washington post bezos

AMAZON CHE GIORNALE! - IL “WASHINGTON POST” ASSUME 60 GIORNALISTI E PIANIFICA NUOVI PROGETTI EDITORIALI - NEL 2013 JEFF BEZOS RILEVÒ LA TESTATA IN CRISI E L’HA RIMESSA IN PIEDI A COLPI DI ABBONAMENTI A BASSO COSTO, INCHIESTE E VIDEO-NEWS

Alberto Flores d’Arcais per “Affari & Finanza - la Repubblica”

 

Succede da anni in ogni parte del mondo, la stampa è in crisi, i quotidiani perdono copie, i giornalisti perdono il posto. Tutto vero, ma ci sono le eccezioni. E dagli Stati Uniti ecco che arriva una buona notizia per chi crede che non sia inevitabile che i giornali abbiano i giorni contati: il Washington Post si prepara ad assumere decine di giornalisti.

 

jeff bezos washington postjeff bezos washington post

Il quotidiano che per anni è stato (insieme a pochi altri) il simbolo della libertà di informazione e dell' indipendenza dal potere politico, il giornale del Watergate e di decine di inchieste da premio Pulitzer, gode di ottima salute e ha deciso di investire decine di milioni di dollari per fornire ai propri lettori un' informazione ancora migliore.

 

Quando nel 2013 Jeff Bezos (visionario fondatore di Amazon e oggi quarto uomo più ricco al mondo) comprò la famosa testata dai Graham, la storica famiglia di proprietari, furono in molti a storcere il naso e a prevedere un futuro disastroso per il quotidiano della capitale Usa e per le centinaia di giornalisti.

 

THE WASHINGTON POST THE WASHINGTON POST

Tre anni (e molti successi) dopo, arriva il premio per una redazione che è riuscita ad integrare al meglio il giornale di carta con il sito, le breaking news con le grandi inchieste e che soprattutto ha aumentato il numero dei lettori. Le cifre del 2016 parlano da sole.

 

Negli ultimi dodici mesi il numero degli abbonati è cresciuto del 75%, raddoppiando i guadagni generati dalle sottoscrizioni digitali e confermando l' intuizione di Bezos sul "mercato di massa a basso prezzo" anche per l' informazione (il costo del Washington Post è di 36 dollari all'anno con i primi sei mesi di prova gratis).

 

Secondo il giornale online Politico (il primo a dare la notizia durante le feste natalizie) che ha parlato a lungo con Fred Ryan - editore e amministratore delegato del Washington Post - ci saranno "decine di assunzioni" (altre fonti interne citate da Politico parlano di 60 persone) portando il totale dei giornalisti a 750 unità.

 

Giornalisti che andrebbero a rafforzare il team delle breaking news e quello delle inchieste (che resta il più apprezzato dai lettori) ma anche il settore dei video mobile, che rappresenta per Bezos uno dei principali su cui puntare. Abbiamo guardato a quello che ha funzionato nel 2016 e abbiamo fatto investimenti in quella direzione, ha spiegato Ryan.

 

washington postwashington post

Nel 2016 il Washington Post è entrato a pieno titolo tra i quattro grandi dell'informazione americana (con New York Times, Wall Street Journal e USA Today) e l'editore è convinto che nei prossimi anni le cose possano andare sempre meglio. Faremo nuovi investimenti sui video, perché è anche un modo per monetizzare la pubblicità sugli smartphone, che può essere efficace se si mantiene sotto i quindici secondi.

 

Quanto alla redazione inchieste, verrà rafforzata creando un team investigativo di "risposta rapida", dato che con la mole di notizie e informazioni disponibili oggi l'obiettivo è quello di produrre storie approfondite e con molti dati, sia nello spazio di pochi giorni o poche settimane che in quello tradizionale in cui occorrono mesi.

 

BEZOSBEZOS

Quanto alle "notizie di corsa", anche questo settore va rafforzato perché porta molto traffico al sito e su altre piattaforme. Dietro alle decine di nuove assunzioni c'è una precisa strategia, sia editoriale che di business, in sintonia con la strada indicata da Bezos quando tre anni fa è diventato proprietario del quotidiano.

 

La nuova amministrazione di Donald Trump - dice Ryan - promette grandi sconvolgimenti, molti conflitti e mi aspetto anche un numero notevole di soffiate ad alto livello, che possono poi tradursi in articoli ed inchieste importanti. Noi ci faremo trovare pronti, perché le nostre inchieste, il nostro giornalismo investigativo, l'approfondimento delle notizie sono un'ottima cosa sia per il nostro brand che per il nostro business.

 

Fanno parte del nostro Dna, i lettori se le aspettano. Per Bezos e Ryan il buon vecchio giornalismo divulgato attraverso il digitale (smartphone, Kindle, gli "instant articles" su Facebook) ha un avvenire sicuro. E vende.

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)