spreco acqua

FACCIAMO ACQUA DA TUTTE LE PARTI - A UN ANNO DALLA SICCITÀ CHE LA COLPÌ, ROMA CONTINUA A SPRECARE ACQUA: DALLE SORGENTI AI RUBINETTI, LUNGO GLI 8.100 CHILOMETRI DI RETI DI DISTRIBUZIONE SE NE PERDE IL 41,5% -  UNA MEDIA PERFINO SUPERIORE ALLO SPERPERO MEDIO ITALIANO: 38%. IL PIÙ ALTO D'EUROPA ACCOMPAGNATO DALLA BOLLETTA PIÙ BASSA, POCO PIÙ DI 1 EURO A METRO CUBO

Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera

 

«Al lago di Bracciano le caprette pascolano sui fondali in secca». È passato un anno dall'estate 2017 in cui una Roma assetata fu costretta a prendersi l' acqua dal bacino del Parco naturale. Polemiche: «Mai più!». La stessa Acea, poche settimane dopo, rilanciava l' allarme: l' acquedotto più importante, che disseta 7 romani su 10, è vecchio, malmesso, esposto ai terremoti.

LAGO DI BRACCIANO

 

In caso di guai seri, la capitale potrebbe restare senza acqua per mesi e mesi. Con danni incalcolabili. Nei Paesi seri si sarebbero precipitati: non corriamo rischi. Macché...

Intendiamoci, l' Acquedotto del Peschiera è stato ed è davvero una benedizione per Roma e i romani. E la scelta della «multiutility» capitolina di celebrare gli ottant'anni della condotta con una mostra aperta proprio in questi giorni al Palazzo delle Esposizioni è un omaggio al servizio offerto a generazioni di cittadini con quell' acqua che sgorga dalla grotta nel Monte Nuria a Cittaducale, Rieti.

 

virginia raggi acqua siccita

Il problema, però, resta: e la prevenzione? Domani? Dopodomani? L'ultima emergenza dell'anno scorso mise Roma quasi in ginocchio. Titoli indimenticabili: «Il sindaco braccianese: Roma ci ruba l'acqua». «Siccità, l'allarme di Zingaretti: "Sta finendo l' acqua a Roma"». «Raggi: "È inimmaginabile che un milione di romani non abbiano l'acqua"». Baruffe infuocate fino a un compromesso. Affidato alla buona sorte...

 

«E così sono tutti felici e contenti», commentò amaro l'ambientalista ed ex magistrato Gianfranco Amendola nel suo blog sul Fatto, «il problema dell'acqua di Roma si è risolto con accordo e tripudio generale del ministero dell'Ambiente, della Regione Lazio, della sindaca di Roma e dell' Acea: niente razionamenti, abbiamo scherzato; possono continuare i prelievi dal lago di Bracciano, ma, sia chiaro, in forma ridotta e poi, sia sempre chiaro, cesseranno alla fine dell'estate, quando, si spera, torneranno le piogge».

 

LAGO DI BRACCIANO

Ma ci si può affidare solo a Giove pluvio? Certo, la natura è sempre stata storicamente generosa con la Città Eterna. Al punto che Strabone, ai tempi di Gesù, scriveva: «La quantità d' acqua che viene condotta nella città è talmente grande che attraverso la città e nei canali sotterranei scorrono veri e propri fiumi e quasi ogni casa ha condutture e serbatoi propri e possiede fontane che zampillano in abbondanza».

 

Il guaio è che Roma, di acqua, ne ha anche sprecata e continua a sprecarne tanta.

Basti dire che dalle sorgenti ai rubinetti, lungo gli «8.100 chilometri di reti di distribuzione e di diramazione agli utenti» perde il 41,5% dell'acqua potabile a disposizione. Una media perfino superiore (nonostante 23 secoli di esperienza a partire dal primo acquedotto voluto da Appio Claudio) allo sperpero medio italiano: 38%. Il più alto d' Europa. Spreco accompagnato dalla bolletta più bassa, poco più di 1 euro a metro cubo. Un terzo della bolletta fiorentina, un quinto di quella di grandi città europee dove la dispersione è intorno al 6%.

