donald trump joe biden

BIDEN È MORTO MA I MEDIA NON LO HANNO CAPITO - VIDEO: QUANDO IL VICEPRESIDENTE SI VANTAVA DI AVER FATTO LICENZIARE IL PROCURATORE UCRAINO SU DUE PIEDI, MINACCIANDO DI TOGLIERE I FONDI AMERICANI AL PAESE. ESATTAMENTE QUELLO CHE OGGI IMPUTANO A TRUMP, CON LA DIFFERENZA CHE LUI NON HA UN FIGLIO, ''AMANTE DI COCA E PROSTITUTE'' (LA MOGLIE DIXIT) CHE PRENDEVA 50 MILA $ AL MESE DA UNA SOCIETÀ UCRAINA SOTTO INDAGINE DI QUEL PROCURATORE; CHE NON C'È LA PROVA DEL RICATTO E CHE IL PIANO NON È RIUSCITO

 

  1. USA: HILLARY, TRUMP È UN TORNADO UMANO CORROTTO

 (ANSA) - Donald Trump è un "chiaro pericolo", una "minaccia" per gli Stati Uniti". Lo afferma Hillary Clinton, in un'intervista a Cbs che andrà in onda domenica e di cui sono stati diffusi degli estratti. L'ex segretario di Stato definisce Trump un "tornado umano corrotto". "Non importa se si è democratici o repubblicani quando un presidente che ha giurato per proteggere la Costituzione usa la sua posizione per cercare di estorcere qualcosa a un governo straniero per i suoi motivi politici", spiega Clinton.

 

TRUMP E BIDEN

  1. BIDEN, 'TRUMP HA CERCATO DI RUBARE LE ELEZIONI'

(ANSA) - Donald Trump ha cercato di "rubare le elezioni. Avrebbe voluto l'aiuto straniero per vincere al voto". Lo afferma Joe Biden, il candidato democratico alla Casa Bianca.

 

  1. CAMPAGNA BIDEN, TRUMP SPINTO DA TIMORE PERDERE ELEZIONI

 (ANSA) - Il timore "fondato" di perdere le elezioni del 2020 ha spinto Donald Trump a fare pressione sul leader ucraino Volodymyr Zelensky per indagare Joe Biden. Lo afferma il direttore della comunicazione della campagna di Biden, Kate Bedingfield. "La volontà di Trump di vendere i nostri interessi nazionali per un suo guadagno personale mette a rischio la nostra sicurezza e la stabilità della nostra democrazia", aggiunge Bedingfield.

 

 

VIDEO: QUANDO BIDEN DA VICEPRESIDENTE SI VANTAVA DI AVER FATTO LICENZIARE IL PROCURATORE UCRAINO SU DUE PIEDI, MINACCIANDO DI TOGLIERE I FONDI AMERICANI AL PAESE

 

 

 

 

  1. GLI AFFARI MOLTO SPORCHI DELLA FAMIGLIA BIDEN

Glauco Maggi per “Libero quotidiano

 

Mercoledì, la pubblicazione della trascrizione della telefonata tra Trump e il presidente Volodymyr Zelensky, preceduta dal lancio dell' impeachment di Trump da parte di Nancy Pelosi, Speaker della Camera e titolare della procedura. Giovedì, il rilascio del rapporto fornito dal whistleblower alla Direzione Nazionale di Intelligence, che aveva appunto al centro quella telefonata, con la parallela audizione in Congresso del capo della DNI Joseph Maguire.

 

hunter e joe biden

Lo scandalo Ucrainagate ha preso il volo e il connesso processo di impeachment (i deputati Democratici a favore sarebbero già oltre il quorum necessario in caso di voto) è di fatto diventato il tema politico centrale su cui i Democratici hanno deciso di puntare tutte le loro carte per il 2020. Il più esplicito è stato Al Green, deputato DEM del Texas: «Se non facciamo l' impeachment il presidente sarà rieletto». I Democratici, in effetti, non possono certo correre parlando di economia o di guerra, essendo Trump il miglior generatore di posti di lavoro e di crescita del business, ed anche più allergico alle avventure militari degli ultimi 3 o 4 presidenti dei due partiti.

