david cameron

CHI NON MUORE, SI RICICLA - L’EX PREMIER CONSERVATORE DAVID CAMERON, SOPRANNOMINATO “TORY BLAIR”, SPAZZATO VIA DAL REFERENDUM SULLA BREXIT, È STATO RICHIAMATO IN SERVIZIO DA SUNAK CHE LO HA NOMINATO MINISTRO DEGLI ESTERI, PER DARE UNA STERZATA MODERATA AI TORIES – BILL EMMOTT: "MOLTI ESPONENTI DEL PARTITO CONSERVATORE PENSANO CHE DA PRIMO MINISTRO CAMERON SIA STATO INGENUAMENTE TROPPO FILOCINESE. ORA IL RISCHIO E’ QUELLO DI ACUIRE LE SPACCATURE NEL PARTITO…"

1 - IL CENTRISTA «ARISTOCRATICO» CHE RIPORTÒ I CONSERVATORI AL GOVERNO MA PERSE L’AZZARDO SULLA BREXIT

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera” - Estratti

DAVID CAMERON MINISTRO DEGLI ESTERI

 

A volte ritornano: ma in maniera simile non succedeva da più di 50 anni. Bisogna risalire a Sir Alec Douglas-Home per trovare un primo ministro britannico che ricompaia nei ranghi del governo: l’aristocratico inglese era stato premier tra il 1963 e il ’64, per poi essere richiamato come ministro degli Esteri nel 1970.

 

La stessa cosa succede adesso a David Cameron: ma per metterlo a capo del Foreign Office è stato necessario nominarlo prima alla Camera dei Lord, perché lui ormai non era neppure più deputato e a Londra non si può sedere al governo se non si ricopre un incarico parlamentare.

 

Dunque Lord Cameron — come adesso bisognerà chiamarlo — diventa protagonista di una clamorosa rentrée , che ha lasciato il mondo politico britannico a bocca aperta. Lui nel 2010 aveva riportato i conservatori al governo, dopo 13 anni di regno laburista sotto Tony Blair e Gordon Brown, ma nel 2016 si era dimesso da premier dopo aver convocato e perso il referendum sulla Brexit, che lui avversava.

 

samantha cameron

Già quella uscita di scena la diceva lunga sul suo carattere: lui aveva rotto il vaso, ma i cocci li aveva lasciati agli altri, dileguandosi prontamente.

D’altra parte per uno come lui, un patrizio uscito da Eton e Oxford, sposato con un’aristocratica figlia di un baronetto, la politica era poco più che uno sport, una partita di cricket: quando butta male, si fa un inchino e si esce di scena senza preoccuparsi delle conseguenze.

 

Ciò che ha stupito del richiamo in servizio di Cameron è il fatto che lui pareva essersi lasciato la politica alle spalle. Per qualche anno si è impegnato — pigramente — a scrivere le sue memorie, chiuso nel suo garden shed , la capanna nel giardino da lui convertita in loft dotato di ogni comfort.

david cameron al funerale della regina elisabetta

 

Ma l’ex premier conservatore si è dato anche a iniziative più controverse: probabilmente invidioso del successo di Tony Blair, che è diventato multimilionario riciclandosi come consulente globale dei potenti, Cameron si è messo a fare il lobbista per aziende rivelatesi poi un po’ losche.

 

Inoltre, ha provato a dar vita a un fondo di investimento focalizzato sulla Cina, lui che aveva inaugurato una politica di avvicinamento a Pechino: ma anche questa impresa è finita in un buco nell’acqua, a causa del peggioramento dei rapporti fra l’Occidente e il regime cinese.

 

Per il resto Cameron in questi anni ha mantenuto il silenzio, a parte qualche intervista sul suo libro di memorie e qualche uscita per promuovere iniziative sulla disabilità, causa che gli sta a cuore dopo aver sofferto la morte a soli sei anni del suo figlio primogenito, nato con una grave forma di epilessia. Riportandolo al governo, Rishi Sunak orienta decisamente al centro il suo esecutivo: Cameron è un moderato che aveva fatto dei conservatori un partito abbastanza liberale, tanto da introdurre in Gran Bretagna, ad esempio, i matrimoni gay.

 

Boris Johnson e David Cameron

Ma il problema è che il suo lascito politico era abbastanza fallimentare e sono pochi quelli che lo rimpiangevano: per anni aveva provato a rinegoziare, senza successo, i rapporti della Gran Bretagna con l’Europa, finché non aveva deciso di sottoporre la questione a un referendum, con l’obiettivo di mettere la questione a tacere una volta per tutte. Cameron in quell’occasione peccò di hybris : nel 2014 aveva scommesso sul referendum per l’indipendenza della Scozia e aveva vinto, sconfiggendo i nazionalisti. 

 

(...)

 

BILL EMMOTT IL RITORNO DI CAMERON

boris johnson david cameron

Testo di Bill Emmott pubblicato da “la Stampa”

 

Per catturare l'attenzione dell'opinione pubblica, tutti i Primi ministri ricorrono alle sorprese e nemmeno Rishi Sunak – il leader britannico per il quale la sicurezza viene prima di tutto il resto – fa eccezione. Con la nomina a segretario degli Esteri del suo predecessore dal 2010 al 2016, David Cameron, il Primo ministro Sunak si è garantito una copertura mediatica positiva, anche se disorientata, per il rimpasto di gabinetto necessario a fargli licenziare Suella Braverman, la sua ribelle Home Secretary (ministro degli Interni). Probabilmente, Cameron – dal temperamento molto regolare, a suo agio con la diplomazia – appare a Sunak come qualcuno che sorprende. La sua nomina, tuttavia, presenta anche alcuni svantaggi.

 

david cameron e boris johnson a oxford

Dal punto di vista dell'ala destra filo-Brexit del Partito conservatore di Sunak, lo svantaggio principale di David Cameron è che come Primo ministro guidò la (disastrosa) campagna contro la Brexit del 2016. Quel gruppo di destra sospetterà anche che Cameron voglia far sì che la Gran Bretagna si avvicini ai suoi ex partner dell'Unione europea e questa, per loro, è tuttora una forma di tradimento.

D'altra parte, averlo come segretario degli Esteri non servirà a compiacere gli elettori filoeuropei, che lo ritengono ancora oggi responsabile della Brexit per aver indetto, e perso, quello che secondo molti nel 2016 è stato un referendum immotivato.

 

david cameron 2

Oltretutto, molti altri esponenti del Partito conservatore pensano che da Primo ministro Cameron sia stato ingenuamente troppo filocinese, avendo detto all'epoca che le relazioni tra Regno Unito e Cina stavano per entrare in «un'epoca d'oro».

 

Infine, questa nomina è problematica anche dal punto di vista dello stesso Sunak. Nei dodici mesi da quando è in carica, ha cercato di presentarsi come l'incarnazione di un cambiamento di faccia e di approccio rispetto ai precedenti tredici anni di Primi ministri conservatori, giustificando questa pretesa di novità con la sua gioventù, la sua ascendenza etnica indiana e il fatto di essere stato sempre favorevole alla Brexit, fin dall'inizio. Di conseguenza, riportare in auge il vecchio volto di chi è stato Primo ministro per i primi sei di quei tredici anni nullifica alquanto il suo ragionamento.

 

RISHI SUNAK

Insomma, che Sunak abbia deciso di accettare questi svantaggi è una vera sorpresa. Il rischio più grande che corre – sommando il licenziamento dell'esponente dell'ala destra, ossia Suella Braverman che è contro l'immigrazione, alla nomina di David Cameron, un vero e proprio tuffo nel passato anti-Brexit – è quello di una spaccatura del Partito conservatore che possa costringerlo a indire le elezioni generali nella prima metà del 2024 invece che nell'ottobre 2024, come si aspetta la maggior parte degli esperti.

 

david cameron

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