BANANA SPLIT - SILVIO SU 3 ORE DI SERMONE DI MONTI SENTE SOLO IL COMPLIMENTO: “SONO CONTENTO CHE IL PREMIER MI DIA RAGIONE, SERVE OTTIMISMO”, E NON LE CRITICHE SULLO SPREAD EREDITATO E SUI MERDOSI ACCORDI SOTTOSCRITTI CON L’EUROPA - LODA IN PUBBLICO MA È FURENTE IN PRIVATO PERCHé NON Può FAR SALTARE IL TAVOLO E ANDARE ALLE ELEZIONI: I SONDAGGI SONO MOSCI, È PREOCCUPATO PER LE SUE AZIENDE (PER LA PRIMA VOLTA PUBLITALIA RISCHIA DI FINIRE L’ANNO COL SEGNO MENO), E C’È IL PROCESSO MILLS. VUOLE VEDERE SE TENERE IN PIEDI MONTI LO AIUTA…

Ugo Magri per "la Repubblica"

La «lectio magistralis» di Monti non l'ha convinto per niente, ma il Cavaliere se l'è fatta piacere lo stesso. E di tutto quanto il Professore ha detto sul suo conto (4-5 riferimenti limpidi al governo precedente), Berlusconi ha colto l'unico apprezzamento positivo fingendo di non udire gli altri rilievi critici.

Cosicché Silvio addirittura ringrazia Monti per avere citato le sue parole di un anno fa, «riconoscendo che il fattore psicologico è decisivo nell'economia e che un moderato ottimismo, anche da parte dei mezzi di comunicazione, è indispensabile per uscire dalla crisi». Mille grazie, appunto, «perché non ho mai visto un pessimista realizzare qualcosa di buono nella vita...». Chi non avesse ascoltato per intero la conferenza di fine anno penserebbe a questo punto che Monti si è berlusconizzato; esattamente il contrario.

Orecchie attente del Pdl confidano che mai le distanze sono state così evidenti, i pranzi di riappacificazione tra i due sono serviti a poco. Tra l'altro il Professore ha cavalcato alcuni destrieri tipici di Tremonti, a cominciare dal grafico impietoso mostrato ai giornalisti sull'andamento dello spread nell'ultimo anno (si impennò quando dopo le Amministrative il Cavaliere si mise in testa di tagliare le tasse accantonando il rigore) per finire con la constatazione che a sottoscrivere gli impegni capestro con l'Europa è stato Berlusconi medesimo.

Il quale si lascia scivolare addosso le critiche, sebbene i suoi dicano che in privato è furente, perché nulla potrebbe fare di diverso. Causare le elezioni? L'ultimo sondaggio riservato Eurisko dà il Pdl in lieve ripresa intorno al 25 per cento dal 24 che era una settimana prima, però se si votasse domani sarebbe una débâcle comunque. Fonte cortigiana di Arcore: «Silvio si sta preoccupando delle sue aziende, per la prima volta Publitalia rischia di finire l'anno col segno meno, non può giocare al tanto peggio tanto meglio; inoltre c'è il processo Mills, lui vuole vedere se tenere in piedi Monti lo aiuta...».

Di qui il «leale sostegno al governo dei Professori», temperato dal triplo avvertimento berlusconiano: uno, «dobbiamo essere pronti a ogni evenienza»; due, «i provvedimenti del governo prima di essere varati andranno concordati con noi»; «guai se aggiunge nuovi sacrifici». Ma ciò che colpisce del messaggio, anzi audiomessaggio, è là dove Berlusconi cede il testimone a «una nuova classe dirigente del partito guidata da Alfano», salvo aggiungere: «Io non li lascerò soli, resterò in campo per vincere le prossime elezioni».

E' talmente vero che nel giorno in cui su Monti si pronuncia Bersani per il Pd, e Casini per il Terzo Polo, la voce pubblica del Pdl non è quella del segretario politico bensì del «padre nobile», presente e invadente. Oltretutto destinatario del messaggio non è il partito, sono i Promotori della libertà che fanno capo a Michela Vittoria Brambilla, la «rossa» movimentista.

La fotografia esatta è di un partito schizofrenico, che a Milano con la Santanché denuncia «la grande bugia secondo cui l'Italia aveva bisogno di riforme radicali, e invece Monti in quasi tre ore non ha annunciato alcun provvedimento»; lo stesso partito che invece a Roma con Alfano, con i capigruppo Cicchitto e Gasparri giudica buona la conferenza stampa, «da persona seria», e positiva la cautela di Monti.

«Non ha indicato misure proprio perché intende negoziarle con noi» dicono sottovoce. La «Vandea» da una parte, il «Sinedrio» romano dall'altra. Con Berlusconi che promuove gli uni e gli altri a seconda della convenienza. In questo momento l'ordine di scuderia è: sostenere il governo. «Ci hanno detto di non fare dichiarazioni polemiche e di mandar giù tutto», ammicca il pugnace Osvaldo Napoli, «vorrà dire che prenderemo un digestivo».

 

Monti durante la conferenza stampaLe palle di Mario Monti SILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO SILVIO BERLUSCONI ANGELINO ALFANO DANIELA SANTANCHE MARIA GIOVANNA MAGLIE giulio tremonti big

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