
AGOSTO, CACICCO MIO NON TI CONOSCO – IN CAMPANIA TRABALLA L’ACCORDO TRA ELLY SCHLEIN E VINCENZO DE LUCA PER L'APPOGGIO A ROBERTO FICO! I “SIGNORI DELLE TESSERE” CAMPANI, MARIO CASILLO E LELLO TOPO, NON VOGLIONO CONSEGNARE LA SEGRETERIA REGIONALE A PIERO DE LUCA, FIGLIO DEL GOVERNATORE. LA FRONDA È PRONTA A ROMPERE, AL GRIDO DI “TANTO VINCIAMO LO STESSO” – IN PUGLIA DECARO FA IL CACADUBBI E INSISTE: “SE SI CANDIDANO EMILIANO E VENDOLA, NON CORRO PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE”
CAMPANIA INFELIX PER SCHLEIN
Carlo Tarallo per Dagospia
ELLY SCHLEIN E VINCENZO DE LUCA
Agosto, De Luca mio non ti conosco: in Campania traballa assai l'accordo tra il presidente uscente e Elly Schlein, che prevede il sostegno di De Luca a Roberto Fico in cambio della segreteria regionale del Pd a suo figlio Piero.
Dopo che i fedelissimi della segretaria multigender in Campania avevano lasciato intendere di aver digerito l'accordo, ora a mettersi di traverso sono i big del consenso dem.
I “signor no” sono il capogruppo in Consiglio regionale Mario Casillo e l'europarlamentare Lello Topo: non ne vogliono sapere di consegnare a Piero De Luca la segreteria del Pd campano.
All’ipotesi mastica amaro anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (che non è iscritto al Pd, è formalmente un “civico”, ma ha il fratello Massimiliano in consiglio regionale in quota dem).
La fronda è pronta a rompere con lo “sceriffo di Salerno” al grido di "tanto vinciamo lo stesso". La ciliegina sulla torta? Tra i dem napoletani c'è chi vuole defenestrare il segretario provinciale, Peppe Annunziata.
gaetano manfredi e roberto fico
Un gran casino che rischia di consegnare la Campania al centrodestra che, non a caso, aspetta di capire come si sbroglierà la matassa nella metà campo avversaria prima di scegliere il proprio candidato.
Se Elly non sarà in grado di mantenere fede all'intesa stipulata con De Luca, i consiglieri di riferimento dello “sceriffo”, in buona parte, passeranno armi e bagagli con il centrodestra.
Una clamorosa sconfitta in Campania metterebbe la Schlein spalle al muro e con un piede fuori dal Nazareno. "Se Fico vince ha vinto Conte, se Fico perde ha perso la Schlein", ripetono in queste ore le malelingue Dem.
DECARO NON CORRO SE SI CANDIDANO EMILIANO E VENDOLA
Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per “la Repubblica”
L'indicazione è stata chiara: bloccate tutta la macchina. Stop ai claim, stop alla scrittura del programma, niente più incontri per la formazione delle liste. Da ormai tre mesi la campagna elettorale di Antonio Decaro come presidente della regione Puglia è nei fatti ferma. Ma soprattutto non riprende.
Non è una strategia. Ma una sorta di presa d'atto della situazione: a oggi Decaro non è il candidato del centrosinistra alle prossime regionali pugliesi. E non lo è diventato nelle ultime ore quando tutto sembrava potersi risolvere.
Il Pd aveva mandato in Puglia Francesco Boccia per sbrogliare la situazione. Ma nonostante i rapporti ottimi tra i tre (Boccia e Decaro sono stati giovani assessori nella prima giunta comunale di Bari guidata da Emiliano), non è riuscito a far ripartire un treno che rischia di ora essere finito su un binario morto.
Il ragionamento che Decaro ha ripetuto a lui, così come agli altri dirigenti del partito che lo cercano al telefono (o lo inseguono sulle spiagge di Rosamarina, una sorta di Capalbio pugliese), suona più o meno così: sono felice e orgoglioso di fare l'europarlamentare, dove mi hanno votato in 500mila cittadine e cittadini, un numero incredibile, di cui quasi 200mila fuori dalla Puglia.
MICHELE EMILIANO NICHI VENDOLA
Se me lo chiedete - sta spiegando in queste ore Decaro ai suoi - sarei onorato di fare il governatore della mia regione anche se dovrò spiegare a tutti i miei elettori perché dopo un anno di lavoro […] lascio Bruxelles. Per poter candidarmi a governare la Puglia devo avere possibilità e libertà di movimento che la candidatura dei due ex presidenti Emiliano e Vendola non mi possono per ovvie ragioni dare, la condizione.
Decaro ha ribadito come sia una scelta senza precedenti quella di Emiliano: Bonaccini non ha pensato di candidarsi come consigliere regionale. Non lo ha fatto Zingaretti. Non lo farà De Luca. Lo stesso Vendola non si è ricandidato dopo due legislature. Perché allora Emiliano oggi lo pretende?, si domanda Decaro.
«Io sono innamorato di Vendola ed Emiliano» ha detto pubblicamente l'ex sindaco di Bari non più tardi di 24 ore fa, davanti ai ragazzi di una scuola politica. Ma – è il ragionamento fatto al Pd – non posso portarmi sulle spalle 20 anni di consigli regionali, è un problema di agibilità.
Ogni qual volta, ha spiegato, bisognerà prendere una decisione si dovrebbe essere costretti a valutare quale era stata la posizione di Emiliano prima e di Vendola prima ancora.
Ogni scelta in discontinuità diventerebbe, secondo Decaro, un problema, come a voler sconfessare il lavoro di chi lo ha proceduto. Con il risultato di ingessare il Consiglio.
[…]
Da qui il messaggio netto: se ci sono loro, io non posso esserci. Scegliete un altro candidato e io sarò il primo a fare la campagna elettorale, il senso.
In attesa di vedere come va a finire, il centrodestra non scopre le carte: se il candidato non è l'europarlamentare, la Puglia tornerebbe a essere contendibile. Nel centrosinistra la temperatura è alta: Conte ha provato a inserirsi, come sempre per spaccare il Pd.
Mettendo il veto su Emiliano, fingendo di giocare di sponda con Decaro in un gioco che, però, non c'è. […]
VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO
gaetano manfredi e roberto fico
michele emiliano decaro
antonio decaro elly schlein nel 2014
michele emiliano antonio decaro
decaro conte boccia schlein manifestazione contro meloni piazza santi apostoli
elly schlein e vincenzo de luca - vignetta by osho