 

Soltanto con una strategia di attacchi personali i suoi avversari possono pensare di togliere di mezzo Donald, e la manovra di impeachment garantisce che i media lo sbattano in prima pagina per un anno e sognino il bis del Watergate.

joe biden con il figlio hunter

 

Per la verità, con il Senato controllato da 53 repubblicani su 100, è certo che i Democratici non avranno mai i 67 voti (i due terzi) per cacciare il presidente, anche se avranno superato il primo obiettivo, ossia l' ok della maggioranza semplice della Camera. Dovrebbero emergere ben altri elementi di condanna di Trump, capaci di spostare i repubblicani in parlamento, e prima di loro l' opinione pubblica: finora, i sondaggi hanno mostrato che solo un terzo degli elettori è a favore dell' impeachment, e 6 su dieci sono contrari.

 

A KIEV E A PECHINO

Ma il costante focus sull' Ucraina, che sarà al centro delle accuse DEM a Trump di aver spinto Kiev a indagare su Biden, avrà un ovvio effetto, mettere in luce l' operato più che sospetto di Joe e di suo figlio Hunter, e non solo in Ucraina ma anche in Cina.

Nel maggio del 2014, Hunter era stato assunto dalla società ucraina di gas naturale Burisma Holdings, con un contratto di cinque anni e uno stipendio mensile di 50mila dollari, senza alcuna esperienza nel ramo.

 

Ian Bremmer, presidente dell' Eurasia Group e columnist di Time Magazine, intervistato dalla CNN, non poteva essere più sferzante: «Biden ha un problema: 50mila dollari al mese al figlio Hunter chiaramente per vendere influenza, perché nessuno gli darebbe tanti soldi, e in una compagnia che francamente era piuttosto corrotta, e che da prima dell' assunzione era sotto inchiesta. È dura pensare che Joe non fosse consapevole».

 

 Gli americani chiederanno, ha rincarato oggi Karl Rove sul WSJ, «perché Biden fosse stato cieco di fronte all' evidente comportamento non appropriato che da vicepresidente tenne nel 2015 e nel 2016, quando fece pressioni sul governo ucraino affinché combattesse la corruzione mentre suo figlio Hunter stava lavorando per Burisma».

JOE E HUNTER BIDEN

 

L' azienda aveva messo nel suo board Hunter e un altro americano, Devon Archer (amico dell' allora segretario di Stato John Kerry), con un contratto quinquennale, scaduto il maggio scorso. Gli era stato offerto il rinnovo, ma Hunter ha rinunciato perché il padre è sceso in corsa: ma se era un lavoro senza macchia quando Joe era in carica, perché diventa tossico ora che è un semplice candidato?

L' ipocrisia è lampante, e del resto i Biden sono abituati, in stile Clinton, a mischiare potere di governo e affari di famiglia.

 

Nel libro "Secret Empires. How the American Political Class Hides Corruption and Enriches Family and Friends" ("Imperi Segreti: come la classe politica americana nasconde la corruzione e arricchisce famiglia e amici"), il giornalista investigativo Peter Schweizer ha rivelato un anno fa che nel 2013 l' allora vicepresidente in carica Biden fece un viaggio ufficiale in Cina, a bordo del suo Air Force Two, portandosi appresso il figlio Hunter.

 

BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN

La coppia incontrò chi doveva, a Pechino, e dieci giorni dopo una sussidiaria della Bank of China chiamata Bohai Capital firmò un contratto esclusivo con la società finanziaria di Hunter Biden (la Rosemont Seneca Bohai) per costituire un fondo d' investimento congiunto tra le due entità, da un miliardo di dollari, chiamato Bohai Harvest RST.

