IL NUOVO CHE ARRETRA – CRONACA DELLA LUNGA E TRISTE GIORNATA DEI RENZIANI ROTTAMATI - A FIRENZE PRIMA LE CODE, POI LE DENUNCE DI PRESUNTI BROGLI HANNO LASCIATO PRESTO SPAZIO ALLA RASSEGNAZIONE DEI COMITATI PRO-SINDACO - MENTRE AI SEGGI DEL PARTITO DEMOCRATICO SI RESPINGEVANO I VOTANTI (BEL PARADOSSO, EH?) E L’AFFLUENZA CALAVA, A RENZI NON RIMANEVA CHE ACCETTARE LA SCONFITTA…

Fabrizio Roncone per "Corriere della Sera"

I fotografi vengono via da piazza dei Ciompi, Matteo Renzi ha votato poco fa, e loro che lo conoscono bene - smorfie e sorrisetti, pacche sulle spalle, sanno tutto di lui - giurano che era nervoso.

La giornata comincia con una sensazione precisa. Come un presagio.
La gente intanto s'avvia, s'allungano code, c'è da aspettare un po' troppo al seggio di Sant'Agostino. Un tipo alto, canuto, chicchissimo nella sua mantella di loden verde, alza la voce: «E' una vergogna!». Segue breve parapiglia, niente di importante, può capitare.
Invece arriva subito un durissimo comunicato di Nicola Danti, del comitato Renzi. Sentite. «La validità di questo voto è ormai a rischio. Sono del tutto assenti le condizioni minime di legalità».

Gli chiedono se non stia esagerando, se la dichiarazione è concordata con il capo, se così non si rischia di accendere la miccia. Lui non si scompone. Il suo staff, anzi, aggiunge dettagli: a Fivizzano, al primo turno, furono erroneamente trattenuti i cedolini e così adesso si sta procedendo alla consegna dei nuovi; a Grosseto, in almeno tre seggi ci sarebbero casi di elenchi imprecisi; e poi qui, in città, sono numerosi i seggi dove mancano i registri relativi al primo turno di primarie.

A metà mattina il Pd è così costretto a far circolare l'indiscrezione che il suo ufficio legale sta preparando una richiesta di danni, comprensiva di denuncia per truffa, indirizzata alla ditta che era incaricata di digitalizzare l'albo degli elettori aventi diritto a votare in questo ballottaggio. Le agenzie battono una sorprendente serie di dichiarazioni allarmate e allarmanti: ma poi bisogna andarci nei seggi, e sbirciando tra le file, e chiedendo, si accerta che le operazioni di voto si stanno svolgendo regolarmente, c'è una tramontana gelida e però nessuno protesta e tutti aspettano, pazientemente, il loro turno (ha votato anche la nonna del sindaco, Maria Bovoli di anni 94).

Improvvisa arriva la notizia che almeno cinquanta persone sono state respinte: se ne stavano lì, con l'aria di chi vuol provocare, con le fotocopie delle e-mail di registrazione spedite al sito www.domenicaiovoto.it, allestito dal comitato di Renzi, e-mail giudicate irregolari da tutti i comitati provinciali. Anche a Milano, per dire, nel seggio di piazza Cadorna, dicono sia stato respinto il tentativo d'un gruppetto di renziani che pure pretendeva di utilizzare il medesimo trucchetto. A Roma, ci hanno provato in via dei Giubbonari, in quella che fu una storica sezione del Pci.

La gente si spedisce sms, l'informazione rotola di città in città, da regione a regione, e ovunque, alle 14,04, viene recapitato il messaggino firmato dallo staff di Renzi: «Attenzione, affluenza in netto calo, come ovvio viste le regole. Se ritorniamo tutti a votare, vinciamo. Forza! Proviamoci. Adesso».

La verità è che il tempo scorre inesorabile e certe sensazioni negative aumentano, il nervosismo dei collaboratori vicini a Renzi è concreto. Sulla sua pagina di Facebook, Guido Ferradini, leader delle Officine democratiche, gran sostenitore del sindaco, scrive senza indugi: «Brogli sì. Ma a questi livelli...». Si cominciano a usare parole forti, il Danti insiste: «E' una vergogna rimandare a casa 130 mila persone che avevano espresso il desiderio di poter votare». Lo stesso Renzi pensa alle 10 mila nuove richieste di voto bocciate dal comitato provinciale di Firenze, un'emittente radiofonica locale aggiunge che Renzi non è più andato a giocare a calcetto con gli amici e invece se ne sta a casa, «a godersi la famiglia».

Nella sede del suo comitato, in via dei Martelli, le facce dei giovani militanti sono tristi, esauste, rassegnate. La campagna elettorale è stata esaltante, l'idea del colpaccio a sorpresa ha resistito almeno fino a mercoledì sera, ma adesso ti dicono che «l'importante è perdere bene, con onore».

Li senti che parlano al telefonino. «No no, abbiamo perso, è sicuro... porca miseria». Una ragazza piange, tira su con il naso. «Spero solo che adesso il Bersani non sia troppo vendicativo con Matteo». La sconfitta è anche piena di tenerezza, ci sono abbracci forti, c'è quello che chiama i militanti per una foto ricordo, ci sono Marta e Paolino che non si conoscevano e che nel marciapiede qui sotto, grazie a queste primarie, si sono dati il primo bacio.

Adesso bisognerebbe andare alla Fortezza Da Basso, sembra che Matteo Renzi salirà comunque sul palco e sarebbe giusto esserci, andargli a fare l'ultimo applauso. Tiberio dice che però la viola sta giocando contro la Sampdoria e «perciò, beh, scusate, ma io vo' a cercarmi un televisorino... ».

 

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