zeffirelli

“EMMA DANTE SAREBBE DA ARRESTARE. HO VISTO COSE SUE: OSCENE” – QUANDO ZEFFIRELLI ARMAVA GLI ARTIGLI: “LIZ TAYLOR AVEVA IL VEZZO DI PRENDER OGGETTI NEI NEGOZI SENZA PASSARE ALLA CASSA. AVEVO UN BEL DA FARE A SPIEGARE AI NEGOZIANTI CHE ERANO CAPRICCI DA DIVA… BERTOLUCCI? ERA COSÌ DIVERSO DA PAGLIACCI COME ROSSELLINI O DE SICA. FRA I DUE MEGLIO DE SICA, COMUNQUE, QUALCHE FILM L'HA INDOVINATO, MA NON ERA UN REGISTA NATO” - NON STRAVEDEVA PER LE CANTANTI “IN CARNE”. A CECILIA GASDIA DISSE…

zeffirelli

Piera Anna Franini per “il Giornale”

 

«Sa, essere fiorentino non è uno scherzo». Allude al temperamentino impegnativo? «Il fiorentino è snob, ha la bocca serrata, il sopracciglio arcuato...» spiegò, Franco Zeffirelli, in uno degli ultimi incontri nella bella casa di Roma. La casa degli artisti, perché da qui passarono tutti: da Maria Callas a Francis Coppola, Al Pacino, Leonard Bernstein, la grande amica Maria Callas fino a Liz Taylor. Già, l' attrice che aveva il vezzo di prender oggetti nei negozi senza passare alla cassa.

 

liz taylor

«Anche in casa mia accadeva questo. Avevo un bel da fare a spiegare ai negozianti che erano capricci da diva. Liz ha dovuto difendersi facendo la capricciosa, io la lasciavo fare». Pronto a proteggere l' artista fragile, non risparmiava staffilate a chi - a suo dire - non onorava a dovere l' Arte. Del resto, alla domanda su cosa riteneva fosse il suo tratto distintivo, veloce come un lampo rispondeva: «Essere un personaggio scomodo. Non ho venduto l' anima al successo». Sollevando lo sguardo dai bozzetti che ritoccava («Guardi: cosa le sembra?» chiedeva con occhi pieni di luce) raccontava della stima per Bernardo Bertolucci, «peccato quel suo destino avverso. Era così diverso da pagliacci come Rossellini o De Sica. Fra i due meglio De Sica, comunque, qualche film l' ha indovinato, ma non era un regista nato».

 

zeffirelligina lollobrigida e vittorio de sica

Non considerava Tornatore «uno dei grandi. Semmai mi piace Ozpetek, sì, il suo Bagno turco». Del passato rimpiangeva «la fama che mi impediva di fare la coda davanti ai negozi» chiosando, «ho un passato illustre, ma i giochi non sono più quelli».

 

roberto rossellini

Fra i giochi cambiati, la cosiddetta nuova regia. L' allestimento di Carmen, opera inaugurale della stagione della Scala del 2009, lo fece arrabbiare in modo particolare. Sul banco degli imputati, la regista Emma Dante.

emma dante

 

La sera stessa della prima, 7 dicembre, prese il telefono e chiese di poter dire la sua. «È una Carmen orrenda. Questo va scritto, va comunicato. Se conosco Emma Dante? Ho visto cose sue: oscene. Porta il male sulla scena. In questa Carmen, travisa completamente lo charme di Bizet per far emergere il negativo. Sarebbe da arrestare», disse. E guai a sollecitare altri punti di vista. Maestro, forse a modo suo, tenta di dare letture moderne...

 

emma dante

«Sì, come si sta facendo in Inghilterra, Francia e Germania dove si distruggono, in modo volgare, i capolavori. Mi spiace che i giovani si imbattano questi spettacoli e in persone pericolose. La Scala così crea equivoci nelle giovani menti. Un ragazzo, ignaro di come si faccia il vero teatro, crede che sia legittimo uno spettacolo come questo considerato che lo produce la Scala». Zeffirelli aveva debuttato alla Scala nel 1953 producendo una serie di opere tra cui Otello, «lo spettacolo scaligero che più ho amato. Ah la grande forza della Scala: macchinisti e i tecnici».

Zeffirelli

 

Come tanti artisti all' apice della carriera, non sopportava i critici, o almeno i sedicenti tali. «Dove sono finiti i critici che ci facevano a pezzi? Mah, ora tutti omologati».

 

Non stravedeva per le cantanti in carne. Per Violeta Urmana, che fu Aida alla Scala nel 2006, con un mezzo sospiro disse che sì «è un po' abbondante, ma la sistemeremo per la scena. Non è come a Busseto, tutto era così piccolo che abbiamo dovuto scegliere solo ragazze minute». L' ultima persona con cui ha lavorato è stata Cecilia Gasdia, sovrintendete all' Arena di Verona dove il 21 giugno il Maestro avrebbe visto andare in scena la sua Traviata. Ricorda Gasdia: «Fu uno dei primi a chiamarmi. Qualche mese prima delle prove di Traviata a Firenze, andai da lui a Roma. Bussai alla sua porta. Venne lui in persona a ricevermi. Mi guardò: lei chi è? Mi riguardò: ma non vorrà fare Traviata in queste condizioni». Gasdia aveva delle rotondità che subito si impegnò a smussare. Tornata asciutta, lui disse «Gguardi che io scherzavo». Chissà...

cecilia gasdia foto di baccofranco zeffirelli ZEFFIRELLIzeffirelliFRANCO ZEFFIRELLI FOTO ALESSANDRO PENSO PER LESPRESSO aida di zeffirelli 2aida di zeffirelli 1aida di zeffirelli 3liz taylor e john warner 1976aida di zeffirelli 4liz taylorliz taylor su lifeliz taylor a venezializ taylor durante cleopatraaida di zeffirelli 5aida di zeffirelli 6ZEFFIRELLI SI INCHINA ALLA REGINA ELISABETTAZEFFIRELLI PAPA FRANCESCO franca valeri zeffirelliZEFFIRELLI CON LIBRO SU FRANCESCOvilla zeffirellifranco zeffirelli

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?