
“I CAMPI FLEGREI? QUEL POSTO PRIMA O POI ESPLODE, SALTA PER ARIA. CERTO NON ADESSO, MA SUCCEDERÀ" – MARIO TOZZI, DIVULGATORE SCIENTIFICO E PRIMO RICERCATORE AL CNR, IN VERSIONE UCCELLO DEL MALAUGURIO, SPIEGA CHE “CI VORREBBE PIÙ COSCIENZA E PIANO PIANO SI DOVREBBE ANDAR VIA DAI CAMPI FLEGREI" - "LA PLASTICA È IL MALE DEL CAPITALISMO: HAI INVENTATO UNA MATERIA CHE IN NATURA NON ESISTE E DURA PER SEMPRE, MA IN GENERE LA BUTTI VIA DOPO CHE L’HAI USATA UNA VOLTA. NON HA SENSO..."
Renato Franco per 7- Corriere della Sera - https://www.corriere.it/sette/
Divulgatore scientifico da 25 anni, primo ricercatore al Cnr, Mario Tozzi nei suoi programmi ha sempre saputo abbinare approfondimento e chiarezza.
Qual è l’emergenza ambientale principale?
«Sono tre. La prima è la crisi climatica. Ormai l’abbiamo capito che è causata dall’uomo e che siamo noi ad avere in mano le armi per poterla mitigare, se non recuperare».
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La seconda emergenza?
«L’impoverimento della natura e della ricchezza della vita: se l’uomo ammazza gli orsi e i lupi vive peggio perché quelle specie sono importanti».
La terza?
«La crisi delle risorse: bisogna capire che questo pianeta non è infinito e che quindi nessun tipo di sviluppo economico può avere luogo determinando un capitale economico che nasce da quello naturale, se il capitale naturale non è salvaguardato. Quello che stiamo facendo è distruggere il capitale naturale e pretendere di fare economia lo stesso».
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Il nucleare non è una soluzione?
«Può essere una soluzione in termini energetici in generale, non c’è un pregiudizio. Ma non è una soluzione per la crisi climatica, perché manca il tempo. Le ultime due centrali nucleari costruite in Europa, quella finlandese e quella francese, sono state realizzate in 24 anni. La crisi climatica ha bisogno di tempi brevi».
Finiremo sommersi dalla plastica?
«La plastica è il male del capitalismo: hai inventato una materia — per altro fatta con gli idrocarburi — che in natura non esiste e dura per sempre, ma in genere la butti via dopo che l’hai usata una volta. Non ha senso».
Com’è la situazione ai Campi Flegrei?
«La sorveglianza è perfetta, ma diciamolo francamente, quel posto prima o poi esplode, salta per aria. Certo non adesso, ma succederà. Facciamo tanti sforzi per comprare una macchina usata, vogliamo sapere se ha avuto un solo proprietario, se è stata in garage, in che stato sono le gomme; invece se compriamo una casa non ci interessiamo di niente. Ci vorrebbe più coscienza e piano piano si dovrebbe andar via da lì».