
"ATTENZIONE: IL POTERE È UN’ILLUSIONE OTTICA, SVANISCE TUTTO" - FATE SENTIRE A GIORGIA MELONI E AI CAMERATI DI COLLE OPPIO, ATTACCATI COME COZZE ALLE POLTRONE, COSA DICE PIER FERDINANDO CASINI, UNO CHE DI POLITICA SE NE INTENDE - CASINI RACCONTA DI QUANDO BERLUSCONI PROVÒ A "SEDURLO" PER OTTENERE IL SOSTEGNO DELL'UDC NEL 2010, DOPO IL VAFFA DI FINI AL CAV: "MAI E POI MAI AVREI FATTO PARTE DEL 'PARTITO DEL PREDELLINO" - LA CENA A CASA DI BRUNO VESPA CON BERLUSCONI E LA FIGLIA MARINA: "COME SEMPRE ERA MOLTO SILENZIOSA AL COSPETTO DEL PADRE. SI VEDEVA CHE ERA UNA DONNA CHE PENSAVA, NIENTE PROTAGONISTI" - LA BORDATA A ELLY SCHLEIN DEL SENATORE, ELETTO NELLE LISTE DEL PD: "CHANCE CHE IL CENTROSINISTRA VINCA LE PROSSIME ELEZIONI? POCHE"
Estratto dell'articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
«Pronto… Quando evocai sant’Agostino per invitare Berlusconi e Fini a chiedere scusa agli italiani? Beh, quell’estate infuocata appartiene a un’era politica fa…».
I giorni di Ferragosto del 2010, per la precisione, quando tra l’allora premier e il presidente della Camera iniziarono a volare colpi proibiti.
Fu l’inizio di un’escalation politica che porterà all’implosione del Pdl e allo sfratto del Cavaliere da Palazzo Chigi. Pier Ferdinando Casini, corteggiato ai limiti dello stalking da Berlusconi, affinché con l’Udc puntellasse il suo governo non cedette e volle mettere un punto: «Meglio zoppicare sulla strada giusta che correre su quella sbagliata», fu il monito via tg ai due litiganti, citando il santo. Ma ripartiamo dall’oggi, un’estate zen rispetto a 15 anni fa. Casini cammina di buona lena verso Punta Secca. [...]
SILVIO BERLUSCONI PIERFERDINANDO CASINI
E sempre invecchiando si è pure dato al rock, giusto?
«Ho appena visto gli Oasis con i miei figli Caterina e Francesco: grande emozione. A Wembley c’era una marea di italiani, tutti stupiti di vedermi lì: mi chiedevano i selfie».
Siede in Parlamento, ininterrottamente, dal 12 luglio 1983. Sono trascorsi 42 anni, un mese e 15 giorni: nessuno come lei. Dica la verità, quanto le mancano quelle estati da mattatore della politica?
«Oggi la mia vita è molto diversa, prima non staccavo mai. Ricordo con emozione l’estate della mia prima elezione alla Camera. Organizzai vacanze itineranti nel mio collegio, tra Ravenna, Forlì e Ferrara. Mi sostenne la cooperativa di Porto maggiore e partii per una giornata con loro a pescare.
C’era un caldo terribile. Preso dall’entusiasmo, mi tolgo la maglietta per tuffarmi dal barcone. Mi guardavano tutti stralunati. Il motivo lo capii subito dopo: eravamo proprio alla foce del Po, fu come buttarmi nella melma».
silvio berlusconi pier ferdinando casini
Un agosto molto meno pittoresco rispetto al 2010, che oltre alle bordate Berlusconi-Fini si concluse con lo sbarco di Gheddafi a Roma con tanto di tenda beduina e amazzoni. Perché non cedette al pressing asfissiante del Cavaliere?
«Perché tutto si era compiuto. La mia alleanza con Berlusconi nasce nel 1994 e regge fino al 2006. Nel 2008 sono candidato contro lui e Veltroni. È chiaro che quando Silvio entra in crisi con Fini la cosa schematicamente più semplice era recuperare il rapporto con me. Mai e poi mai avrei fatto parte del “Partito del predellino”. Anche Fini mi aveva promesso che avrebbe fatto altrettanto».
Il 9 luglio 2010 lei partecipò a una cena a casa di Bruno Vespa, svelata dal «Corriere», con Berlusconi, sua figlia Marina, Gianni Letta, Geronzi, il cardinal Bertone e l’allora governatore di Bankitalia Draghi. Il premier tentò pure l’accerchiamento?
«Fu una cena amabilissima. Vespa è un padrone di casa fantastico. Era amico di Berlusconi, ma capiva la situazione. Marina era come sempre molto silenziosa al cospetto del padre: si vedeva che era una donna che pensava, niente protagonismi».
Anche il Vaticano spingeva per un suo ritorno nel centrodestra.
«Diciamo che lo caldeggiava».
BERLUSCONI BOSSI BUTTIGLIONE CASINI FINI FITTO
Berlusconi cosa le prometteva?
«Mi ricordo che, giorni dopo, ero in spiaggia a Milano Marittima con mia figlia. Mi squillò il cellulare: un’ora e mezzo di colloquio. Mi spiegava come fosse la scelta della vita e che poi sarei diventato il suo successore. Ma non potevo certo essere io a risolvere il suo problema con Fini».
Alla fine, però, siete diventati amici?
«Le svelo un piccolo segreto. Quando ero presidente della Camera, con Berlusconi avevo un rapporto di amore-odio. Voi giornalisti, specie d’estate, quando avete meno da scrivere montate su polemiche. Così, prima di partire per le vacanze, fissavo un pranzo con il Cavaliere per sminare il campo. [...]».
Morale?
silvio berlusconi gianfranco fini - 2010 - che fai mi cacci?
«Negli ultimi anni il rapporto era diventato di amicizia. Le polemiche politiche lasciano il tempo che trovano. E soprattutto attenzione: il potere è un’illusione ottica, svanisce tutto».
Però fu anche l’estate in cui «Il Giornale» tirò fuori lo scoop della casa di Tulliani, vicenda che velocizzerà la caduta irreversibile di Fini. Lei denunciò «squadrismo» contro l’ex leader di An. Perché?
«Sì. E lo penso ancora. Ancora oggi non ho mai compreso il vero motivo di una rottura così sanguinosa tra Silvio e Gianfranco. Solitamente Berlusconi anche con i suoi avversari peggiori non mostrava mai malanimo o accanimento. Poi chissà…».
silvio berlusconi gianfranco fini - 2010 - che fai mi cacci?
Il centrosinistra ha chance di vincere le prossime elezioni politiche?
«Al momento poche, se non si crea qualcosa di convincente».
Cosa farà da grande: nel 2027 si ricandiderà?
«Vi avrò trascorso quasi 45 anni. Ne ho quasi 70 e godo di buona salute: è l’ultimo dei miei problemi». [...]
GIANFRANCO FINI - SILVIO BERLUSCONI - PIER FERDINANDO CASINI
pier ferdinando casini al concerto degli oasis 1
silvio berlusconi gianfranco fini
pier ferdinando casini al concerto degli oasis
pier ferdinando casini 3
pier ferdinando casini 1
gianfranco fini silvio berlusconi
pier ferdinando casini 2
fini berlusconi
gianfranco fini silvio berlusconi