rackete merkel

CAROLA RACKETE, UNA CAPITANA PER CONTO TERZI: “FU IL MINISTERO DELL'INTERNO TEDESCO A CHIEDERMI DI FAR REGISTRARE E PORTARE TUTTI I CLANDESTINI A LAMPEDUSA” - LA RACKETE RIVELA, IN UN’INTERVISTA ALLA ZDF, CHE DIETRO L'OPERAZIONE DELLA ONG C’ERA UN DISEGNO DELLA GERMANIA PER DESTABILIZZARE IL GOVERNO ITALIANO… - IL SITO ANTIBUFALE "BUTAC" FA IL CONTROCANTO A "IL GIORNALE": "NELLA SUA INTERVISTA, CAROLA RACKETE DICE ALTRO..."

 

 

Andrea Indini per www.ilgiornale.it

 

TAORMINA - IL MURALE DI TVBOY DEDICATO A CAROLA RACKETE

Quando, per primo, il sito di contro informazione Journalistenwatch.com aveva svelato i legami tra l'ong Sea Watch (leggi l'approfondimento) e il governo tedesco, non era stato preso sul serio perché considerato troppo vicino all'estrema destra.

 

Eppure aveva scoperto che a bordo della nave, che ha scaricato in Italia una cinquantina di immigrati clandestini, c'erano anche due giornalisti della tv di Stato Ard che hanno filmato un reportage quasi agiografico sulla comandante Carola Rackete per la rubrica Panorama. E, quando l'ex capo dei servizi segreti tedeschi, Hans-Georg Maaßen, aveva avvalorato questo drammatico retroscena, era stato scansato dai media rivangando i vecchi dissapori con Angela Merkel e, soprattutto, le sue simpatie per Alternative für Deutschland (AfD). Ora, è la stessa capitana ad ammettere che, dietro l'assalto al porto di Lampedusa della Sea Watch 3 (guarda il video), c'era un disegno politico ben preciso.

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"So che quanto sto per dire potrebbe essere strumentalizzato da qualche partito...". A distanza di qualche settimana dal blitz nel porto di Lampedusa, la Rackete vuota il sacco e, in una intervista alla tv tedesca Zdf, ammette che fu il ministero dell'Interno tedesco a chiederle "di far registrare e portare tutti i clandestini a Lampedusa".

 

È il collegamento che mancava per ricostruire l'assalto sferrato dalla Sea Watch al governo italiano che le aveva intimato il divieto di ingresso nelle nostro acque territoriali e di attracco nel porto dell'isola siciliana. Che tra l'organizzazione non governativa e l'esecutivo guidato dalla Merkel ci fossero dei legami lo lasciva presupporre la presenza della troupe della tv di Stato Ard. Il sito Journalistenwatch l'aveva definita "una geniale opera di propaganda" che "probabilmente" aveva "l'intento di provocare un confronto con le autorità italiane a ogni costo".

 

horst seehofer angela merkel

La presenza dei due giornalisti della Ard aveva spinto Maaßen a ipotizzare un diretto coinvolgimento del governo tedesco nelle operazioni di "salvataggio" della Sea Watch. "Se questa notizia fosse corretta, Panorama non sarebbe una trasmissione occidentale", ha scritto in un tweet che dopo alcune ore era stato inspiegabilmente rimosso. Qualche giorno più tardi l'ex capo dei servizi segreti, intervistato da Roberto Vivaldelli per InsideOver, aveva ammesso che "alcuni Paesi europei sono segretamente soddisfatti della destabilizzazione" che l'emergenza immigrazione porta in Europa.

 

CAROLA RACKETE

La sua vicinanza con l'AfD aveva spinto i più a non dargli retta, anche è chiaro che, per il ruolo ricoperto fino all'anno scorso, ha ancora buone fonti all'interno della struttura di intelligence tedesca. Forse, davanti all'intervista della Rackete alla Zdf, oggi ripresa dalla Verità, i più inizieranno ad aprire gli occhi. La Rackete ha, infatti, ammesso che sul proprio tavolo non aveva solo l'opzione di portare gli immigrati al porto di Lampedusa. La municipalità di Rothenburg aveva proposto, infatti, di mandare un pullman in Italia per recuperare i clandestini e farli registrare in Germania. "Ma - ha rivelato la capitana - a negare la via terrestre è stato il ministro dell'Interno del nostro Paese", come conferma anche Tpi.

 

HORST SEEHOFER ANGELA MERKEL

La rivelazione della Rackete non contraddicono affatto la linea adottata dal governo tedesco negli ultimi mesi. Anzi la confermano con forza. Il ministro dell'Interno Horst Seehofer non ha mai mancato di opporsi alla linea dura adottata da Salvini per contrastare l'immigrazione clandestina.

 

CAROLA RACKETE NELLA COPERTINA DELLO SPIEGEL

"Matteo, che senso che mettere sempre in atto la stessa procedura se finisce sempre che i migranti scendono a terra?", ha polemizzato nei giorni scorsi quando la Gregoretti era ancora bloccata davanti al porto di Lampedusa. Dopo il recente vertice di Helsinki, i due ministri si rivedranno a settembre per fare il punto sull'emergenza immigrazione. In quell'occasione la Germania ribadirà la propria contrarietà alla chiusura dei porti e presenterà una nuova procedura che metta per iscritto "la necessità del salvataggio in mare".

