mccarrick farrell bergoglio

BOMBE SUL VATICANO - IL CARDINALE MCCARRICK ERA FIDANZATO E CONVIVENTE CON IL VESCOVO FARRELL? SUL 'FATTO' LA RIVELAZIONE CHE SAREBBE NEL RAPPORTO SULLA MORALE NELLA CURIA CHE FU REDATTO DAI CARDINALI HERRANZ, TOMKO E DE GIORGI E CONSEGNATO A RATZINGER - FARRELL, NOMINATO DA BERGOGLIO MOTU PROPRIO NEL 2016 A CAPO DEL NUOVO DICASTERO PER I LAICI, LA FAMIGLIA E LA VITA, È DI FATTO IL RELIGIOSO AMERICANO PIÙ ALTO IN GRADO IN CURIA. E ORA…

1. UN DOSSIER SUL VESCOVO FARRELL. NUOVA "BOMBA" IN VATICANO

Francesca Fagnani per ''il Fatto Quotidiano'' di ieri

 

 

lorenzo baldisseri, pope francis e il vescovo kevin j. farrell

Nella Chiesa è in corso una guerra civile violentissima e senza precedenti, che investe il Pontefice. Il documento scritto dall' arcivescovo Carlo Maria Viganò, in cui papa Francesco è accusato di aver taciuto gli abusi compiuti dall' ex cardinale e arcivescovo di Washington, Theodore McCarrick, ha fatto il giro del mondo. Ma presto potrebbe scoppiare un' altra bomba. Secondo fonti qualificate vicine alla Congregazione per la dottrina della fede, ci sarebbe un dossier anche sul vescovo Kevin Joseph Farrell.

 

Nominato da Bergoglio motu proprio nel 2016 a capo del nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, è di fatto il religioso americano più alto in grado in Curia. Già membro dei Legionari di Cristo, Farrell fu nominato vescovo ausiliare di Washington proprio perché fu McCarrick a volerlo come vice: i due avrebbero fatto parte del "cerchio magico" di papa Francesco. Ma non solo. Avrebbero anche condiviso per anni lo stesso appartamento, vivendo insieme.

kevin farrell

 

Come poteva allora non conoscere Farrell le pratiche sessuali di McCarrick? Cosa c' è in questo dossier su Farrell? Il Papa e il segretario di Stato, solitamente a conoscenza di tutti i fascicoli aperti dal Tribunale della Congregazione, come è possibile non sapessero nulla? E l' alta nomina di Farrell è successiva o precedente all' apertura di questo fascicolo?

 

Lo storico Roberto De Mattei, tra i massimi esperti di Vaticano, noto per le sue posizioni tradizionaliste, aggiunge un tassello: "Il legame tra i due prelati era noto ma mai chiarito. Dietro al silenzio di papa Francesco e del segretario Parolin potrebbe esserci dell' altro". Ovvero? "Conosco personalmente Viganò, è uomo onesto e giudizioso. Sono certo che tutto quello che dice è vero. Probabilmente sa di più.

 

Com' è noto, esiste quel famoso rapporto dei tre cardinali (Herranz, Tomko, De Giorgi) sulla corruzione morale, e non solo, all' interno della Curia, consegnato a Ratzinger prima delle dimissioni. Questo rapporto è conosciuto da Francesco e da un numero limitato di persone. Cosa accadrebbe se venisse pubblicato?".

 

farrell mccarrick cupich tobin bersagliati sui siti conservatori

 

2. SPAVENTO VATICANO: TUTTI I NOMI NELLA LISTA DELLA LOBBY GAY

Francesca Fagnani per ''il Fatto Quotidiano'' di oggi

 

 

Dietro al tenace silenzio dei vertici del Vaticano rispetto a quanto denunciato nell' ormai famoso documento dell' arcivescovo Carlo Maria Viganò potrebbe esserci la paura di essere smentiti da nuovi fatti e vicende che porterebbero all' esplosione di quella "guerra atomica" di cui - da giorni - voci interne alla Santa Sede riferiscono.

