boris johnson

ALLORA NON ERA UNA FAKE NEWS DEI RUSSI: BORIS JOHNSON È GRAVE, RICOVERATO IN TERAPIA INTENSIVA ALL'OSPEDALE ST THOMAS DI LONDRA – IL PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DEL PREMIER BRITANNICO E' STATO CONFERMATO PURE DALLA BBC E DOWNING STREET - BORIS LASCIA LE DELEGHE DI PREMIER AD INTERIM AL MINISTRO DEGLI ESTERI, DOMINIC RAAB: MA GIRANO LE VOCI SECONDO CUI LE REDINI DEL PAESE SAREBBERO STATE PRESE IN MANO UFFICIOSAMENTE DA DOMINIC CUMMINGS, L’ONNIPOTENTE SUPER-CONSIGLIERE DI JOHNSON

Corriere.it

 

BORIS JOHNSON IN TERAPIA INTENSIVA - ARTICOLO DELLA BBC

Boris Johnson è grave: è in terapia intensiva all’ospedale St Thomas di Londra, dove era stato ricoverato domenica sera per coronavirus. Il suo posto alla testa del governo britannico è stato preso dal ministro degli esteri Dominic Raab.

 

È un precipitare della situazione che ha colto tutti di sorpresa, anche se gli interrogativi sulle sue reali condizioni di salute crescevano di ora in ora. Ieri mattina il premier ha fatto sentire la sua voce, via Twitter, dall’ospedale: ma i suoi portavoce non erano riusciti riescono a fugare i dubbi e le preoccupazioni sul suo stato reale. «La scorsa notte, su consiglio del mio dottore — aveva fatto sapere lo stesso Boris - sono andato in ospedale per alcuni esami di routine, poiché ho ancora i sintomi del coronavirus. Sono di buon umore e resto in contatto col mio team».

Dominic Cummings

 

boris johnson

Downing Street insisteva a dire che non si trattava di un ricovero di emergenza, ma intanto Boris si accingeva a trascorrere una seconda notte in ospedale. I portavoce del governo avevano bollato come «disinformazione» le voci rimbalzate dalla Russia, secondo cui Johnson sarebbe attaccato a un ventilatore polmonare: ma non avevano escluso un rischio di polmonite e neppure hanno più definito i suoi sintomi come «lievi», bensì «persistenti», inclusi «febbre e tosse».

 

boris johnson

Gli esperti medici britannici ritengono che Boris in un primo momento sia stato probabilmente sottoposto a una radiografia al torace, se non a una Tac, per verificare lo stato dei suoi polmoni, mentre vengono monitorate le condizioni cardiache, il livello di ossigeno nel sangue e quello dei globuli bianchi, oltre che lo situazione degli altri organi vitali. Ma poi la situazione è precipitata.

 

DOMINIC RAAB

I portavoce del governo assicuravano di essere «del tutto trasparenti» sulle condizioni del premier: una finzione, con ogni probabilità. In mattinata un ministro aveva specificato che Boris restava nel pieno delle sue funzioni, anche dal letto di ospedale, dove continuava a ricevere documenti. Pure il ministro degli Esteri Dominic Raab, che è la seconda autorità nell’esecutivo e ieri mattina ha presieduto al posto di Johnson la riunione del comitato di emergenza sull’epidemia, aveva sottolineato che Boris «continua a guidare il governo»: ma aveva suscitato sconcerto quando aveva ammesso di non aver più parlato col premier da sabato scorso.

 

DOMINIC CUMMINGS

Sarebbe proprio Raab a subentrargli come primo ministro ad interim: ma girano le voci secondo cui le redini del Paese sarebbero state prese in mano ufficiosamente da Dominic Cummings, l’onnipotente super-consigliere di Johnson. Il mancato recupero di Boris, sofferente ormai da più di dieci giorni, viene spiegato col fatto che non si è concesso un minuto di riposo: e c’è chi dice che volesse emulare il suo idolo, Winston Churchill, che continuò a lavorare da Downing Street pur colpito da una polmonite.

 

boris johnson

Sul fronte del contagio del Paese, ieri è stata una giornata di speranza: i nuovi casi e i decessi sono scesi di un terzo rispetto ai giorni precedenti (il totale adesso è di 51.608 positivi e 5.373 morti). Ma il governo continua a dire che è troppo presto per poter parlare di ripartenza.

boris johnson scatenato dopo la vittoria con carrie symonds e dominic cummings

 

Dominic Cummings e Boris JohnsonDOMINIC CUMMINGS BORIS JOHNSON

boris johnson

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…