1. CON IL TONFO DI SANTORO, IL TALK SHOW È DEFINITIVAMENTE MORTO. MA NON SEPOLTO, VISTO CHE COSTA TALMENTE POCO CHE LE RETI CONTINUERANNO A PROPORLI SENZA SOSTA 2. CAIRO DA RIDERE: “NON SONO SCONTENTO DEI DATI, SI TRATTA DI VEDERE CHI VINCE I DUELLI. FLORIS? CI VUOLE TEMPO PERCHÉ DIVENTI UN VOLTO DELLA RETE. INTANTO È CRESCIUTO” 3. FRECCERO: “SANTORO NON FA PIÙ EVENTO. ORMAI LA VITA SOCIALE NON CONTA PIÙ, CONTA MOLTO PIÙ QUELLA PRIVATA. L’UNICO TALK CHE VINCE SARÀ QUELLO DI MARIA DE FILIPPI” 4. GRASSO: “SIAMO AL “COPIONE UNICO DELLE COSCIENZE”: UN PO’ DI SCAMPIA, I SOLDI CHE MANCANO, UNA BORDATA ALLA CASTA, LA NON RIPRESA ECONOMICA, MORALISMO E RETORICA, DRAMMA DELL’IMMIGRAZIONE, RAGAZZI ABBANDONATI DA SCUOLA-FAMIGLIA-SOCIETÀ, UNA SPRUZZATINA DI TRATTATO STATOMAFIA, MOLTO DISAGIO SOCIALE. SU TUTTO, LA NOIA”

1. TALK , CROLLA ANCHE SANTORO - ASCOLTI DIMEZZATI, PERSO OLTRE UN MILIONE DI SPETTATORI. I CASI FLORIS, GIANNINI, PORRO

Renato Franco per il “Corriere della Sera

Michele Santoro Bacchiddu by Benny Michele Santoro Bacchiddu by Benny

 

La crisi di inizio stagione dei talk show è nei numeri e la caduta del maestro del genere, l’ultimo ad apparire in video, non fa che aggiungere la firma sul quadro. L’altra sera Michele Santoro con il suo 5,7% di share (1.203.000 spettatori) ha ottenuto un risultato che forse gli potrebbe far pensare che sarebbe stata questa la stagione giusta per dire basta al suo Servizio Pubblico e non la prossima come ha annunciato l’altro giorno.

 

SANTORO INNOCENZI ANNOUNO SANTORO INNOCENZI ANNOUNO

Il dato è basso non solo rispetto all’esordio (dimezzato) della stagione scorsa (11,4% con 2.462.000 spettatori), ma in assoluto è il suo secondo peggior risultato Auditel di sempre (l’ultima puntata della scorso anno si fermò al 5,6% di share).

 

I marchi forti faticano. Dopo la buona partenza (11,8% alla prima puntata), dopata anche dalla presenza di Benigni, il nuovo Ballarò firmato da Giannini ha avuto un tracollo nella seconda, scendendo al 6,5%. La striscia giornaliera di Floris per ora è sospesa, ma galleggiava nelle paludi del 2%, il suo diMartedì ora è salito al 4,2%.

floris conduce tutto   l aria che tirafloris conduce tutto l aria che tira

 

Chi è in controtendenza è Luca Telese, che fa meglio dell’anno scorso: «Non penso a una crisi del talk — spiega il conduttore di Matrix —, ma alla crisi del modello bipolare che automaticamente veniva applicata al talk. Il vecchio format destra/sinistra più il fatto del giorno è ormai obsoleto, il trombone autorevole che parla con il voltaggio da vecchio circolo di partito ora fulminerebbe qualunque lampadina.

 

 Però il talk è uno spazio metafisico immortale, la strada è quella di trovare una nuova polarità che sia in grado di animarlo. Io credo nella tv che racconta il meglio e il peggio di quello che ci circonda: la fotografia di quello che succede. La scontro tra berlusconismo e antiberlusconismo non c’è più, bisogna cercare una nuova formula che colga lo spirito del tempo».

urbano cairo giovanni floris urbano cairo giovanni floris

 

Urbano Cairo, editore di La7, ha puntato tutto sul genere costruendo un palinsesto di prima serata dedicato all’approfondimento: «Avere un genere che totalizza il 10/11% di share non è affatto da buttar via». Il risultato — analizza — è la somma di Giannini e Floris, di Porro e Santoro.

