kamel daoud

CHI TOCCA L'ISLAM, MUORE. PURE SE È ISLAMICO - LO SCRITTORE KAMEL DAOUD LASCIA IL GIORNALISMO DOPO AVER SPIEGATO LE MOLESTIE DI COLONIA CON L'OSCURANTISMO MUSULMANO. È STATO SOMMERSO DI CRITICHE POLITICAMENTE CORRETTISSIME DELLA GAUCHE FRANCESE. E LUI PRENDE IL PALLONE E SE NE VA

1. L'ARTICOLO DI KAMEL DAOUD CHE HA SCATENATO I MUSULMANI

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/algerino-vi-spiega-molestie-colonia-occidente-ingenuo-116368.htm

 

 

 

2. “IO, SOTTO ACCUSA DOPO I FATTI DI COLONIA PER QUESTO ORA DICO ADDIO AL GIORNALISMO”

 

Kamel Daoud abbandona il giornalismo. Pubblichiamo la lettera al Quotidien d’Oran, con cui il giornalista algerino risponde alle accuse piovutegli addosso dal mondo accademico occidentale. Tutto inizia dopo la pubblicazione a gennaio di un articolo su Repubblica, poi ripreso da Le Monde, in cui Daoud analizzava quanto accaduto la notte di Capodanno a Colonia, denunciando la “miseria sessuale” del “mondo di Allah”, incapace di accettare la libertà della donna.

kamel daoud kamel daoud

 

Daoud era poi tornato sugli stessi temi a febbraio sul New York Times. Tanto è bastato a far esplodere il caso. In una lettera a più firme su Le Monde un gruppo di accademici gli ha rimproverato di usare clichés orientalisti e di contribuire a “nutrire le fantasie islamofobiche” di europei e americani. La risposta dell’autore de Il caso Meursault è un addio alla sua professione di giornalista: «Cari amici, mi ritiro». Per Daoud meglio dedicarsi solo alla letteratura.

 

 

Lettera di Kamel Daoud pubblicata da “la Repubblica”

( traduzione di Fabio Galimberti)

 

Caro amico, ho letto con attenzione la tua lettera. Sono rimasto colpito dalla sua generosità e lucidità. Curiosamente, è venuta a confortare una decisione che avevo già preso in questi giorni, e con gli stessi argomenti.

 

Tuttavia, vorrei rispondere ancora. Scrivo da tempo con lo stesso spirito, che non si cura delle opinioni altrui quando sono predominanti. Mi ha regalato una libertà di tono, uno stile, forse, ma anche una libertà che era insolenza e irresponsabilità o audacia. O anche ingenuità. Ad alcuni piaceva, altri non riuscivano ad accettarla. Ho stuzzicato le radicalità e ho cercato di difendere la mia libertà di fronte a cliché che mi facevano orrore. Ho cercato anche di pensare. Attraverso l’articolo di giornale o la letteratura.

 

kamel daoudkamel daoud

Non solo perché volevo avere successo, ma anche perché avevo il terrore di vivere una vita senza senso. Il giornalismo in Algeria, durante gli anni duri, mi aveva garantito di vivere la metafora dello scritto, il mito dell’esperienza. E dunque ho scritto spesso, troppo, con furore, collera e divertimento. Ho detto quello che pensavo sulla sorte delle donne nel nostro Paese, sulla libertà, sulla religione e su altre grandi questioni che possono condurci alla consapevolezza o all’abdicazione e all’integralismo. A seconda dei nostri scopi nella vita.

germania  salgono a 90 denunce delitti sessuali a colonia 5egermania salgono a 90 denunce delitti sessuali a colonia 5e

 

