1- TOH, ANCHE “LA STAMPA” SI SVEGLIA E SCOPRE IL PAPA NERO DELLA POLITICA CHE VERRÀ 2- LO SCORSO OTTOBRE, IL CONVEGNO DI TODI AVEVA SANCITO NON SOLO LA DISFATTA DI BERTONE E LA SUPREMAZIA DELL’ASSE BAGNASCO-SCOLA MA LA LEADERSHIP DI CORRADINO 3- SANTA ROMANA CHIESA HA IN GESTAZIONE UN NUOVO “GRANDE CENTRO” A GUIDA PASSERA, UN PARTITO MODERATO DI ISPIRAZIONE CATTOLICA, IN COMPETIZIONE CON LA SINISTRA, CAPACE DI COMPRENDERE UN PDL DE-BERLUSCONIZZATO, I CATTO-PD, LA CISL E CASINI 4- DI QUESTO E DI ALTRO, PASSERA PARLERÀ NEI PROSSIMI GIORNI NEL CORSO DI UN COLLOQUIO CON IL CARDINALE BAGNASCO, PRESIDENTE DEI VESCOVI E REGISTA DELL’OPERAZIONE 5- A METÀ GENNAIO BAGNASCO LANCERÀ LA RACCOLTA DI FIRME CONSAPEVOLE CHE IL TERZO POLO NON PUò NASCERE SENZA LA MODIFICA DELLA LEGGE ELETTORALE

1- PASSERA PUÃ’ DIVENTARE L'ASSO PIGLIATUTTO
Fabio Martini per La Stampa

I politici più consumati lo hanno capito subito: tra i ministri del nuovo governo il più ambizioso di tutti è Corrado Passera. Tanto è vero che i partiti hanno iniziato a corteggiare, riservatamente e senza sosta quel manager che nel corso degli anni è passato tra ristrutturazioni aziendali, esercizi spirituali e fusioni di grandi banche.

Appena varato il governo Monti, Passera passava per l'uomo di Berlusconi. Ma qualche giorno più tardi, dopo un incontro a tu per tu con Massimo D'Alema e una presa di posizione contro la gratuità delle frequenze televisive per il digitale terrestre, nel Palazzo si è consolidata una voce: Passera si è "buttato" a sinistra, presto formerà un partito moderato, asse del futuro centro-sinistra.

Ma tra Natale e Capodanno - ecco l'ultima novità - i colloqui riservati del ministro con Raffaele Bonanni (leader della Cisl e patron di un nuovo partito di ispirazione cattolica caro a Santa Romana Chiesa) hanno fatto segnare una nuova oscillazione del pendolo. Passera si sarebbe deciso a sponsorizzare il disegno caro alle gerarchie cattoliche - la nascita di una sezione italiana del Ppe - tanto è vero che nei colloqui, lo stesso Passera ha iniziato a definire «area vasta» l'agglomerato di forze sociali e politiche che dovrebbe confluire nel nuovo partito. Di questo e di altro, Passera parlerà nei prossimi giorni nel corso di un colloquio che il ministro ha chiesto al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e regista dell'operazione-Ppe.

Certo, potrebbe anche esserci qualche eccesso di fantasia nelle tante e contrapposte etichette attribuite dai partiti al ministro Passera. O al ministro della Cooperazione Andrea Riccardi. Ma proprio questo attivismo delle forze politiche attorno ai tecnici di punta del nuovo governo attesta due fenomeni nuovi: i partiti stanno provando a costruire un sistema di alleanze per le prossime elezioni politiche, anche se per il momento sembrano esaurire i propri orizzonti, limitandosi a corteggiare i nuovi arrivati, Mario Monti, Corrado Passera, Andrea Riccardi.

Sostiene un osservatore attento come il professor Alessandro Campi, a suo tempo ispiratore della stagione più innovativa di Gianfranco Fini: «Espulsi dall'arena decisionale, esposti alla riprovazione dell'opinione pubblica, privi di idee, i partiti dovrebbero aprirla anche loro una salutare "fase due". All'insegna dell'autocritica e della resipiscenza, finalizzata ad un rinnovamento dei loro programmi».

Una vena di scetticismo condivisa da un politico di lungo corso e di sguardo lungo come Marco Follini: «Secondo la divisione dei compiti, Monti si occuperà di economia, mentre i partiti dovrebbero fare le riforme politico-istituzionali. Ma il dibattito iniziatico che si è aperto rende probabile un rischio: se si va avanti con un anno di inanità e di mugugno verso il governo, le forze politiche, anziché rigenerarsi, rischiano di non potersi ripresentare alle elezioni».

Per il momento i leader dei partiti dedicano gran parte delle proprie energie all'"ingegneria delle alleanze". Con schemi di gioco che nelle ultime settimane sono radicalmente cambiati, spesso diversi dalle dichiarazioni pubbliche. Epicentro del terremoto che dovrebbe scomporre e ricomporre i vecchi schieramenti è Santa Romana Chiesa, fautrice della nascita di nuovo partito moderato di centro, un Ppe all'italiana, di ispirazione cattolica e antifascista, in competizione bipolare con la sinistra, capace di comprendere un Pdl de-berlusconizzato a guida Alfano, i moderati del Pd, la Cisl e ovviamente l'Udc di Casini.

E qui spuntano le sorprese. Il bel Pier, nonostante le pressioni della Cei, dietro le quinte resiste all'idea di finire in un'area così vasta e, prevede, ancora molto influenzata da Berlusconi. E infatti Casini (assieme a Fini, che prima di Natale ha ammainato la bandiera bipolarista) è diventato il principale sponsor della presentazione alle prossime elezioni del "tripartito" che attualmente sostiene il governo Monti: «Non credo - dice Casini - che fra un anno verranno meno le ragioni costitutive di una collaborazione» tra Pdl, Pd e Terzo polo.

E il Pd? Anche da quelle parti, lo schema precedente (l'alleanza con Di Pietro e Vendola) è invecchiato e dunque Pier Luigi Bersani punta ora tutte le sue fiches su un «nuovo patto tra progressisti e moderati», un'alleanza esclusiva Pd-Terzo polo. E infatti il rischio di restare emarginato per anni e anni lo ha capito Nichi Vendola che, pur critico con Monti, chiosa: «Il governo ha reclutato eccellenze», «straordinarie personalità».


2 - E BAGNASCO SCOMMETTE SUL POKER...
Ignazio Ingrao per "Panorama"

A metà gennaio partirà la raccolta di firme per la modifica della legge elettorale. A lanciare l'iniziativa è il Forum del mondo del lavoro (otto sigle dalla Cisl alle Acli, dalla Compagnia delle opere al Mcl), ribattezzato Forum di Todi dopo l'ormai famoso incontro di ottobre. Non importa quale sarà la decisione della Consulta sui referendum elettorali: i cattolici, con la benedizione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, chiedono che alle prossime elezioni si voti con una nuova legge.

L'ex presidente della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, con l'aiuto di altri docenti, ha redatto il testo dell'appello che chiede la reintroduzione delle preferenze e un sistema proporzionale con soglia di sbarramento. Un parziale ritorno al passato, insomma, che non pretende di resuscitare la Balena bianca ma dovrebbe consentire ai cattolici, se si voterà nel 2013, di essere decisivi in entrambi gli schieramenti, a partire da quello di centrodestra con il contributo dell'Udc di Pier Ferdinando Casini.

Intanto il Forum di Todi lavora anche al programma e con un gruppo di professori ed esperti che hanno partecipato al seminario di ottobre (tranne Andrea Riccardi, Lorenzo Ornaghi e Corrado Passera che nel frattempo sono diventati ministri) sta preparando un manifesto di politica economica che sarà pronto entro marzo.

Il modello è quello del Codice di Camaldoli che nel 1943, alla vigilia della caduta del fascismo, mobilitò i cattolici e ispirò il futuro programma della Dc. Anche oggi la Chiesa sente di essere alla vigilia di grandi cambiamenti che potrebbero modificare lo scenario politico italiano e per questo non vuole farsi cogliere impreparata.

Il presidente della Cei, ottenuto il via libera del Papa alla fine di agosto, è sceso in campo ed è diventato uno dei protagonisti della politica italiana, respingendo fra l'altro gli attacchi sull'Ici e sull'8 per mille. Ha garantito l'appoggio all'esecutivo di Mario Monti in cambio della designazione nel governo di alcune autorevoli personalità del mondo cattolico, come Riccardi e Ornaghi. E ora punta a rilanciare massicciamente la partecipazione dei credenti nella politica italiana.

Ma non può farlo da solo e per questo ha rispolverato una vecchia idea cara al suo predecessore, Camillo Ruini: mettere in rete lo straordinario patrimonio di movimenti e associazioni del mondo cattolico per fare azione di lobbying e mobilitare le coscienze.

Come un bravo generale (è stato ordinario militare), Bagnasco ha affidato a ciascuno i suoi compiti: al Forum di Todi i temi di lavoro, politica economica e legge elettorale; a Retinopera (19 associazioni) la formazione di una nuova classe di politici cattolici; all'associazione Scienza e vita le battaglie su bioetica, aborto ed eutanasia; al Forum delle famiglie (un cartello di circa 50 associazioni) la promozione delle politiche familiari.

È il «poker» su cui scommette il porporato affinché la Chiesa torni a farsi sentire. Bagnasco sollecita associazioni e movimenti a fare la propria parte. Ma il vero «playmaker» resta il cardinale che ha disegnato questa strategia per la riscossa dei cattolici.

 

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