 

il decalogo del comune di roma per risparmiare acqua siccita

Certo è che già nel luglio 2017, recuperando studi e proposte più antichi, sotto pressione per la crisi «delle caprette al pascolo a Bracciano», l' Acea denuncia tutti i pericoli e delinea un progetto per risolvere il problema. L' acquedotto più importante per Roma, spiega, «attraversa zone ad elevatissimo rischio sismico e idrogeologico, come si evince dalle cartografie allegate, e una sua improvvisa interruzione, causata da un eventuale evento sismico o franoso, provocherebbe un disservizio alla popolazione dell' intera area metropolitana di Roma per un tempo non inferiore a 6 mesi». Serve dunque un raddoppio.

 

Costruito nel 1938, «realizzato con tecnologie ad oggi ampiamente superate», lesionato già dal terremoto in Umbria e nelle Marche del settembre '97, logorato da ottant' anni d'«esercizio ininterrotto» che hanno imposto «continui interventi di manutenzione straordinaria intensificati dai ripetuti eventi sismici nell' Appennino Centrale», insiste il documento di Acea, l' acquedotto attuale non è manco «ispezionabile senza causare la totale interruzione dei 9 mc/sec trasportati».

 

LAGO DI BRACCIANO SICCITA'

Conclusione: «Risulta improcrastinabile procedere alla realizzazione del nuovo Tronco Superiore Peschiera». Cioè una nuova condotta «totalmente in galleria con un tracciato di circa 27 km, sostanzialmente parallelo a quello esistente che consentirà il trasporto dell' intera portata». Urgente. Anzi: urgentissimo.

 

Tanto più che, mette in guardia la società, «le autorizzazioni, gli atti di assenso e i nulla osta, comunque denominati necessari, per l' esecuzione delle opere» rischiano di portar via un sacco di tempo. I timbri indispensabili al via libera, per capirci, sono 14 e vanno richiesti a un' infinità di enti e autorità diversi, dai comuni di Castel S. Angelo, Cittaducale, Rieti, Belmonte in Sabina, Torricella in Sabina, Montenero Sabino, Mompeo, Salisano alle «Opere idroelettriche Salto e Turano».

 

Itinerari burocratici che potrebbero allungare, anche di molto, i due anni e mezzo necessari previsti per il cantiere. Bene: passata l' emergenza, non si è più mossa foglia. Certo, ogni tanto il tema torna a galla. Ma senza più quella drammaticità e quell' urgenza che emergevano dal dossier-denuncia. E così, un mese fa, l' Autorità di Bacino del Tevere e dell' Appennino centrale ha deciso di mandare a tutti, dal premier ai ministri competenti, dal governatore al sindaco, una lettera. Firmata dal segretario generale Erasmo D' Angelis. «Oggetto: Elevato rischio approvvigionamento idrico per il Lazio Centrale ATO2 e la Capitale. Urgenza di definizione del progetto esecutivo e di avvio dei lavori».

 

giulio cesare sulla siccita a roma

Lettera dove si ricorda la necessità di questo nuovo acquedotto del Peschiera poiché la condotta attuale «attraversa un territorio in un contesto idrogeologico e geofisico tra i più rischiosi del Paese, sottoposto a forti sollecitazioni tettoniche e telluriche».

 

Il tutto, dicevamo, nella totale assenza di protezioni e sistemi antisismici: «Tale condizione, in caso di evento, avrebbe conseguenze drammatiche per l' approvvigionamento idropotabile e la sicurezza sanitaria della popolazione dell' ATO2 Lazio Centrale e dell' area metropolitana di Roma, non essendo possibile ricorrere a fonti alternative d' approvvigionamento di adeguata entità».

CASTEL SANT'ANGELO SICCITA'

 

Rileggiamo: «conseguenze drammatiche». Ricordato d' avere «più volte espresso preoccupazioni chiedendo l' immediato avvio alle procedure per la sostituzione» della vecchia condotta, l' Autorità di bacino insiste: «Nel novembre dello scorso anno l' Osservatorio Permanente degli Utilizzi Idrici del Distretto dell' Appennino Centrale, riunito da questa Autorità, ha ratificato la proposta tecnica presentata da Acea SpA, evidenziando l'urgenza della realizzazione».

 

A farla corta: costruire il nuovo acquedotto, su un «tracciato di circa 27 km sostanzialmente parallelo a quello esistente» ma stavolta con sistemi anti-sismici è, per l' autorità di bacino, improcrastinabile. Sarebbe davvero un peccato se, Dio non voglia, dovessimo intervenire ancora una volta «dopo» e non prima.

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)