 

La posizione dei tedeschi è subdola: sanno bene, infatti, che se i migranti sbarcano e vengono registrati in Italia, spetterà al nostro Paese l'espulsione dei clandestini nel proprio Paese di origine e la ricollocazione in quei pochi Stati europei che hanno accettato le quote imposte da Bruxelles. E le recenti rivelazioni sui "dublinanti" rispediti a Roma con voli charter dopo essere stati "storditi e sedati" dimostrano che a Berlino non c'è certo la minima intenzione a collaborare per fermare l'emergenza, ma se possono metterci in difficoltà non si tirano indietro. Anzi, affondano il colpo senza pietà.

CAROLA RACKETE

 

2 - IL GOVERNO MI ORDINÒ DI PORTARE I MIGRANTI IN ITALIA

maicolengel per https://www.butac.it

 

Oggi trattiamo un argomento delicato, delicato perché non è solo una notizia che è finita su alcune testate giornalistiche ma che è stata riportata (a quanto mi dite) anche in una trasmissione della RAI, la televisione di stato. Io sono in vacanza sperduto tra i monti, e non ho avuto ancora modo di trovare quando ne abbiano parlato (nelle segnalazioni mi dite al TG). Ma poco conta. Partiamo pertanto da quello che mi avete segnalato con link, un articolo apparso su Il Giornale l’11 agosto 2019, titolo:

CAROLA RACKETE

 

Carola Rackete: “Il governo tedesco mi ordinò di portare i migranti in Italia”

L’articolo è abbastanza breve e riporta:

 

“So che quanto sto per dire potrebbe essere strumentalizzato da qualche partito…”. A distanza di qualche settimana dal blitz nel porto di Lampedusa, la Rackete vuota il sacco e, in una intervista alla tv tedesca Zdf, ammette che fu il ministero dell’Interno tedesco a chiederle “di far registrare e portare tutti i clandestini a Lampedusa”.

 

Io non so il tedesco da poter tradurre l’intervista bene quanto vorrei, YouTube fornisce sottotitoli in inglese (quelli in italiano sono sempre meno benfatti), ma non basta, pertanto ho chiesto ad amici che in Germania vivono e lavorano di tradurmi il contesto e le frasi incriminate. BUTAC ha la fortuna di avere lettori un po’ in tutto il mondo, che non si tirano mai indietro quando necessario.

 

CAROLA RACKETE

Il sunto dell’intervista

L’amica Maria Chiara Bosello è stata la più veloce a rispondermi e mi ha spiegato le cose riassumendole:

 

“Lei spiega che già prima della sua decisione in extremis, la Germania aveva già accettato di accogliere i rifugiati. In particolare la città di Rothenburg (minuto 5:24) era pronta a far partire un bus per andarli a prendere in Sicilia. Subito dopo dice che sarebbe dovuto arrivare il benestare del governo tedesco, che c’è stato, e che l’unica richiesta del governo tedesco a quello italiano sarebbe stato di registrare i migranti in Italia…”

 

CAROLA RACKETE

Quindi non si parla di ordini, ma di una richiesta fatta dopo aver cercato una soluzione politica col nostro Paese. Nulla di più, anzi secondo Rackete c’era già chi era pronto ad accogliere i migranti in Germania. Ma di tutto questo sulla maggior parte dei giornali italiani non si fa menzione oggi e non se ne faceva all’epoca dei fatti. C’è di più, nell’intervista la stessa Rackete se la prende con l’immobilismo europeo che non sta aiutando affatto la situazione nel Mediterraneo, e critica anche la stessa Germania.

 

Non mi sembra siano le stesse cose riportate da Il Giornale. Se la cosa è stata riportata nei toni sbagliati anche in RAI io onestamente sono allibito.

 

CAROLA RACKETE

Vi suggerisco di guardare tutta l’intervista se parlate il tedesco e se volete potete aggiungere quanti e più particolari potete alla veloce traduzione che mi ha dato Maria Chiara. La tristezza, oltre al vedere lo pseudogiornalismo dilagante è vedere che non solo i giornalisti se ne infischiano di fare virgolettati corretti. La notizia, senza alcuna verifica, viene cavalcata da politici che prendono migliaia di euro al mese, come ad esempio Silvia Sardone:

 

 

“La capitana ammette: dietro l’operazione dell’ong un disegno per destabilizzare Salvini. E’ Carola stessa ad ammetterlo: “fu il ministero dell’Interno tedesco a chiedermi di far registrare e portare tutti i clandestini a Lampedusa”. L’operazione Carola, come riportato oggi da La Verità, aveva un unico scopo: ricreare le condizioni affinché l’Italia torni a essere campo profughi d’Europa! VERGOGNOSO!”

 

CAROLA RACKETE E GRAZIANO DELRIO

Concludendo

Ho avuto altri che mi hanno aiutato confermandomi in pratica le stesse cose dette da M.C., li ringrazio.

 

I virgolettati hanno un senso quando riportano esattamente quanto ha detto la persona citata. Se non lo fanno diventano bufale, sfruttate per portare avanti la propria narrazione a discapito dei fatti. Su Il Giornale online e su altre testate come Il Primato Nazionale viene  invece sempre riportato lo stesso virgolettato che nell’intervista non compare mai. Davvero sono convinti che nessuno si accorga della cosa?

 

L’Ordine dei Giornalisti che fa? Credo nulla, visti i titoloni usati anche da quelli che online hanno scarsa presenza ma vendono sempre di più nelle edicole, come La Verità:

Non credo sia necessario aggiungere altro, se non la solita citazione, questa però è corretta: è il giornalismo bellezza…

 

SALVINI SEEHOFER

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