tadej pogacar

POGACAR PIGLIATUTTO! - IL CICLISTA SLOVENO TRIONFA AI MONDIALI DI CICLISMO SU STRADA A ZURIGO: "HO FATTO UNA COSA STUPIDA: NON SI SCATTA DA SOLI A 100 CHILOMETRI DAL TRAGUARDO DI UNA CORSA CICLISTICA, FIGURIAMOCI AL MONDIALE" - A LUGLIO, IL COMMENTATORE DI CALCIO OLANDESE JACK VAN GELDER HA LANCIATO GRAVI ACCUSE DI DOPING NEI SUOI CONFRONTI: "NON PUÒ ESSERE CHE CONTINUI A CORRERE PIÙ VELOCE. CI SONO LIMITI NEL CORPO UMANO. POTREBBE ESSERE POSSIBILE CON SOSTANZE…"

1. POGACAR VINCE I MONDIALI DI CICLISMO: «HO FATTO UNA COSA STUPIDA». LO SCATTO DA SOLO A 100 KM DAL TRAGUARDO

Estratto dell'articolo di Marco Bonarrigo per www.corriere.it

tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse

 

Come accade a noi comuni mortali, anche Tadej Pogacar ieri mattina non ha sentito la sveglia. […] E ancora come noi esseri umani, ieri Pogacar ne ha combinata una grossa sul lavoro: «Ho fatto una cosa stupida, di quelle che quando te ne accorgi è tardi per rimediare: non si scatta da soli a 100 chilometri dal traguardo di una corsa ciclistica, figuriamoci del Mondiale».

 

La stupidaggine di Pogacar è nella storia del ciclismo e gli ha regalato la maglia iridata che mancava alla sua strepitosa collezione, in una stagione cominciata l’1 marzo con la Strade Bianche (80 km da solo, prova generale dell’iride) proseguita con Liegi, Giro d’Italia, Tour de France (unico di sempre a realizzare il poker con il Mondiale) e con il bronzo della Sanremo come peggior risultato.

 

tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse

[…] A Pogacar non basta vincere («Questa maglia da bambino non riuscivo nemmeno a sognarla»), lui deve strapazzare tutti: a 26 anni (compiuti la settimana scorsa) il suo palmarès ha già dimensioni imponenti (tre Tour de France, due Giri d’Italia, tre classiche monumento su cinque, tutte le corse a tappe brevi) e il paragone con Merckx, l’unico possibile a questo punto, pare già superato: l’immenso Cannibale Eddy non aveva concorrenza paragonabile a quella di Pogi il Marziano.

 

A Tadej ora sono rimasti un certo appetito e soprattutto «la voglia di sfoggiare l’iride già nei prossimi giorni». Buon per noi italiani che nei prossimi quindici giorni potremmo godercelo al Giro dell’Emilia, alla Tre Valli Varesine e soprattutto al Lombardia che il Nostro vorrebbe portare a casa per la quarta volta. […]

 

2. DALL’OLANDA DURE ACCUSE DI DOPING CONTRO POGACAR

Estratto da www.inbici.net - 19 Luglio 2024

 

tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse

Il noto analista e commentatore di calcio olandese Jack van Gelder ha lanciato gravi accuse di doping nei confronti di Tadej Pogacar. […] Durante una discussione sulle prestazioni dell’atleta, van Gelder ha espresso un completo scetticismo riguardo ai risultati ottenuti da Pogacar, affermando che non può essere credibile che i ciclisti continuino a migliorare le loro prestazioni in modo così evidente.

 

Quando gli è stato chiesto se credesse nelle attuali performance di Pogacar, van Gelder ha risposto con fermezza: “Naturalmente no. Continuano a trovare nuove cose. Non può essere che continuino a correre più veloci e a performare meglio. Semplicemente non è possibile. Ci sono limiti nel corpo umano. A un certo punto, non è più in grado di fare ciò che vorremmo fosse in grado di fare in linea di principio. Deve essere più veloce, più alto e migliore e a un certo punto sei limitato.” Ha poi aggiunto: “Pogacar apparentemente non ha questa limitazione: sale quattro minuti più veloce di chiunque nella storia abbia mai fatto.”

 

tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse

Come indicato da cyclinguptodate.com, Van Gelder ha citato il tempo di Pogacar sul Plateau de Beille, affermando che ha scalato la montagna in 3:44 minuti più veloce di Marco Pantani nel 1998. Tuttavia, questa affermazione si basa su un dato errato, poiché il corridore sloveno ha effettivamente scalato solo 1:08 minuti più veloce rispetto al suo rivale Jonas Vingegaard.

 

Nonostante ciò, van Gelder ha continuato a esprimere la sua convinzione che, alla fine, la vittoria di Pogacar sarà annullata, come è accaduto a molti ciclisti nei primi anni 2000. Ha dichiarato: “Potrebbe essere possibile con sostanze proprie del corpo o altro. Ma le cose accadono… tra qualche anno sentirete chi ha realmente vinto.” […]

 

tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse tadej pogacar ai Campionati del mondo di ciclismo su strada a Zurigo - foto lapresse

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”