vladimir putin nucleare atomico bomba atomica

“UN SOLO LANCIO E L'INGHILTERRA NON C'È PIÙ. BORIS JOHNSON, PENSACI” - LE TV DEL REGIME DI PUTIN ESALTANO LA POTENZA ATOMICA DEL “DOTTOR STRANAMORE” DI MOSCA E MINACCIANO NATO E OCCIDENTE: “VI TRASFORMIAMO IN CENERE RADIOATTIVA” - LUKASHENKO E IL PATRIARCA KIRILL FRENANO SULL’IPOTESI DI APOCALISSE NUCLEARE – MA IL TEAM NAVALNY INVITA A TENERE ALTA L’ATTENZIONE: “SE PUTIN È COSI' PAZZO DA MINACCIARE L'USO DI ARMI NUCLEARI, È ANCHE SUFFICIENTEMENTE PAZZO DA USARLE”

Anna Zafesova per la Stampa

 

PUTIN RISCHIO BOMBA ATOMICA

«Un solo lancio e l'Inghilterra non c'è più. Boris, pensaci». Dmitry Kiselyiov sorride sprezzante, mentre alle sue spalle scorrono gigantografie di missili che colpiscono il Regno Unito, e di droni subacquei che fanno esplodere una superbomba atomica, per alzare uno «tsunami radioattivo di 500 metri» che sommergerebbe Albione.

 

Il compiacimento mostrato dall'anchorman preferito del Cremlino si addice più a un cattivo di James Bond che al capo del consorzio mediatico Rossiya Segodnia, ma non è la prima volta che Kiselyov esalta la potenza nucleare russa e minaccia di trasformare l'Occidente in «cenere radioattiva».

 

putin e la minaccia nucleare 9

Ora però l'amore per la bomba atomica sembra aver contagiato tutti i talk show della televisione russa: Olga Skabeeva mostra infografiche del missile Sarmat appena testato con il numero dei secondi che impiegherebbe per decollare da Kaliningrad, nel Baltico, e colpire Berlino, Parigi e Londra. E anche se perfino esperti russi dicono che i tempi di attacco sono molto esagerati (meno di due minuti per Berlino, un tempo che contraddice le leggi della fisica), e che i missili Sarmat sono per ora soltanto un prototipo che ci metterà anni, nel migliore dei casi, a sostituire quelli più vecchi attualmente in dotazione alla Russia, il segnale è inquietante.

 

putin e la minaccia nucleare 8

«Putin ha rotto il tabù sulla minaccia nucleare, se ne parla tutti i giorni, con leggerezza e facilità, come se non si stesse parlando di armi che distruggeranno l'umanità, ma al massimo di un crollo in borsa», è l'allarme lanciato dall'oppositore Leonid Nevzlin.

 

Sopra la piazza Rossa intanto vola l'Ilyushin-80, l'«aereo del giorno del giudizio», un centro di comando volante che dovrebbe mettere in salvo la leadership russa in caso di guerra atomica: verrà sfoggiato alla sfilata della Vittoria del 9 maggio, ma è già stato avvistato durante le prove, in un segnale intimidatorio inquietante. La propaganda russa va presa sul serio: i talk show sono un'arma strategica quanto le testate nucleari, e il contenuto dei messaggi lanciati viene calibrato direttamente nei centri di potere, in base ai sondaggi e alle indicazioni dall'alto. Hanno però una doppia destinazione: lo scopo principale è quello di manipolare l'opinione pubblica russa, ma devono anche dire quello che lo spettatore più importante vuole ascoltare.

putin e la minaccia nucleare 7

 

E quando Margarita Simonyan dichiara che se Putin si renderà conto della sconfitta in Ucraina, ricorrerà alle armi nucleari, a milioni di spettatori si gela il sangue, perché è improbabile che la direttrice della tv RT e della propaganda russa dica qualcosa che non è stato concordato con «il capo», come lo chiama. Che la minaccia della bomba non sia soltanto un espediente da talk show lo conferma anche il comando del distretto militare Ovest, che martedì ha comunicato di aver tenuto «simulazioni di lanci» di missili Iskander da Kaliningrad, con successivo «ritiro dei missili dal contrattacco nucleare» ed esercitazioni su terreni colpiti da «contaminazioni chimica e radioattiva».

Del resto, il proprietario della valigetta nucleare aveva già affermato che non avrebbe avuto nessuna esitazione a schiacciare il "bottone rosso" in una guerra contro l'Occidente e gli Usa in particolare.

 

putin e la minaccia nucleare 5

Putin aveva ordinato di elevare lo stato d'allerta dell'arsenale atomico già all'inizio della guerra, e anche se il Pentagono dichiara di non vedere segni di preparativi russi all'Apocalisse, la conferma che l'amore per la bomba non è soltanto un ricatto verso l'Occidente viene da un uomo sensibile ai cambiamenti come Aleksandr Lukashenko: giovedì in un'intervista a un giornalista americano ha dichiarato «inacettabile» l'ipotesi di un conflitto nucleare, per poi ammettere di non sapere se Mosca lo stia preparando. «Se la Russia ne è capace? Chiedetelo alla dirigenza russa», ha risposto.

putin e la minaccia nucleare 4

 

Ieri poi è stato il turno di un altro peso massimo del fronte putiniano, il patriarca Kirill, che ha alzato la sua preghiera contro «il pericolo di una nuova guerra globale».

 

L'impressione è che qualcuno al Cremlino si sia reso conto di aver esagerato, e non è un caso che gli stessi talk show abbiano all'improvviso abbassato i toni: il discorso quotidiano da dottor Stranamore è stato affidato a un deputato visibilmente alterato, interrotto dai conduttori con frasi come.

 

missile russo sarmat

«Si rende conto di cosa sta parlando?« e «Dio ci salvi!». Anche il ministro Sergey Lavrov si è sentito in dovere di smentire il ricorso alla bomba, e il presidente della Duma Vyacheslav Volodin ha assicurato che la Russia potrà lanciare i suoi missili nucleari soltanto come contrattacco a un lancio atomico americano. Ma, come sostiene Leonid Volkov, il capo del movimento di Alexey Navalny, già la violazione, da parte della Russia, del tabù del ricatto atomico - rispettato dopo la crisi missilistrica di Cuba nel 1962 - rende possibile tutto: «Se Putin è abbastanza pazzo da minacciare l'uso di armi nucleari, è anche sufficientemente pazzo da usarle».

centrale nucleare 'leningrad' vicino san pietroburgoputin e la minaccia nucleare 2RUSSIA - IL MISSILE SARMATsarmat il nuovo missile intercontinentale russo 1putin e la minaccia nucleare 1

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....