giorgia meloni recep tayyip erdogan

COME TI CAMBIA IL POTERE – CHE IMBARAZZO PER GIORGIA MELONI! LA DUCETTA IERI, NEL BILATERALE CON ERDOGAN, È DOVUTA RIMANERE IN UN IMBARAZZATO SILENZIO. NON PUÒ OPPORSI ALLA RIAPERTURA DEL NEGOZIATO PER L’ADESIONE DI ANKARA ALL’UE. MA È LA STESSA CHE NEGLI ANNI, TRA CARD SUI SOCIAL E DICHIARAZIONI DI FUOCO, HA STREPITATO CONTRO IL “DITTATORE” TURCO? NEL 2019 DICEVA: “DI MAIO, PD E M5S SONO SOTTOMESSI. VERGOGNOSO”. E NEL 2021: “NON POSSIAMO ACCETTARE I RICATTI DI ERDOGAN…”

1. LA TURCHIA VUOLE LA UE MELONI DA SEMPRE CONTRARIA IN IMBARAZZO CON ERDOGAN

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

Giorgia Meloni Recep Tayyip Erdogan a VILNIUS per VERTICE NATO

Visto che non può dire no – sfidando le aperture di Bruxelles e Washington – Giorgia Meloni preferisce attestarsi su un silenzio imbarazzato. La premier si ritrova per un’ora faccia a faccia con Recep Tayyip Erdogan, a margine del vertice Nato di Vilnius. Ascolta il leader turco mentre espone il suo progetto, che prevede la riapertura del negoziato per l’adesione di Ankara all’Unione europea in cambio del via libera turco alla Svezia nell’Alleanza atlantica. E non si oppone. Bisogna fare un passo indietro.

 

Negli ultimi anni, Meloni ha detto, ripetuto e ribadito che mai la Turchia avrebbe dovuto trovare posto in Europa. «No all’ingresso nell’Unione – scriveva nel 2019 la futura presidente del Consiglio –. Chiediamo al prossimo Consiglio europeo di bloccare, definitivamente, il negoziato di adesione di Ankara. Nonostante i proclami del ministro Di Maio, Pd e M5S hanno bocciato la nostra risoluzione e hanno ribadito la loro sottomissione al sultano Erdogan. Vergognoso!».

 

giorgia meloni contraria all ingresso della turchia nell ue nel 2019

E poi ancora più recentemente, nel 2021: «Bisogna dire no all’ingresso della Turchia nell’Unione revocando lo status di Paese candidato. Non possiamo accettare i suoi ricatti. Draghi ponga la questione sul tavolo del Consiglio europeo ». Queste sono le premesse di un colloquio comunque necessario. Meloni, d’altra parte, siede oggi a Palazzo Chigi e deve scegliere la via pragmatica del silenzio.

 

Sposando di fatto – fino a prova contraria – la linea che ha segnato da sempre la posizione italiana rispetto al nodo dell’adesione della Turchia: da Romano Prodi a Silvio Berlusconi, Roma ha sempre sostenuto le ragioni di Ankara […]. Sul resto dei dossier, invece, va meglio.

 

Meloni ribadisce a Erdogan - grande mediatore tra Russia e Ucraina - che l’unica via possibile per una “pace giusta e duratura” passa dal ritiro delle truppe di Mosca. E ovviamente promette di rafforzare le relazioni commerciali tra Roma e Ankara, capitolo corposo per l’export italiano. Per discutere anche di questo, la presidente del Consiglio accetta l’invito di Erdogan per una visita di Stato in Turchia dopo l’estate.

 

giorgia meloni e recep tayyip erdogan al vertice nato di vilnius

Ma c’è un altro passaggio chiave che incrocia l’interesse delle due capitali […]: l’impegno della Nato nel quadrante mediorientale e mediterraneo. È la linea che accompagna la politica estera italiana in questa fase, e che può tradursi così: va bene investire energie e rafforzare partnership nell’area indo-pacifica […] ma l’Alleanza non deve sottovalutare l’Africa e il Medio Oriente. Per Meloni, è una necessità strategica.

 

A Erdogan chiede collaborazione in Libia […] e nel resto del continente africano. Dove, denuncia, è in atto una vera e propria sovrapposizione nell’azione di alcuni gruppi terroristici e della compagnia russa Wagner. La proposta di Meloni è dunque quella di «rafforzare l’impegno comune sul fronte Sud». Favorendo un coordinamento, anche a livello Nato, nella lotta al terrorismo. Con maggiori investimenti, un baricentro europeo e nuove partnership bilaterali dell’Alleanza con alcuni Paesi chiave africani. […]

 

giorgia meloni nel 2021 contraria all ingresso della turchia nell ue

2. L'IMBARAZZO DI MELONI CON ERDOGAN CONTRARIA ALL'ADESIONE DI ANKARA ALL'UE PARLA SOLO DI MIGRANTI E TERRORISMO

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

La Turchia mai e poi mai in Europa è stata per anni una delle principali certezze dell'agenda di Giorgia Meloni. Ma il tempo dell'assertività è finito: […]. Ora è il tempo di trattare con Ankara.

 

È Recep Tayyip Erdogan a toccare l'argomento con Meloni durante il vertice Nato di Vilnius. Il presidente turco siede di fronte alla premier italiana con il sorriso soddisfatto di chi ha appena chiuso un buon accordo. Ha fatto cadere il veto sulla Svezia nella Nato e in cambio ha ottenuto di riaprire il negoziato per l'adesione della Turchia in Europa. […]

 

DRAGHI ERDOGAN - MEME BY CARLI

Erdogan sa chi ha davanti a sé. Una leader che è sempre stata ferocemente contraria a ogni concessione verso la Turchia. Nell'aprile del 2021, quando l'allora premier Mario Draghi definì Erdogan un dittatore con cui si è costretti a collaborare, Meloni intervenne per chiedere di «revocare definitivamente alla Turchia lo status di Paese candidato all'Ue».

 

Tre anni prima, nel febbraio 2018, nei giorni della visita del presidente a Roma, la presidente di Fratelli d'Italia volle consegnargli virtualmente «un messaggio che i governi della sinistra non consegneranno»: «No alla Turchia in Europa. No all'islamizzazione dell'Europa».

 

Stando alle ricostruzioni di Palazzo Chigi, ieri Meloni ha evitato l'imbarazzo di sostenere la sua storica ostilità in faccia al suo interlocutore. Ha lasciato che di questo a parlare fosse soltanto Erdogan e ha preferito concentrarsi sui diversi dossier dove è possibile una convergenza.  […]

mario draghi recep tayyip erdogan 2 giorgia meloni contraria all ingresso della turchia nell ue nel 2019

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO