gennaro sangiuliano galleria d arte moderna gnam

I CAMERATI D’ITALIA HANNO TRASFORMATO LA GNAM IN UNA DEPANDANCE DI COLLE OPPIO - OGGI SI INAUGURA ALLA GNAM DI ROMA LA CONTESTATISSIMA MOSTRA SUL FUTURISMO VOLUTA DA SANGIULIANO: L'HANNO GIÀ DEFINITA "UN MANICOMIO" E "UNA CIALTRONERIA" (NEL COMITATO SCIENTIFICO, NON SI SA A QUALE TITOLO, SIEDE FEDERICO PALMAROLI, IN ARTE OSHO) – LE POLEMICHE TRA IL CURATORE SIMONGINI E LORENZO MARINI: “NON LO DISCONOSCO MA NON FA PARTE DELLA MIA MOSTRA” – IL CASO DAMBRUOSO CURATORE CON SIMONGINI E POI BUTTATO FUORI CON MODALITÀ DISCUTIBILI

Michela Tamburrino per “la Stampa” - Estratti

 

alessandro giuli gennaro sangiuliano

"Il Tempo del Futurismo" nel tempo dello sconcerto. Le frasi più gentili che hanno accompagnato la messa a punto dell'esposizione meglio chiacchierata della contemporaneità e che si apre domani alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, sono da echi futuristi: «Questa mostra è un manicomio». O meglio: «È una cialtroneria»: se detto da chi la mostra agli albori dell'idea l'ha curata, dovrebbe lasciare perplessi.

 

Eppure proprio grazie a queste contumelie, è in pieno spirito marinettiano che pagava per far scrivere male dei suoi lavori e dunque incuriosire il pubblico. Nel caso in questione, la pubblicità che da un anno accompagna la mostra, arriva persino gratuita.

 

Gabriele Simongini

Perciò nulla ha smosso la macchina messa in piedi dal fu ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per restituire al popolo di destra il suo immaginario sperso tra i miasmi di una cultura operata solo dalla sinistra. Il ministro avvicendato alla cura del Mic, Alessandro Giuli, ha sposato l'assunto portandolo avanti.

 

La mostra "Il Tempo del Futurismo" promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura e curata dallo storico Gabriele Simongini, celebra l'ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944.

 

sangiuliano opera boccioni

Dopo un profluvio di piccole esposizioni dimenticabili, il rivoluzionario movimento d'avanguardia fondato da Marinetti nel 1909 viene grandiosamente rimesso in piedi scegliendo di concentrarsi sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia e illustra quel «completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche» posto alla base della nascita del Futurismo.

 

«Se si pensa che lo tsunami tecnologico dell'intelligenza artificiale sta investendo l'umanità, avverando la profezia della macchinizzazione dell'umano e dell'umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi. La mostra punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare, si rivolge al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni.

 

federico palmaroli in arte osho

(…) Grazie alla mostra torna in Italia dopo diversi anni uno dei capolavori assoluti del Futurismo, La Lampada ad arco di Giacomo Balla, la sua prima opera futurista, ora conservata al Museum of Modern Art di New York, orgoglio della mostra.

 

Ci saranno anche i Sobbalzi di Carrozza di Carlo Carrà, un altro capolavoro fondamentale. E ancora Bambina che corre sul balcone di Balla. Oltre a Il trittico degli stati d'animo di Bocconi che arriva dal Museo del Novecento di Milano. Anche il Metropolitan ci ha prestato un autoritratto di Boccioni giovane che inseriremo nella sezione, prima del Futurismo.

 

Dal Philadelphia Museum of Art arriva uno dei due studi di Marcel Duchamp del Nudo che discende le scale («il primo dei due che mi interessava di più»), l'Estorick Collection di Londra «ci presta l'Idolo moderno di Boccioni che non viene in Italia da diverso tempo e le Boulevard di Severini» e poi un «capolavoro fondamentale come La rivolta di Luigi Russolo» dal Kunstmuseum Den Haag de L'Aia, mentre dai Musei Vaticani arriverà una delle prime opere astratte di Arnaldo Ginna che si intitola Nevrastenia».

 

(…)

alessandro giuli gennaro sangiuliano

L'esposizione «sarà arricchita e vivacizzata da incontri di approfondimento a cura della Fondazione Magna Carta, da Osho e da due installazioni site-specific di Magister Art e di Lorenzo Marini». E proprio su di lui s'incentra una delle polemiche più recenti. Perché lo stesso Marini, già esegeta di comunicazione e di pubblicità, ha firmato il discusso logo della "Gnam" tramutandolo nel suo brand in "Gnamc", incarico acquisito per affidamento diretto.

 

Non pago, si è inventato un percorso espositivo, una installazione immersiva che introduce alla mostra stessa.

 

Tutto questo a insaputa del curatore Simongini che invece adesso precisa: «Non disconosco Marini ma non fa parte della mia mostra. È un lavoro voluto dalla Gnam che apre la strada alla mostra è basta. Precede solo il percorso espositivo. Apripista ma non sarà neppure in catalogo».

 

mostra futurismo

Si scopre però che in realtà quello spazio, come rivelato senza tema di smentita da Alberto Dambruoso curatore con Simongini e poi buttato fuori con modalità discutibili, doveva essere occupato da una installazione di Ugo Nespolo tutta luci e colori, scelta da Simongini e da Dambruoso e poi tolta: «L'avevamo scelta - precisa Simongini - perché la mostra doveva arrivare ai giorni nostri.

 

lorenzo marini

Invece si ferma all'Arte Povera e dunque Nespolo non c'entrava più». Infatti l'idea primigenia di Simongini e di D'Ambruoso era di arrivare con l'esposizione fino al 2024. «Poi ci hanno vietato di esporre artisti contemporanei e tutto è stato tagliato». Sostiene Giancarlo Carpi, anche lui nel fantomatico comitato scientifico della mostra che venne fatto lavorare per mesi e poi defenestrato assieme al cancellato comitato. L'esposto di Carpi contro il Mic è agli atti.

 

Meno degli artisti viventi come Grazia Varisco, Guido Strazza, Alberto Biasi, Julio Le Parc e Ugo Rondinone, che invece compaiono in esposizione. Simongini insiste: «Arrivare ai giorni nostri significava mettere in esposizione oltre 700 opere, un'infinità. Questa decisione mi sembra che vada verso il pubblico».

lorenzo mariniALBERTO DAMBRUOSO REPORTIL TEMPO DEL FUTURISMO - MOSTRA GNAM

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?