 

Ieri vi abbiamo raccontato il "caso Farrell": sarebbe depositato in Vaticano, presso la Congregazione per la dottrina per la fede che si occupa di indagare i reati sessuali e contro la morale, un dossier sul vescovo ausiliare di Washington, Kevin Joseph Farrell, che se non smentito, ricadrebbe addosso al Pontefice come un macigno. Farrell, nominato direttamente da Bergoglio a capo del Dicastero per la famiglia, avrebbe convissuto con Theodore McCarrick, ex cardinale, già arcivescovo di Washington, coinvolto in diversi casi di abusi sessuali ai danni di seminaristi.

theodore mccarrick tra george w bush e il giudice della corte suprema john roberts

 

Contattata la Congregazione per avere un commento, o eventualmente una smentita, la risposta è stata: "Non ci sarà nessuna comunicazione". Il Vaticano dunque non smentisce Il Fatto Quotidiano, ma sceglie come per McCarrick la strategia del silenzio. Anche perché le preoccupazioni della Santa Sede non si esauriscono qui.

theodore mccarrick con il giovane james che lo accusa di abusi quando era minorenne

Le nuove nubi all' orizzonte riguardano la concreta possibilità che escano documenti contenuti nell' inchiesta che i cardinali Julián Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi consegnarono a Benedetto XVI prima delle sue dimissioni.

 

Il rapporto contiene un quadro dettagliato e inquietante della corruzione morale e materiale del clero, con nomi, cognomi e circostanze. Siamo eccezionalmente riusciti a visionare un documento con intestazione pontificia contenuto nell' inchiesta, e di cui qui pubblichiamo uno stralcio: si tratta di una lista di prelati e laici che apparterrebbero alla cosiddetta lobby gay, che attraverso ricatti e segreti potrebbero condizionare, o aver condizionato, posizioni e carriere (le loro, come quelle degli altri).

 

Non riveleremo i nominativi indicati nell' elenco, ma possiamo confermare che tra i nomi sono presenti persone rimosse dal Papa, altre spostate di ufficio, altre che invece tuttora ricoprono importanti incarichi all' interno di organi strategici per il Vaticano, come per esempio Propaganda Fide e addirittura la Segreteria di Stato.

papa francesco bergoglio con il cardinal theodore mccarrick

 

L' inchiesta dei tre cardinali Herranz-Tomko-De Giorgi finora è rimasta top secret. Una cerchia ristretta ma non esigua di persone ha avuto però modo di leggerlo, e questo già prima del Conclave, per dare una mano allo Spirito Santo che avrebbe portato poi Bergoglio sul soglio pontificio.

 

Per redigere il dossier furono interrogati decine di sacerdoti e alti prelati, e raccolti documenti di ogni tipo. Se l' opinione pubblica venisse a conoscenza del contenuto della relazione finale sarebbe un disastro per l' immagine della Chiesa, già devastata in tutto il mondo dagli scandali sessuali. Ma è quello che in questa fase potrebbe accadere, visto che il volteggiar di corvi è una prassi secolare in Vaticano che rispunta fuori ogni qualvolta la guerra tra bande si fa più dura.

il cardinale theodore mccarrick

 

E stavolta la guerra è al Papa stesso. Bergoglio, del resto, non può certo contare sulla protezione della Curia, visto il rapporto complicato che si è instaurato sin da subito, per questioni di potere, personali e dottrinali (si ricordi solo la questione dei Dubia sollevati da quattro cardinali al Papa sull' enciclica Amoris Laetitia, in cui Bergoglio apriva alla comunione per i divorziati risposati).

 

carlo maria vigano

Ma Francesco non può contare nemmeno su alcuni dei suoi più potenti amici e sostenitori, travolti loro stessi da scandali per abusi sessuali o per aver coperto tali comportamenti: da McCarrick a Farrell, dal cardinale Roger Mahony al cardinale Godfried Danneels, dai prelati cileni al potentissimo cardinale George Pell, il numero tre del Vaticano, attualmente in Australia sotto processo per reati sessuali plurimi. Pell avrebbe voluto dimettersi dall' incarico di ministro delle Finanze vaticane, ma il Papa ha preferito un semplice congedo. Del resto, quando fu nominato numero tre del Vaticano le sue vicende non potevano non essere note a Bergoglio stesso.

 

Chiediamo attraverso queste pagine a Papa Bergoglio, al Segretario di Stato Parolin di fare chiarezza su McCarrick, Farrell e sulla commissione dei tre cardinali, sulle questioni morali non ci si può nascondere dietro al silenzio. La riforma della chiesa passa anche attraverso la verità.

carlo maria vigano con mccarrick nel 2012theodore mccarrick

 

 

 

theodore mccarrick

 

CARLO MARIA VIGANO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....