

«Michelangelo e Caravaggio siamo noi. I grandi artisti che hanno fatto l'Italia vivono dentro di noi. Solo che noi non lo sappiamo. Quindi: musei gratis. Come a Londra. Una grande operazione popolare. Perché un napoletano deve pagare per entrare a Capodimonte, un milanese a Brera? Gli Uffizi non devono fare causa a Jean-Paul Gaultier, quando si ispira alla Venere di Botticelli; perché allora dovremmo chiedere i danni agli eredi di Warhol, che riprodusse il Cenacolo di Leonardo. Da sempre l'arte genera arte».

 

sabrina colle e vittorio sgarbi 1

Altre idee?

«D'intesa con il mio amico Elon Musk, possiamo far mettere le sue tegole fotovoltaiche su tutti i tetti degli edifici moderni. Diventeremmo una superpotenza energetica».

 

Cosa intende per moderni?

«In Italia abbiamo 25 milioni di edifici. Dodici milioni sono stati eretti prima del 1959: dai templi di Agrigento alla villa costruita a Sabaudia da Tommaso Buzzi per il conte Volpi: l'ultimo edificio degno di questo nome. Quelli li dobbiamo difendere con le unghie e coi denti».

E gli altri tredici milioni?

«Tutti fatti dal 1960 in poi. E tutti possono mettere sui tetti le tegole di Elon Musk».

 

È amico pure di Elon Musk?

«Ha diffuso il mio discorso a Montecitorio sulla libertà in decine di lingue, compreso il cambogiano. L'hanno ascoltato in 260 milioni».

sgarbi

 

Ora che lei non ha più lo scudo del Parlamento, non teme la rivincita di qualche magistrato?

«Io non ho paura di nulla. Mi difendono le mie idee».

 

Non possiamo non ricordare la canzone che le dedicò Dagospia, sulle notte di Vecchio scarpone: «Vecchio Sgarbone quanti quadri hai rubato/ e quanti libri non si trovano più...».

«Ho 280 mila libri. Tutti donati o comprati: nessun critico d'arte ne ha tanti. Il resto è privo di senso. Sono pure diventato amico di Tonino Di Pietro, dopo che l'ho risarcito per chiudere le nostre cause».

 

Quanto?

«Me la sono cavata con 300 mila euro. Il valore di un pregevole quadro barocco».

Qual è il più bel quadro del mondo?

«Las Meninas di Velazquez. Dentro c'è la pittura di ogni tempo: Giotto, Manet, Bacon». Era una domanda trabocchetto. Gliela faccio da 25 anni, e lei ogni volta cambia quadro. L'ultima volta aveva indicato la Pala di Brera di Ercole de' Roberti, «un Piero della Francesca inquieto».

«Non volevo cadere nel conflitto di interessi: sto cercando di portarla alla grande mostra sul Rinascimento a Ferrara che sto allestendo per il prossimo febbraio».

sgarbiCONTU SGARBI MOSTRAle iene il 70esimo compleanno di vittorio sgarbi 4sgarbi festa 44i tweet sulla rissa tra mughini e sgarbi al costanzo show 6i tweet sulla rissa tra mughini e sgarbi al costanzo show 7SGARBIfesta sgarbi 66vittorio sgarbi capitanole iene il 70esimo compleanno di vittorio sgarbi 6sgarbi

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”