CIELLINI ALLA CORTE DI RE GIORGIO: LUPI & MAURO, MINISTRI “CELESTI” ALLA RISCOSSA…

Andrea Tornielli per "la Stampa"

Il nuovo governo presieduto da Enrico Letta è il primo della Repubblica ad avere nelle sue fila due ministri ciellini «doc»: Maurizio Lupi, 54 anni, titolare delle Infrastrutture (Pdl), e Mario Mauro, 52 anni, titolare della Difesa (ex Pdl, oggi Scelta Civica). Entrambi legati all'ambiente milanese ed eletti in Lombardia - anche se Mauro è di origini pugliesi, si è trasferito in terra ambrosiana quando ha iniziato a frequentare l'università - si sono formati nel movimento fondato da don Luigi Giussani.

Entrambi laureati alla Cattolica, Lupi in Scienze Politiche, Mauro in Filosofia, inizialmente appartenenti alla nidiata formigoniana, sono entrati in politica il primo guardando a Milano, il secondo all'Europa.

Lupi ha fatto l'assessore al Comune, occupandosi anche di sviluppo del territorio, mentre Mauro nel 1999 è stato eletto a Strasburgo e vi è rimasto fino a qualche mese fa. Si è occupato dei programmi Erasmus, della difesa dei diritti umani e di libertà religiosa nel mondo, arrivando a essere, nel 2004, vicepresidente del Parlamento Europeo. Al ministero della Difesa, lui che non ha fatto il servizio militare preferendo quello civile, arriva dopo aver preso le distanze dal Pdl per avvicinarsi a Mario Monti nel tentativo di far nascere un nuovo centro.

Lupi, iscritto all'Ordine dei giornalisti, ha lavorato anche nell'amministrazione del settimanale «Il Sabato» ed è stato assessore a Milano prima con la Dc e quindi con Forza Italia, è approdato a Montecitorio nel 2001, e nel 2008 è diventato vicepresidente della Camera.

Vicino a Rino Fisichella, l'arcivescovo già cappellano di Montecitorio e per molti anni ambasciatore ufficioso d'Oltretevere nei palazzi della politica, Lupi è tra i promotori con l'Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà e l'Associazione TrecentoSessanta di Enrico Letta per la legge bipartisan «Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia» che intende favorire il rientro dei lavoratori under 40 in Italia grazie ad incentivi fiscali.

Anche Mario Mauro è stato in qualche modo legato all'Intergruppo della sussidiarietà, che radunava parlamentari di vari partiti, e tra questi c'era anche Letta. Era stato questo intergruppo a invitare Giorgio Napolitano al Meeting di Rimini nell'agosto 2011, in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia.

Sul palco, accanto al Presidente, c'erano Lupi e Letta. Napolitano ha citato per due volte negli ultimi mesi quel suo discorso a Rimini, prima nel messaggio di fine anno dello scorso dicembre, e poi ancora nel messaggio davanti alle Camere subito dopo la rielezione. E ha ricordato lo spirito di collaborazione e unità tra forze diverse per risolvere i problemi del Paese.

Anche se gli ultimi mesi li hanno visti militare in partiti diversi - Lupi è rimasto convintamente berlusconiano, e negli ultimi due anni ha sempre difeso a spada tratta il Cavaliere, mentre Mauro ne preso recentemente la distanze - la storia e i valori di riferimento dei due ministri ciellini sono comuni.

La loro presenza si somma a quella di tanti altri ministri del nuovo esecutivo di estrazione cattolica: da Delrio alla Cancellieri a Quagliariello, solo per citarne alcuni. «L'unico governo possibile, è il governo che andava fatto», è il commento di Marco Tarquinio, direttore del quotidiano cattolico «Avvenire» nell'editoriale oggi in edicola.

I vertici della Conferenza episcopale italiana, pur guardando con fredda sorpresa alla nomina di Emma Bonino alla Farnesina, hanno un giudizio positivo sulla nuova compagine governativa. Lo stesso giudizio positivo che hanno già espresso Giorgio Vittadini, della Fondazione per la Sussidiarietà (vicina a Cl) e Gianni Bottalico delle Acli.

 

MARIO MAUROMAURIZIO LUPI giussani ENRICO LETTA E GIORGIO NAPOLITANO

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…

donald trump tulsi gabbard vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVONO LE AGENZIE DI SPIONAGGIO A TRUMP E PUTIN? - ANZICHÉ PROTEGGERE LA SICUREZZA DELLO STATO, ANTICIPANDO RISCHI E CRISI, OGGI LA MISSIONE DI CIA E FBI IN AMERICA E DI FSB, SVR, GRU IN RUSSIA, È DI REPRIMERE IL DISSENSO CONFERMANDO IL POTERE - CIRO SBAILÒ: ‘’PER LA PRIMA VOLTA, IL VERTICE POLITICO NON SI LIMITA A INDIRIZZARE: PUNTA A SVUOTARE LA FUNZIONE DELL’INTELLIGENCE, RIDUCENDOLA A UNA MACCHINA DI STABILIZZAZIONE POLITICA AD USO PERSONALE...’’

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM