SIAMO CRUCCHI E NON LO SAPPIAMO - BELPIETRO: “TRASFERIAMO LA CAPITALE A BERLINO, TANTO LE COSE GROSSE SI DECIDONO LÌ. COME IL BILATERALE SULL’IMMIGRAZIONE, CHE RIGUARDA SOPRATTUTTO ROMA E ATENE, MA SI TIENE IN GERMANIA” - LUCA JOSI: "CARI TEDESCHI, L'ITALIA HA BISOGNO DI VOI"

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”

MAURIZIO 
BELPIETRO
MAURIZIO BELPIETRO

 

Ho una proposta: possiamo trasferire la capitale a Berlino? Tanto, già ora, le cose grosse si decidono lì, quindi meglio prendere atto che siamo una provincia dell' impero tedesco e adeguarci. Ieri a casa della Merkel si è tenuto il vertice bilaterale con Hollande per discutere le misure urgenti da adottare per fronteggiare l' immigrazione: a Berlino, non a Roma o ad Atene che sono più esposte al fenomeno o a Bruxelles.

 

Qualche giorno fa stessa scena: il Bundestag, cioè il Parlamento crucco, ha dato via libera all' accordo con la Grecia; il nostro invece era in vacanza e a nessuno è venuto in testa di consultarlo per chiedergli un parere, non dico vincolante ma neppure consultivo. Eppure, anche noi abbiamo cacciato i soldi per salvare i greci, dunque avremmo titolo per metterci il becco. Prima ancora, nella capitale tedesca c' era stato l' incontro a quattrocchi tra la Cancelliera e Tsipras, mentre con Renzi non c' è stato neppure quello a quarantotto occhi.

 

TSIPRAS MERKEL HOLLANDE  TSIPRAS MERKEL HOLLANDE

Quanto agli appuntamenti tra la donna forte dell' Europa e l' uomo debole dell' Eliseo (per le gonnelle ovviamente) non si contano neanche più: il penultimo che si ricordi risale ai primi di luglio, quando i due si diedero appuntamento per discutere della crisi Ucraina, come se la faccenda riguardasse solo loro e non anche noi che a causa delle sanzioni alla Russia ci abbiamo rimesso milioni. Dunque, dato che ormai l' Europa a due velocità esiste, nel senso che Germania e Francia sono avanti un chilometro rispetto al resto del continente e noi inseguiamo, facciamola finita con Roma Capitale per passare a Berlino Capitale.

Angela Merkel and Francois Hollande Angela Merkel and Francois Hollande

 

Sarà meno affascinante, meno carica di storia e meno eterna come città, ma avremmo svariati vantaggi. Pensate: in un colpo solo ci libereremmo di Ignazio Marino, lasciandolo a svacanzare in America, e risolveremmo i problemi del magna magna del Campidoglio, perché senza il formaggio dei soldi e della politica anche i topi di Mafia capitale emigrerebbero. A questo punto che ci importerebbe dei Casamonica e dei loro funerali da operetta, con la banda, la musica del «Padrino» e le catene d' oro al collo: sarebbe affare dei tedeschi.

 

PROTESTA DEI MIGRANTI A MILANO   PROTESTA DEI MIGRANTI A MILANO

I quali, essendo stati capaci di unificare la Germania facendone pagare il costo al resto d' Europa, figurarsi se non riuscirebbero a unificare un po' di uffici per risparmiare. Perfino il Giubileo non rischierebbe il disastro: altro che prefetto Gabrielli e anticorruzione di Cantone, der kommisariat metterebbe tutti in riga. Del resto, meglio fare il gran passo ora, che non siamo ancora alla canna del gas, piuttosto di aspettare e svenderci a pezzi, come pare avere intenzione di fare il governo.

 

PROTESTA DEI MIGRANTI A MILANO PROTESTA DEI MIGRANTI A MILANO

Che senso ha infatti mettere in mano ai tedeschi le sole redini del Museo degli Uffizi o delle principali aziende del Paese, tipo l' Italcementi? Diamo subito loro le chiavi di casa, ossia di Roma, e facciamola finita. Se no si finisce come la Grecia, che a forza di voler fare la preziosa e non pagare i debiti è stata costretta a vendere alla Germania gli aeroporti per un tozzo di pane. Per altro, la Cancelliera ce l' abbiamo già tra i piedi tutti gli anni, Expo compreso, e dunque non farebbe differenza.

