gianfelice e paolo rocca

UN SOLDINO PER SOLFERINO - AZIONISTI SQUATTRINATI E CREDITORI AFFAMATI DI RCS SPERANO SIANO I FRATELLI ROCCA A METTERE I SOLDI DOPO LA FUGA DEGLI AGNELLI - GIANFELICE SAREBBE PRONTO A BUTTARE 200-250 MLN NELL'EDITORIA, MA IL FRATELLO PAOLO NO - IN CASO, SAREBBE PIÙ FACILE UNA FUSIONE COL 'SOLE'

Camilla Conti per ''il Giornale''

 

Gianfelice Rocca Gianfelice Rocca

Dopo ogni battaglia si contano vittime e feriti sul campo. Anche in quella, conclusa giovedì, per la presidenza di Confindustria che ha visto prevalere, per 9 voti su 192, Vincenzo Boccia contro Alberto Vacchi. Vincitori e vinti pensano però già al futuro. I primi a come ricompattare un' associazione spaccata in due riavvicinando la rappresentanza ai problemi del mercato. I secondi, a come rialzarsi dopo la sconfitta.

 

Che è stata bruciante per due pesi massimi come Luca Cordero di Montezemolo e l' Assolombarda di Gianfelice Rocca, grandi sponsor di Vacchi. Entrambe le fazioni hanno però i riflettori accesi sullo stesso scacchiere: quello editoriale dove il Sole (24Ore) ha smesso da tempo di brillare in termini di conti.

Gianfelice Rocca intervistato Gianfelice Rocca intervistato

 

Già in campagna elettorale erano circolate voci di una possibile fusione fra il quotidiano di via Monte Rosa e il Corriere della Sera anche come risposta alle nozze fra la Stampa e Repubblica. E come soluzione per lo stesso gruppo Rcs, «abbandonato» dalla Fca degli Agnelli (che vogliono vendere sul mercato il 5% che rimarrà in capo alla holding Exor) e ancora alle prese con le trattative sul debito con le banche creditrici che potrebbe andare avanti ancora per un mesetto.

 

La vittoria di Boccia fa pensare che Confindustria cerchi di trovare al suo interno un modo per mantenere saldo il controllo del gruppo oggi guidato da Donatella Treu, coinvolgendo gli associati. Ecco quindi che nel day after del voto torna di attualità anche il destino del Corriere.

PAOLO ROCCAPAOLO ROCCA

 

Dove il problema è sempre il solito: chi mette i soldi. Non è un caso se i nomi fin qui circolati per rilanciare il gruppo guidato da Laura Cioli sono quelli di imprenditori assai «liquidi» come Franco Gaetano Caltagirone che sembra però essere più interessato ai suoi investimenti nelle Generali (continua lo shopping di titoli del Leone) o come Urbano Cairo, già azionista di Rcs con il 4,6%, che ha in cassa 100 milioni da spendere ma vuol prima capire se il piano Cioli funzionerà e soprattutto se verrà trovato l' accordo con le banche.

 

Dal cui fronte ha peraltro alzato la voce l' ad di Intesa, Carlo Messina, che non esclude un aumento di capitale per Rcs se questo servirà a tutelare gli interessi dell' istituto. Intesa uscirà dal capitale entro il 2017 eppure il presidente emerito Giovanni Bazoli sarebbe da mesi alla ricerca di un cavaliere interessato a scommettere sulla dote del gruppo editoriale.

 

de bortoli renzi 5de bortoli renzi 5

Avvalendosi anche dell' aiuto dell' ex direttore Ferruccio De Bortoli, tornato a scrivere sulle colonne del quotidiano meneghino proprio all' indomani dell' uscita della Fiat. Nelle ultime ore sono così tornate a circolare voci di grandi manovre, di possibili investitori contattati e di interessi sondati. Tra questi spunta nuovamente il nome di Rocca, in avvicinamento a via Solferino anche come reazione alla sconfitta confindustriale.

 

Che sia solo l' ennesimo desiderata dei soci o dei creditori? E chi potrebbe, nel caso, affiancarlo nell' impresa? Chissà. Bisogna prima capire se l' imprenditore milanese ha davvero le risorse per mettere sul piatto 200-250 milioni (di queste cifre si parla) e portarsi a casa la maggioranza di Rcs. Con quale società potrebbe muoversi e se riuscirà a convincere anche il fratello Paolo.

 

TECHINTTECHINT

La San Faustin, holding lussemburghese guidata da Gianfelice e a capo delle attività della famiglia - tra cui il polo ospedaliero Humanitas, Tenaris e Techint - ha chiuso il bilancio a giugno 2015 con un utile di oltre 2,2 miliardi rispetto al rosso di 644 milioni dell' esercizio precedente e ha così distribuito oltre 271 milioni di dollari di dividendo che sono finiti alla fondazione olandese Rocca & Partners. C' è poi chi fa notare che lo statuto della Techint guidata da Rocca prevede di investire in società operanti nella siderurgia.

 

Il sole ore rappresentatissimo il direttore Roberto Napoletano lAD Donatella Treu e il neo Presidente Cav Benito Benedini Il sole ore rappresentatissimo il direttore Roberto Napoletano lAD Donatella Treu e il neo Presidente Cav Benito Benedini

Al netto di chi sarà il salvatore, di certo ne servirà uno sia in Rcs, per evitare una nuova ricapitalizzazione, sia al Sole per non dover costringere gli industriali a varare il primo aumento dalla quotazione in Borsa.

 

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...