ASSUMI QUATTRO E PAGHI TRE - LO SCONTO FISCALE RENDE PIÙ CONVENIENTI I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO RISPETTO A QUELLI PRECARI – L’OBIETTIVO DEL GOVERNO È AVERE 800MILA NUOVI ASSUNTI

Paolo Baroni per “la Stampa

 

call center call center

Assumi quattro nuovi dipendenti ma ne paghi tre. E’ questo l’effetto dello «sconto» sul costo del lavoro introdotto dalla nuova legge di stabilità. Con il nuovo bonus, che arriva sino ad un massimo di 8.060 euro l’anno, a partire dal 2015 tutti i nuovi contratti a tempo indeterminato arriveranno così a costare ai datori di lavoro meno degli analoghi contratti a tempo determinato o parasubordinati.

 

Le differenze, secondo uno studio della Cisl, sono molto significative: a fronte di una retribuzione lorda pari a 26mila euro, soglia che coincide con l’azzeramento dell’intero carico fiscale e previdenziale, su ogni nuova assunzione o passaggio di inquadramento, le imprese pagheranno da 5mila a 8mila euro in meno rispetto alle altre tipologie contrattuali.

 

Una convenienza che resta anche salendo di reddito: con una retribuzione lorda di 40mila euro, infatti, il beneficio per l’impresa ad assumere con un nuovo contratto a tempo indeterminato è pari a circa il 16% del costo corrispondente ad un contratto a termine. In media, stima la Cgia di Mestre, che evidentemente ipotizza l’attivazione contratti meno onerosi di questi, il risparmio medio per le imprese sarà compreso tra 3.400 e 4.800 euro.
 

padoanpadoan

800mila nuovi contratti
L’obiettivo che si è posto il governo con questo intervento è molto ambizioso: il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nelle settimane scorse parlava di 800mila nuovi posti di lavoro. Ma se si arrivasse davvero a tanto va anche detto che le risorse già ingenti stanziate dal governo, 1,9 miliardi di euro, non sarebbero sufficienti ed il governo dovrebbe provvedere ad individuare nuove coperture. «Ma a quel punto – ha già messo le mani avanti il ministro - vorrebbe dire che l’economia è ripartita e quella delle risorse non sarebbe più un problema».
 

Giuliano Poletti Giuliano Poletti

Come cambiano i costi
La simulazione della Cisl parte da una retribuzione annua (o di un reddito nel caso degli autonomi) di 26mila euro. Si calcolano, quindi, gli oneri sociali (sulla base delle aliquote previste nel 2015) ed il costo del lavoro a carico delle imprese. Risultato: il datore di lavoro, con la normativa attuale, paga cifre che arrivano sino ad un massimo di 34.700 euro per gli operai a tempo determinato delle imprese industriali con più di 50 addetti. Seguono, intorno a 34.300 euro, gli occupati stabili dello stesso settore, come i lavoratori a termine dell’industria fino a 15 dipendenti, e le aziende sopra la soglia dei 50 nel commercio. I costi maggiori si hanno per i contratti a tempo determinato che in seguito alla riforma Fornero pagano una maggiorazione contributiva dell’1,4% destinata a finanziare l’Aspi. I contratti a tempo indeterminato previsti nei diversi settori si collocano un gradino sotto, tra i 33.535 ed i 34.341 euro/anno. Poi, più distaccati attorno ai 32 mila euro troviamo gli artigiani ed i commercianti. 
 

30% di risparmio
Senza il nuovo sconto le diverse tipologie di lavoro parasubordinato restano ancora più convenienti e si collocano intorno ai 31.300 euro, compresa aliquota maternità, Cuaf (cassa unica assegni famigliari) e malattia. Per effetto del bonus occupazione i rapporti di lavoro a tempo indeterminato diventano insomma quelli più conveniente, con un beneficio per i datori di lavoro che con uno stipendio lordo di 26mila euro si aggira sul 30%. Questo significa, a parità di retribuzione, un costo inferiore rispetto allo stesso lavoro parasubordinato di oltre 5mila euro per anno, che diventano 15mila nel triennio. La differenza è ancora più rilevante per i contratti a termine: tramite il bonus occupazione i rapporti di lavoro stabile costano all’impresa tra 8.000 e 8.500 euro in meno, ovvero tra 24 e 25mila euro nel triennio. «Forzando un po’ i termini della questione – sintetizza così il segretario confederale Cisl, Gigi Petteni - col costo di tre contratti a tempo determinato (per circa 104 mila euro l’anno), l’impresa può avere disponibili 4 occupati a tempo indeterminato». Per Petteni «questo incentiva molto la conversione di contratti a termine in essere presso lo stesso datore di lavoro». 
 

operaioperai

Come funziona lo sconto
Il bonus da 8.060 euro all’anno vale per tre anni, si applica a tutti i nuovi contratti stipulati tra il 1 gennaio ed il 31 dicembre 2015, di fatto con l’introduzione dei nuovi contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti il cui decreto attuativo è atteso mercoledì in consiglio dei ministri, e non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote. 
 

Chi interessa
I neo assunti, compresi quelli agricoli in un primo momento esclusi da queste agevolazioni (che però devono avere contratti almeno di durata triennale e lavorare almeno 150 giornate all’anno), come detto non devono essere stati occupati nei 6 mesi precedenti con un contratto a tempo indeterminato presso un qualsiasi datore. Questo però non esclude la possibilità di assumere un lavoratore a tempo indeterminato, già occupato a tempo determinato, oppure persone che già collaborano con l’azienda (o impiegate presso altri) come cococo o cocopro, associati in partecipazione, partite Iva, oppure soggetti ammessi a svolgere uno stage. 
Twitter @paoloxbaroni

 

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