 

Quando c' è da rilassarsi infatti Angelona Merkel sceglie sempre l' Italia, dividendosi tra l' Alto Adige e Capri, perciò anche da quel punto di vista si potrebbe risparmiare, offrendole una vacanza Alpitour all' anno, che magari aprirebbe il varco a una bella calata dei crucchi durante le ferie, cosa che farebbe la differenza per il nostro turismo.

 

PROTESTA DEI MIGRANTI A MILANOPROTESTA DEI MIGRANTI A MILANO

Insomma, io vedo i lati positivi della faccenda. Se poi a qualcuno risulta insopportabile l' idea di entrare a far parte del Sacro tedesco impero e di essere governati da un borgomastro socialdemocratico invece che da un chirurgo socialcomunista, allora non resta che darci una mossa e svegliarci, a cominciare proprio dall' argomento di cui hanno discusso Merkel e Hollande ieri, ossia l' immigrazione. Inutile pensare che le castagne dal fuoco ce le cavi l' Europa, ossia Germania e Francia, le quali hanno già gli immigrati loro.

 

Se vogliamo non essere travolti dall' ondata di clandestini e profughi che si rivoltano per la pizza, bisogna svegliarci. Primo: dobbiamo ridurre a pochi giorni, mentre ora servono mesi se non anni, le procedure di accettazione della domanda di asilo. Secondo: i profughi devono essere accolti e gli altri, clandestini in cerca di fortuna, rimandati a casa.

italian navy rescue operation 9ca360bitalian navy rescue operation 9ca360b

 

italian navy rescue operation 50c6f8d9fitalian navy rescue operation 50c6f8d9f

Non può esistere un' accoglienza indiscriminata. Che arrivi a piedi o in barca, chi non ha diritto ad entrare in Italia deve tornare a casa propria e se non lo si può fare all' istante, perché non ha i documenti, dev' essere trattenuto (ossia dev' essergli impedito di andare a spasso per l' Italia) nei centri di espulsione. Punto. Altro da fare non c' è. Del resto, questo è ciò che capiterebbe a qualsiasi italiano che, senza soldi e senza dare prova di avere un tetto e qualcuno in grado di ospitarlo, provasse a trasferirsi in un Paese fuori dalla Ue. Non solo: sarebbe anche quello che farebbe la Germania se anziché avere Roma come Capitale avessimo Berlino.

 

2 - CARI TEDESCHI, L'ITALIA HA BISOGNO DI VOI

Luca Josi per “il Fatto Quotidiano”

 

In un articolo del 2008 provavo a immaginare l'Italia con gli stranieri al Governo ipotizzando che a introdurre la novità potesse essere Berlusconi, esperto di campagne acquisti (non solo sportive).

Il Cavaliere, mi riferirono, non disdegnò l'idea di mettere in squadra nomi di caratura internazionale e infatti, poco dopo, schierò nel suo governo: Matteoli, Brambilla, Vito, Calderoli e altri.

 

Craxi e Josi Craxi e Josi

Sempre Berlusconi, nei mesi scorsi, ha poi annunciato di volere far rinascere Forza Italia con George W. Bush e Tony Blair; quest'ultimo nel gentleman agreement del "Pact of the Nazarene" la sera stessa si è recato a Palazzo Chigi a farsi una pizza coi Leopoldi di governo e vaticinare una sorta di Terza Internazionale di progressisti con se medesimo e "Clinton, padri nobili, e Renzi pivot" (mangiato pesante, I presume).

 

Io più che al basket pensavo al calcio; lo sport nazionale su cui premetto una solida incompetenza - condizione sufficiente, in Patria, per esprimersi sullo scibile umano o candidarsi a un dicastero e a varie altre cariche a casaccio - convoglia la passione di milioni di persone che tifano atleti quasi mai loro concittadini e spesso nemmeno loro connazionali (ma anche i fan, non di rado, sono forestieri del loro club).

