brunetta pokemon

BRUNETTA A DAGOSPIA: “MARZIO BREDA SCRIVE CHE AVREI PRESO PER IL COLLO MATTARELLA PER CONVINCERLO A SPUTARE UNA DATA SUL REFERENDUM. MA INCIAMPA IN UNA TOPICA DETTATA DAL LIVORE, E SI FA PORTAVOCE DI UN’IDIOZIA. CHI HA GIUOCATO SPUDORATAMENTE SULLE DATE DEL REFERENDUM COME COI POKÉMON È STATO RENZI”

Lettera di Renato Brunetta a Dagospia

 

Caro Dago,

renato brunetta (2)renato brunetta (2)

chi gioca con le date come coi Pokémon? Marzio Breda, sempre zelantissimo operatore di flabello per chiunque stia al Quirinale, si premura di segnalare il colpevole, che sarei io. Avrei preso per il collo Mattarella per convincerlo a sputare una data. Il delatore da quattro soldi scrive come capita agli 007 deviati: “(Il Presidente della Repubblica) tenta di zittire chi invita «perentoriamente» il governo e lui stesso «a comunicarla» (e viene in mente, tra i più attivi in questi diktat, il forzista Renato Brunetta). Una pretesa dettata da un`evidente ignoranza di regole e procedure fissate dalla legge, lascia intendere il presidente”.

 

Marzio Breda x Marzio Breda x

Ignorante a chi? Ignorante sarà lei, e lo è di certo, signor Marzio Breda, o più probabilmente commendator Breda, per servizi resi con il flabello al Quirinale. Ma mi sa che le ritireranno il collare.

 

Conosco a menadito la legge n. 352 del 1970 che regola il referendum confermativo ex art 138 della Costituzione. E so a memoria l’art. 15 di detta legge:  “La data del referendum e fissata in una domenica compresa tra il 50° e il 70° giorno successivo all'emanazione del decreto di indizione”, immediatamente successivo alla decisione della Corte di Cassazione “sulla legittimita della richiesta entro 30 giorni dalla sua presentazione” (art. 12).

 

Breda, corrierista senza infamia e senza lode, perfetto per resistere in eterno nella mediocrità, inciampa in una topica dettata dal livore, e - se è vero che è fedele interprete degli umori del Quirinale - si fa portavoce di un’idiozia della locale burocrazia.

 

RENZI MATTARELLA 9RENZI MATTARELLA 9

Chi ha giuocato spudoratamente sulle date del referendum come coi Pokémon è stato Renzi, facendo ballare le ipotesi come topi davanti al gatto del No. Ha cominciato ai primi di luglio a far sapere che la spingeva più in là possibile, finché  l’11 luglio in diretta Web con Beppe Severgnini, proprio sul Corriere della Sera “ipotizza come possibili date per il voto il 9 ottobre o il 6 novembre” (corriere.it).

 

Ho lamentato questo atteggiamento furbesco di Renzi, questo dire e non dire, spingere in là. Ho detto testualmente: “E’ una cosa indecente che non ci sia ancora una data e che Renzi giochi a spostare sempre più in avanti la consultazione”. Confermo. Basti leggere le note politiche del quotidiano per cui scrive Breda, per capire che cosa si sta giocando sulle date, e su come si stia condizionando alla studiata lentezza la Cassazione.

 

renzi grasso mattarellarenzi grasso mattarella

Ho chiesto ben altro che la data del referendum al Capo dello Stato. Ho domandato di intervenire come garante della vita pubblica sul servizio pubblico della Rai e sull’obbligo di par condicio mentre la campagna del referendum è ufficialmente iniziata - dixit Renzi - il 21 maggio, senza data, così da accaparrarsi tempi e titoli nelle tivù aggirando la legge.

 

Ho detto: “La spudorata invasione renziana della Rai è dunque certificata anche dell’AgCom. A questo punto ci aspettiamo chiarimenti dai vertiti di viale Mazzini, Campo Dall’Orto e Maggioni, e ci aspettiamo sanzioni per i Tg che stanno violando palesemente ovvie regole di imparzialità e correttezza dell’informazione previste dalla legge. A proposito, ha niente da dire il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella? Aspettiamo di conoscere il suo pensiero. E nel frattempo aspettiamo dall’AgCom i dati delle emittenti private relativi al tema del referendum. Siamo certi, ahinoi, che ci riserveranno altri dispiaceri”.

renzi mattarellarenzi mattarella

 

Questo ho chiesto al Capo dello Stato, con molto rispetto, e non ho avuto risposta. Non c’entro coi Pokémon. Breda invece c’entra coi filistei. E qualcun altro con gli ignavi. Per quanto riguarda invece il tema dello spacchettamento del Breda chieda pure al suo collega Marco Galluzzo che sul “Corsera”, l’8 luglio scorso, dopo un incontro al Colle tra Renzi e Mattarella, scriveva: “…un possibile spacchettamento dei quesiti referendari, ipotesi che Renzi non gradisce ma che ora si dice pronto ad esplorare qualora ci fossero delle richieste fondate. Lui continua a preferire il quesito unico, ma anche con Mattarella, ieri, si è convenuto di non scartare a priori l’ipotesi di domande plurime”.

Non serve aggiungere altro…

Renato Brunetta

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO