carlo calenda

“VOGLIO COSTRUIRE UN TERZO POLO CHE DEVE PRENDERE ALMENO L'8%” - CARLO CALENDA SI SENTE GIA’ KINGMAKER DEL PROSSIMO GOVERNO: “NON VOGLIO FARE L'AGO DELLA BILANCIA, CIOÈ DI ANDARE CON CHI OFFRE DI PIÙ, MA COSTRINGERE IL PD, FORZA ITALIA E LA LEGA DI GIORGETTI A CONTINUARE CON L'ESPERIENZA DI GOVERNO DI DRAGHI PERCHÉ ALTRIMENTI IL PAESE TRA INFLAZIONE E PNRR CHE NON SI REALIZZA VA A SBATTERE - CONTE? È LA QUINTESSENZA DEL TRASFORMISMO - RENZI? NON PUO’ FARE CONTEMPORANEAMENTE POLITICA E BUSINESS - SALVINI? FINITA LA SCENEGGIATA VADO-NON VADO A MOSCA, CREDO CHE TUTTI ABBIANO CHIARO QUALE SIA IL SUO SPESSORE”

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

carlo calenda a l'aria che tira

Carlo Calenda, il governo è a rischio?

«No, Conte e Salvini fanno molto rumore per nulla».

 

Quindi che accadrà il 21 giugno?

«Non succederà niente. Faranno una risoluzione che dirà che ci impegniamo ad agire secondo le linee definite con i partner internazionali e la voteranno tutti».

 

Dunque per lei Conte e Salvini stanno solo facendo campagna elettorale?

«Certo. Conte è la quintessenza del trasformismo, è talmente duttile che non sa più nemmeno lui quale sia la sua forma. Può essere di volta in volta pro Trump, pro Putin e progressista, a seconda di quello che gli conviene. È un uomo che ha uno scarso senso della responsabilità».

CONTE SALVINI

 

E Salvini?

«Finita la sceneggiata vado-non vado a Mosca, credo che tutti abbiano chiaro, compresi gli elettori della Lega e gli altri leghisti più seri, quale sia il suo spessore».

 

Lei cosa farà alle Politiche? Un raggruppamento di centro?

«La nostra strada è stata tracciata ed è stata votata al congresso. È la costruzione di un terzo polo. Abbiamo iniziato con più Europa, collaboriamo con molte liste civiche e oggi abbiamo duemila amministratori locali. È un polo del pragmatismo e del buongoverno che lavorerà per spezzare il bi-populismo, cioè per evitare che vinca una delle due coalizioni. Sinistra e destra non sono in grado di governare perché non la pensano nello stesso modo neanche sulla politica estera. Perciò bisogna fare in modo di arrivare a un governo di larghe intese tra partiti europeisti e democratici».

GIUSEPPE CONTE E GOFFREDO BETTINI ALLA CAMERA ARDENTE DI DAVID SASSOLI

 

Un obiettivo ambizioso.

«Questo polo deve prendere almeno l'8%. Da quella percentuale in su è in grado, non di fare l'ago della bilancia, cioè di andare a destra o a sinistra a seconda di chi offre di più, ma di costringere il Pd, Forza Italia e la Lega di Giorgetti a continuare con l'esperienza di governo di Draghi perché altrimenti il Paese tra inflazione e Pnrr che non si realizza va a sbattere».

 

Quindi lei non crede che il Pd si sganci dal M5S?

carlo calenda

«No. L'ho sperimentato nelle Amministrative: loro dove è possibile preferiscono sempre l'alleanza con il M5S perché hanno una base che è stata convinta che Conte sia un leader progressista, tant' è che nei sondaggi gli stessi elettori del Pd preferiscono lui a Letta come premier. Questo è il disastro compiuto da Franceschini, Zingaretti e Bettini e che purtroppo Letta si trova ad ereditare».

 

In questo centro lei vede anche pezzi di Forza Italia?

renzi calenda

«Se persone ragionevoli di FI, della Lega e del Pd sono stanche di essere imprigionate con i populisti noi siamo aperti. Però al momento non si muovono né i riformisti del Pd ,né l'ala filoministeriale della Lega e di FI. Si limitano a fare un po' di fronda. È mancanza di coraggio, però dobbiamo rispettare questa posizione e andare avanti con chi ci sta».

 

Non ha nominato Italia viva.

«Io penso che Italia viva abbia il nostro posizionamento su molti temi. Sarebbe del tutto logico lavorare con loro tuttavia ci sono due problemi preliminari. Iv per queste Amministrative spesso e volentieri si è alleata con Fratelli d'Italia o con il M5S ed è un atteggiamento per noi è del tutto inaccettabile.

 

Quindi il primo problema è di linea politica: devono decidere. Ma vedo che nell'intervista al Corriere Renzi è ancora estremamente poco chiaro su questo. A mio avviso sta cercando un accordo con il Pd. Se così non è, noi siamo disponibilissimi. Del resto, sono settimane che dico a Renzi "incontriamoci, fammi che capire che vuole fare Iv", però per il momento non c'è stata alcuna risposta».

carlo calenda.

 

Il secondo problema?

«Renzi lo conosce: io non ritengo che si possa fare contemporaneamente politica e business quindi anche su questo deve fare chiarezza. Ma se Renzi vuole fare politica e Iv ha una linea di indipendenza dal Pd, senza puntare a fare l'ago della bilancia, per accordarsi con l'uno o con l'altro a seconda delle probabilità di vincere, noi siamo pronti a sederci e a discutere».

 

Mastella dice che lei farà la fine dell'asino di Buridano.

clemente mastella foto di bacco

«Non mi interessa quello che dice Mastella. Credo che nulla di quello sta facendo sia serio o rilevante per il Paese».

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....