Non fosse che oggi, con il successo mediatico, ho finito per capire due o tre cose. Innanzitutto che viviamo ormai in un’epoca in cui se non sei da un lato, sei dall’altro: del testo su Colonia, una parte, quella sulla donna, l’avevo scritta anni fa. All’epoca non suscitò quasi nessuna reazione. Oggi l’epoca è cambiata: l’irritazione spinge a interpretare, e l’interpretazione spinge al processo. Avevo scritto questo articolo e quello del New York Times a inizio gennaio: la loro successione nel tempo dunque è un caso, non un accanimento da parte mia. Avevo scritto, spinto dalla vergogna e dalla collera contro la mia gente, e perché vivo in questo Paese, in questa terra.

germania  sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' 83germania sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' 83

 

Avevo esposto il mio pensiero e la mia analisi su un aspetto che non può essere occultato sotto il pretesto della “carità culturale”. Sono scrittore e non scrivo saggi universitari. È anche un’emozione. Che degli universitari oggi lancino una petizione contro di me per quel testo lo trovo immorale, perché non vivono nella mia carne o nella mia terra, e trovo illegittimo, se non scandaloso, che certi mi comminino una sentenza di islamofobia dalla sicurezza e dalle comodità delle capitali d’Occidente e dei suoi caffè.

 

capodanno   a  colonia  capodanno a colonia

Il tutto servito sotto forma di processo staliniano e con il pregiudizio dell’esperto: faccio la paternale a un indigeno perché parlo meglio degli interessi degli altri indigeni e post- decolonizzati. E in nome di entrambi, ma con il mio nome. Per me è un atteggiamento intollerabile. Continuo a pensare che sia immorale offrirmi in pasto all’odio locale con il verdetto di islamofobia, che oggi serve anche da inquisizione. Penso che sia vergognoso accusarmi di questo tenendosi bene a distanza dal quotidiano mio e della mia gente.

germania  sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' ge a 39 1452012657385germania sincaco colonia, violenze a donne 'inaudite' ge a 39 1452012657385

 

L’islam è una bella religione a seconda dell’uomo che la indossa, ma a me piace che le religioni siano un cammino verso un dio, che risuonino dei passi di un uomo in marcia. Gli imboscati che hanno promosso la petizione contro di me non misurano la conseguenza delle loro azioni e del tribunale sulla vita altrui.

 

capodanno  a  colonia  capodanno a colonia

Caro amico, ho capito anche che l’epoca è dura. Come un tempo lo scrittore che veniva dal freddo, così oggi lo scrittore che viene dal mondo cosiddetto arabo è preso in trappola, intimidito, spinto via, cacciato. La minaccia della sovrainterpretazione incombe su di lui e i media lo tormentano per confermare chi una visione, chi un rifiuto e una negazione. La sorte della donna è legata al mio futuro, al futuro della mia gente. Il desiderio è malato, nelle nostre terre, e il corpo è accerchiato. Non possiamo negarlo e lo devo dire e denunciare. Ma improvvisamente mi ritrovo responsabile di cosa leggeranno a seconda delle varie terre e arie.

capodanno a  colonia  capodanno a colonia

 

Denunciare la teocrazia diffusa da noi altrove diventa una tesi da islamofobi. È colpa mia? In parte sì. Ma è anche colpa della nostra epoca, il suo mal du siècle. È quanto è successo con l’editoriale su Colonia. Me ne faccio carico, ma mi sento sconsolato per l’uso che se ne può fare come negazione e rifiuto di umanità dell’Altro. Lo scrittore venuto dalle terre di Allah si trova oggi al centro di sollecitazioni mediatiche intollerabili. Non posso farci niente, ma posso sottrarmici: con la prudenza, come credevo prima, ma anche con il silenzio, come scelgo di fare oggi.

 

capodanno a coloniacapodanno a colonia

E allora mi occuperò di letteratura. Fra non molto abbandonerò il giornalismo. Mi dedicherò ad ascoltare gli alberi o i cuori. A leggere. A ricreare dentro di me la fiducia e la tranquillità. A esplorare. Non ad abdicare, ma ad andare oltre il gioco delle mode e dei media. Mi riprometto di scavare e non declamare.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?