
AVVISATE MELONI E SALVINI: L'ITALIA E' UNA TESTA DI GAZA! - L'87,8% DEI CITTADINI È FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DELLA PALESTINA: LA PERCENTUALE DIVENTA UN PLEBISCITO (99,8%) TRA GLI ELETTORI DI CENTROSINISTRA - I PIÙ SCETTICI TRA ITALIA VIVA E AZIONE (64,7%) - LA SOLUZIONE DUE POPOLI E DUE STATI NON È CONTEMPLATA DAI TAGLIAGOLE DI HAMAS, CHE VORREBBERO IL CONTROLLO DI TUTTA L'AREA "DAL FIUME GIORDANO AL MARE" - LA SOLUZIONE PROPOSTA DA GIORGIA MELONI: RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA DOPO IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI
MO: SONDAGGIO IZI, '87,7% ITALIANI FAVOREVOLE A RICONOSCIMENTO STATO PALESTINA
sondaggio italiani e palestina izi 3
(Adnkronos) - Quasi il 90% degli intervistati ha risposto positivamente al sondaggio realizzato da Izi, azienda di analisi e valutazioni economiche e politiche, presentato questa mattina nel corso della trasmissione l'Aria che Tira condotta da David Parenzo su La7. L'87,8% delle persone - per l'esattezza - ritiene sia giusto che nasca il nuovo Stato palestinese.
Tra gli intervistati che dichiarano elettori del centrodestra la percentuale di favorevoli è del 73,7%, mentre il 64,7% degli elettori di Azione e Iv è favorevole al nuovo stato palestinese. Alla domanda sulla politica estera del governo italiano, quasi il 63% degli italiani pensa che possa danneggiare l'esecutivo in termini di minor consenso.
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Per il 71% degli elettori di governo le posizioni espresse sulla questione mediorientale e riguardo le politiche trumpiane non rappresentano un problema, mentre per i principali partiti di opposizione la situazione è del tutto opposta: l'81% degli elettori ritiene che il governo Meloni adotti una politica estera che non raccoglie il consenso degli elettori.
Anche qui il Terzo Polo si assesta in una posizione di medietà con il 42,4% di elettori che non ritiene problematica la politica estera di Meloni . ''Che la maggioranza degli italiani fosse favorevole al riconoscimento dello Stato della Palestina era un dato atteso, ma non in queste proporzioni e con un contributo importante degli elettori dei partiti di governo.
vigili del fuoco al corteo pro palestina a roma
Un governo che fino ad oggi, ovvero prima delle dichiarazioni della premier all'Onu, aveva alzato un muro senza crepe contro questa possibilità. Per quanto riguarda la politica estera non si chiede un giudizio, quanto una valutazione su quanto le scelte possano influire sul consenso per il governo italiano.
Anche qui, a parte la valutazione negativa prevedibile da parte degli elettori dei partiti di opposizione, tra gli elettori dei partiti di governo si registra una certa preoccupazione: per uno su tre le scelte governative sulla politica estera possono erodere i consensi del governo stesso'', è l'analisi di Giacomo Spaini, presidente e ceo di Izi.
IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PERCHÉ NON È QUELLO CHE VUOLE HAMAS
Estratto dell'articolo di Greta Privitera per il “Corriere della Sera”
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La visione è chiara: «Sollevare la bandiera di Allah sopra ogni pollice della Palestina». Lo si legge nel documento fondante di Hamas, l’acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyya, che vuol dire «Movimento islamico di resistenza», un’altra dichiarazione d’intenti.
È il 1987, l’anno in cui nasce l’organizzazione politica e militare palestinese — islamista, sunnita, fondamentalista — di Ahmed Yassin, la Prima intifada è in corso. Hamas — che in arabo significa anche «entusiasmo», «spirito combattente» — è una costola dei Fratelli Musulmani e si fonda sull’idea di liberare la Palestina attraverso l’eliminazione di Israele.
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I metodi per arrivare all’obiettivo comprendono la lotta armata e il terrorismo. In quasi trent’anni di esistenza, i miliziani palestinesi attraversano periodi di radicalizzazione e periodi in cui, almeno dal punto di vista comunicativo, sembrano aprire ad altre strade, «e non è così facile immaginare cosa pensino di questa ondata di riconoscimenti del futuro Stato di Palestina, un processo in cui loro, oltretutto, non sarebbero inclusi», ci spiega Rashid Khalidi, palestinese-americano, professore emerito di Studi arabi moderni alla Columbia.
1 Vogliono uno Stato?
Da sempre i miliziani si riferiscono alla Palestina come a una terra che si estende dal «fiume al mare», escludendo la possibilità dell’esistenza e della convivenza con Israele, che invece è il progetto della comunità internazionale, appoggiato anche dall’Autorità nazionale palestinese che governa la Cisgiordania (due popoli, due Stati). Ma nel 2017 è stata riscritta la carta costitutiva del movimento, e aggiunto un passaggio: «Rifiutiamo qualsiasi alternativa alla liberazione piena e completa della Palestina, dal fiume al mare.
Tuttavia, riteniamo che l’istituzione di uno Stato palestinese pienamente sovrano e indipendente, con Gerusalemme come sua capitale secondo le linee del 4 giugno 1967, con il ritorno dei rifugiati alle loro case, sia una formula di consenso nazionale». Khalidi spiega che «in questi otto anni, nei discorsi ufficiali, Hamas ha sempre mantenuto la stessa versione.
MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA A ROMA
Ma è difficile dire con certezza quale sia la posizione reale e quale al momento la fazione con più potere». Da una parte, spiega il professore, non sappiamo più da chi è composta la leadership di Hamas, vista la continua decapitazione della linea di comando; dall’altra «a volte, anche nello stesso documento, si contraddicono». Per esempio, quando parlano di «liberazione totale».
2 Quali sono i confini del 1967?
Chiamati «Linea Verde», sono quelli precedenti la Guerra dei Sei Giorni. E comprendono: la Cisgiordania, la Striscia di Gaza e Gerusalemme Est, rivendicata come capitale palestinese. La «Linea Verde» è stata stabilita dagli accordi del 1949, ma dopo la guerra, Israele ha occupato i territori: la Risoluzione 242 dell’Onu ne chiede il ritiro.
3 E gli accordi di Oslo?
MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA - STAZIONE TERMINI A ROMA
Nel 2006, Hamas ha cercato di muoversi entro le regole di Oslo candidandosi alle elezioni parlamentari dell’Anp e vincendole. Quindi, si può dire che in quel momento la fazione dominante di Hamas era orientata alla soluzione dei due Stati, probabilmente per necessità politica. [...]
4 Che futuro ha Hamas?
Risponde Brian Katulis del Middle East Institute: «Se fossero strategici, imparerebbero da Ahmed Al-Shara, il leader de facto della Siria. Quel jihadista ex combattente si è evoluto — o finge di averlo fatto — e ha capito come funziona il potere». [...]
MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA - BLOCCATA AUSTOSTRADA A14 - BOLOGNA