 

La Ferrari, altro vanto italico, è stata per anni guidata alla vittoria da un ingegnere francese - oggi tocca agli inglesi - e a pilotarla c'erano tedeschi, brasiliani o finlandesi.

LUCA JOSI RINO FORMICA LUCA JOSI RINO FORMICA

Considerando dunque che per il calcio l’Italia si ferma, in tanti si picchiano selvaggiamente, gli stadi esplodono e famiglie appesantite dal caro vita si disperano in ragione di un risultato i cui benefici sono prevalentemente emotivi, si può ragionevolmente immaginare che la stessa popolazione farebbe barricate di fronte a "campioni stranieri" che si candidano - o s'impongono - per risolvere i loro problemi materiali?

 

Tipo: se ti mettiamo in sicurezza le finanze, vigiliamo sulle tue strutture pubbliche e a farlo sarà un ministro del tesoro austriaco o dei lavori pubblici tedesco, sei d'accordo o sei molto d'accordo? Berlusconi, di primo acchito, si mostrò eccitato e stuzzicato dalla "venuta della trojka", ma la dichiarazione fu prontamente ritirata dal suo staff una volta chiarito l'equivoco fonetico.

 

BOBO CRAXI VLUCA JOSI BOBO CRAXI VLUCA JOSI

Per ora diamo le SEAT ai poliziotti, il debito pubblico alle banche estere, la compagnia di bandiera agli arabi. Il nostro, riconosciamolo, è un popolo dalla memoria mobile capace di riscriversi con fantasia il passato per non pregiudicarsi il futuro: fu in alcune regioni tutto fascista il giorno prima e tutto comunista il giorno dopo; tutto democristiano in altre (ma solo nell'urna); tutto socialista a Milano il venerdì del week end e tutto leghista il lunedì successivo.

 

Un po' americano, un po' sovietico; prevalentemente resistenziale. Coi soli partigiani del '45, senza gli americani, non avremmo liberato il Molise, ma con quelli rinsaviti e ritrovati nel dopoguerra avremmo marciato, invadendola, sulla Cina; così con gli arditi da operetta che in attesa della "buona morte" vivacchiano genuflettendosi al farabutto di turno, perché "si tiene famiglia e un piccolo mutuo".

LUCA JOSI E LA COMPAGNA LUCA JOSI E LA COMPAGNA

 

Già nel '500 Guicciardini invitava a guardare al "particulare", all'interesse personale e il concetto fu tradotto in "O Franza o Spagna, purché se magna"; per questo la "Guida veloce per lo Stato Islamico, 2015" si raccomanda e propone opportunamente lo "shish kebab, succulenti shawarma e sandwich di falafel da innaffiare con cocktails di succhi di frutta" il tutto a prezzi modici (anche se gli italiani sembrano ormai rassegnati a ricevere il würstel).

 

Bisognerà attendere il XXI secolo per ritrovare nel pensiero del politologo di Giuliano Teatino, Antonio Razzi, una riproposizione altrettanto mirabile dell'italica attitudine: "Amico caro, fatti li cazzi tua!". Il concetto è chiaro, il risultato meno: se è vero che si va da Guicciardini a Razzi, dai Medici a Renzi, gli Uffizi restano, ma se li prende Eike Schmidt, tedesco della Brisgovia, che rinuncia addirittura al Minneapolis Institute of Art del Minnesota per questo incarico di ripiego sull'Arno (Schmidt, comunque, non è straniero, ma europeo, o diversamente italico, puntualizza il ministro del prossimo Partito della Nazione, Franceschini).

 

LUCA JOSI LUCA JOSI

I tedeschi nel frattempo, da veri romantik, ricostruiscono ex novo nel pieno centro di Berlino, la copia del proprio castello imperiale quattrocentesco completamente distrutto dalla Seconda Guerra.

 

Nessun messaggio, amano la storia, si sa, e la celebrano stretti intorno alla simbolica porta di Brandeburgo, rifacimento neoclassico, ispirato all'architettura dorico-romana.

Ecco, i "dorici", quelli del Partenone, isolette, aeroporti e ministri fighetti se li sono già tritati. I vitelloni di Chianina, romanizzatisi, li macineranno subito o li lasceranno ingrassare ancora un poco?

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...