 

Nicola Porro Nicola Porro

«Non sono scontento dei dati, si tratta di vedere chi vince i duelli: Santoro l’anno scorso non aveva competitor, mentre ora ha Porro; Formigli sfida Del Debbio; Paragone se la deve vedere con le inchieste di Iacona. Quanto a Floris ci vuole tempo perché diventi un volto della rete. Intanto nella seconda puntata diMartedì è cresciuto del 30% rispetto alla prima, mentre Ballarò ha perso il 40%: i numeri dei due programmi ora sono vicini e io comunque ho raddoppiato lo share del martedì rispetto a un anno fa. Concordo con quello che ha detto Giuliano Ferrara: la parola non va mai in crisi, la parola è il sale della comunicazione».

 

FRECCERO A PIAZZAPULITA FRECCERO A PIAZZAPULITA

Carlo Freccero, osservatore acuto e mai banale della tv di oggi, spiega così il calo di Santoro: «Non fa più evento. Lui è sempre stato in qualche modo visione, partito mediatico. In Rai il suo era l’unico programma di opposizione, era differenza e rottura. Ora si è omologato alla rete in cui si trova e il contesto determina anche il testo». Ragiona per immagini: «Il talk è un game travestito: o bianco o nero. Ma se manca il duello, non c’è gioco e il pubblico si astiene, come alle elezioni politiche. L’astensionismo dà la misura della crisi del talk. E poi la vita sociale non conta più, conta molto di più la vita privata: l’unico talk che vince sarà quello di Maria De Filippi».

Luca Telese Luca Telese

 

 

2. VA IN ONDA IL COPIONE UNICO DELLE COSCIENZE

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

 

Il destino delle parole è che invecchiano e si usurano con gli uomini che le usano. Il talk show è in crisi: meno pubblico, temi ripetitivi, compagnia di giro che scorrazza da un salotto all’altro, clima da «patto del Nazareno» che ammoscia gli animi. Ma i motivi principali del peggioramento sono tre.

 

Aldo Grasso Aldo Grasso

L’usura. L’altra sera, Santoro sembrava uno studente fuori corso: incazzato, demotivato, spaesato. Sarà anche stato il primo a introdurre certi temi, ma ormai ha perso smalto e voglia. Gli altri conduttori, pedagoghi indignati, sono quasi tutti sue imitazioni: già logorati dalla fatica di essere personaggi. Per durare nel tempo ci vuole involontaria lucidità.

 

premio biagio agnes   paolo del debbio e signorapremio biagio agnes paolo del debbio e signora

La saturazione. Dal mattino alla sera ci sono talk: costano poco e possono contare sul narcisismo degli invitati. Una Moretti, un Gasparri li trovi sempre, a qualunque ora. Quest’anno, poi, si porta la tristezza, querula e gemebonda. E forse La7 ha fatto un errore a ingaggiare Floris: ha rotto gli equilibri della rete, non ha portato nulla di nuovo, si è dimostrato poco incisivo.

 

Riccardo Iacona Riccardo Iacona

L’omologazione. Dal momento in cui è sparito l’uomo nero (Berlusconi), manca la rissa. Al Conduttore Unico delle Coscienze si è sostituito il Copione Unico delle Coscienze: un po’ di Scampia, i soldi che mancano per arrivare a fine mese, una bordata alla Casta, la non ripresa economica, moralismo e retorica, dramma dell’immigrazione, ragazzi abbandonati da scuola-famiglia-società, una spruzzatina di trattato statomafia, molto disagio sociale.

 

Il CUC2 crea spettatori della propria impotenza. Alla fine, resta solo un insieme di parole con su impresso il sigillo arcano della noia.

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?