 

L' accordo, in seguito, fu incrementato a 1,5 miliardi di dollari.

Con quella iniziativa, scrive Schweizer, presidente dell' Istituto per il controllo delle responsabilità del governo e giornalista di Breitbart News, «il governo cinese stava letteralmente finanziando un business di cui Pechino era comproprietario assieme ai figli di due dei più potenti decision makers d' America». Socio di affari finanziari di Hunter Biden, dal 2009, è infatti Christopher Heinz, il figliastro di John Kerry.

 

FUOCO AMICO

I trascorsi più che opachi di Biden, insomma, garantiscono che la campagna di Trump potrà usare tante ed efficaci munizioni nel caso Joe dovesse riuscire a conquistare la nomination. Questo è da vedere, e non solo perché Elizabeth Warren sta avanzando sondaggio dopo sondaggio. C' è anche il fuoco amico, alimentato dalla sempre più forte sinistra interna dei DEM.

volodymyr zelensky

 

Spingendo per l' impeachment attraverso l' Ucrainagate, Ocasio e compagni sanno benissimo di esporre in pubblico le vergogne dei Biden, candidato che disprezzano quasi quanto Trump.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA TRAGEDIA POLITICA DI JOE BIDEN

Massimo Gaggi per “il Corriere della sera

 

Con le severe regole anticorruzione che lei vuole introdurre, il figlio di Biden avrebbe potuto accettare gli incarichi finanziari e lobbistici che ha svolto mentre il padre era al governo? «Non lo so», ha risposto Elizabeth Warren ai giornalisti, «dovrei studiare a fondo il caso». Intanto Rudy Giuliani promette altre puntate nell' offensiva di Trump per gettare fango sull' ex vicepresidente usando il figlio che, dice, «ha avuto problemi di droga». Chiedendo al presidente ucraino di indagare sui Biden, Trump ha compattato i democratici, ormai obbligati ad andare fino in fondo con l' impeachment , anche perché le responsabilità del presidente appaiono più gravi e dirette rispetto al Russiagate .

 

Ma, personalizzando lo scontro con quello che considera il suo probabile sfidante fino al punto di tirare in ballo il figlio, Trump mette anche una mina nella campagna elettorale dei progressisti. Usando le consulenze ucraine di Hunter come le email di Hillary Clinton del 2016, The Donald prova a ripetere lo stesso colpo: non solo infangare l' avversario, ma anche fornire munizioni ai liberal democratici ostili ai candidati centristi. Tre anni fa, durante le primarie, i fan di Sanders attaccarono la «corrotta» Hillary gettandole contro pacchi di banconote. Biden non subirà trattamenti simili: è ormai il perno della battaglia legale contro il presidente.

 

Rischia, però, di fare la stessa fine: bruciato nella battaglia dell' impeachment nel corso della quale Trump, come al solito, più che dirsi innocente, sosterrà che gli altri sono come o peggio di lui, attaccando Biden attraverso il «problematico» Hunter: finanziere e lobbista mentre Joe era al governo, accusato dalla moglie, nella causa di divorzio, di aver dilapidato un patrimonio in droga e prostitute.

 

Una mazzata per Joe. Gli elettori democratici, pur dandolo ancora per favorito nei sondaggi, da mesi spostano i consensi verso candidati più giovani e radicali: la Warren lo ha superato negli Stati (Iowa e New Hampshire) che apriranno le primarie. Una vera tragedia politica greca la storia di Biden: nel 1972, appena eletto senatore, perse in un incidente stradale la moglie Neilia e la piccola Naomi, mentre gli altri figli, Beau e Hunter, rimasero feriti. Beau, l' adorato figlio-modello, è stato poi ucciso da un cancro. L' unico sopravvissuto rischia di strappare l' ultima e più alta pagina della sua carriera.

 

 

 

TRUMP ZELENSKyvladimir zelensky 6VLADIMIR ZELENSKY vladimir zelensky 7vladimir zelensky 2

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)