boris johnson vladimir putin

“C'È IL RISCHIO DI UNA STANCHEZZA SULL'UCRAINA, CHE LA GENTE NON RIESCA A VEDERE CHE QUESTA È UNA BATTAGLIA VITALE PER I NOSTRI VALORI” – BORIS JOHNSON INVOCA LA FERMEZZA CONTRO PUTIN: “GLI UCRAINI NON VOGLIONO ESSERE FORZATI A UN NEGOZIATO, NON ACCONSENTIRANNO A UN CONFLITTO CONGELATO NEL QUALE PUTIN È IN GRADO DI CONTINUARE A MINACCIARE ULTERIORE VIOLENZA E AGGRESSIONE. IL TERRITORIO UCRAINO DEVE ESSERE RESTAURATO, ALMENO NEI CONFINI PRIMA DEL 24 FEBBRAIO - UNA CATTIVA PACE SAREBBE UN DISASTRO…”

Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

BORIS JOHNSON VLADIMIR PUTIN

«Piacere, Boris!»: si presenta così Johnson, un po' scarmigliato come sempre, all'appuntamento a Downing Street per l'intervista col Corriere (realizzata assieme al quotidiano spagnolo El Mundo , al francese Le Monde e alla tedesca Süddeutsche Zeitung). Il primo ministro prende posto sotto il grande ritratto di Margaret Thatcher, in quello che fu l'ufficio privato della Lady di Ferro, per un giro d'orizzonte alla vigilia dei vertici del G7 in Germania e della Nato a Madrid.

 

Il focus è ovviamente la guerra in Ucraina e il messaggio di Johnson agli alleati è chiaro: non è questo il momento di fermarsi.

boris johnson 4

 

Signor primo ministro, stanno emergendo differenze fra gli alleati occidentali riguardo il conflitto in corso.

«C'è il rischio di una stanchezza sull'Ucraina, c'è il rischio che la gente non riesca a vedere che questa è una battaglia vitale per i nostri valori, per il mondo. I costi dell'energia, la spinta dell'inflazione, i prezzi del cibo stanno avendo un impatto sulla fermezza delle persone: ma questo non sta avendo un impatto sulla fermezza del Regno Unito.

 

Teme che ci siano Paesi europei che stanno spingendo per una troppo rapida soluzione negoziale?

PUTIN ZELENSKY

«Crediamo che si debbano aiutare gli ucraini a ottenere una capacità di resistenza strategica, devono continuare ad andare avanti. Ma non possiamo essere più ucraini degli ucraini, è la loro crisi, loro devono decidere cosa vogliono fare. Ma è assolutamente chiaro, se vai lì e parli con gli ucraini, con Zelensky, che loro non cederanno territori in cambio della pace, non faranno un cattivo accordo.

 

putin zelensky

Non vogliono essere forzati a un negoziato, non acconsentiranno a un conflitto congelato nel quale Putin è in grado di continuare a minacciare ulteriore violenza e aggressione. Il territorio ucraino deve essere restaurato, almeno nei confini prima del 24 febbraio, la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina devono essere protette. E dunque sì, c'è una stanchezza, ma è qualcosa che dobbiamo affrontare, dobbiamo continuare a perorare la causa col nostro elettorato e le nostre popolazioni.

 

Ma trovo che l'unità dell'Occidente sia ben più evidente delle divisioni. Il futuro del mondo dipende dal mantenere una forte, robusta posizione sull'Ucraina: cosa dobbiamo fare è lavorare assieme come europei per evitare quello che credo sarebbe un disastro, ossia una cattiva pace in Ucraina, costringere gli ucraini ad accettare termini che dovrebbero essere un anatema per gli europei».

putin zelensky biden

 

Lei continua a dire che Putin deve fallire: ma qual è il punto finale di questa guerra?

«Quando diciamo che Putin deve fallire non stiamo facendo riferimento a eventi a Mosca o alla politica russa: non è questo il mio obiettivo, dobbiamo essere chiari. Dobbiamo tornare almeno allo status quo precedente il 24 febbraio: questo è ciò che intendo per fallimento.

Significa che le sue forze siano espulse dalle aree dell'Ucraina che hanno invaso finora. […]».

zelensky putin

 

[…] Il presidente francese Macron ha proposto una architettura europea nella quale la Gran Bretagna potrebbe rientrare in un cerchio esterno. Sarebbe d'accordo, magari all'interno di una struttura di sicurezza?

«Il ruolo del Regno Unito è di essere a sostegno dell'Europa e continueremo sempre a farlo, lo abbiamo fatto per più di un secolo: offriremo sempre appoggio per quanto riguarda la sicurezza. Vediamo il nostro ruolo come garanti e difensori dell'Europa […]».

battaglia tra russi e ucraini a lysychansk 1

 

[…] Parlando di Brexit, può indicare anche un solo vantaggio ottenuto finora, visto che quest' anno la Gran Bretagna avrà la crescita più bassa fra i Paesi sviluppati?

«Una delle ragioni per cui abbiamo avuto la più forte crescita nel G7 l'anno scorso e torneremo alla crescita più veloce è perché abbiamo avuto il più rapido programma di vaccinazione. E questo perché siamo stati in grado di dare la licenza al nostro vaccino senza ricorrere all'Agenzia europea per il farmaco, che avevamo lasciato. Per questo siamo stati più veloci e siamo stati il primo Paese a iniettare alla gente un vaccino approvato: non è qualcosa che non sia stata notata dal pubblico britannico.

vladimir putin volodymyr zelensky

 

Siamo anche stati capaci di attrarre investimenti facendo uso dei nostri vantaggi fiscali, abbiamo tagliato l'Iva sui pannelli solari, cosa che non potevamo fare prima, abbiamo tagliato l'Iva sui prodotti sanitari femminili, siamo in grado di allontanarci dalle regole europee sulla protezione dei dati perché abbiamo un approccio molto differente. Siamo stati in grado di distanziarci dalla Politica agricola comune e sostenere i nostri contadini in maniere diverse. Abbiamo concluso circa 70 accordi di libero commercio nel mondo».

 

Eppure l'inflazione corre verso l'11 per cento annuo.

battaglia tra russi e ucraini a lysychansk 2

«Beh, abbiamo un problema particolare causato dal nostro mix energetico, ma abbiamo anche un mercato del lavoro colmo: c'è un eccesso di domanda in questa economia. […]»

 

Infatti i giornali britannici scrivono che sembra essere tornati agli anni Settanta

«Ricordo le crisi degli anni Ottanta e Novanta, avevamo milioni di persone senza lavoro, adesso abbiamo la disoccupazione giovanile ai livelli più bassi mai registrati: e questo perché abbiamo avuto la robustezza di bilancio per sostenere la gente nel modo in cui abbiamo fatto. […]».

battaglia tra russi e ucraini a lysychansk 3

 

Ha suscitato molte critiche la vostra politica di deportare in Ruanda gli immigrati che sbarcano in cerca di rifugio: sta diventando illegale chiedere asilo da voi?

«No, niente affatto. […] ciò che stiamo cercando di fare è mettere fine a un particolare problema, che è il traffico attraverso la Manica di persone vulnerabili in battelli inaffidabili, a rischio della vita. Non credo sia qualcosa che un Paese civile dovrebbe lasciar succedere. Stiamo cercando di spezzare il modello di business dei trafficanti di persone». […]

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…