medici militari russi in italia

CONTE PARLA MA NON CHIARISCE: COSA SONO VENUTI A FARE I RUSSI IN ITALIA A MARZO DEL 2020? PER VEDERCI PIU’ CHIARO, IL COPASIR CONVOCA AGOSTINO MIOZZO, MEMBRO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO, E I GENERALI VECCIARELLI E PORTOLANO, CHE TANTI DUBBI HANNO SEMPRE MANIFESTATO SULL’OPPORTUNITÀ CHE MOSCA INFILASSE IL NASO A CASA NOSTRA – AL “FOGLIO” IL GENERALE VECCIARELLI HA DETTO: “FUMMO SORPRESI. IO PER PRIMO RIMASI COLPITO DAL DISPIEGAMENTO DI MEZZI CHE SCENDEVANO DAI VELIVOLI RUSSI. NON LE NASCONDO CHE ALL'INIZIO CI FU ANCHE UNA CERTA PREOCCUPAZIONE…”

Giuliano Foschini,Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

I RUSSI A BERGAMO

Agostino Miozzo, allora membro del Comitato tecnico scientifico, ha raccontato: «Ci dissero che avevano carta bianca e intendevano sanificare tutti gli edifici, compresi quelli pubblici». «Sicuramente portarono nei territorio personale medico e attrezzature per la logistica. Ma provarono a fare anche altro e noi glielo impedimmo. Certo, che volessero cercare dati è assolutamente plausibile» ha spiegato invece l'ex capo di Stato maggiore, il generale Enzo Vecciarelli.

 

giuseppe conte e vladimir putin

«Parliamoci chiaro », si è sfogato Luciano Portolano, che all'epoca guidava il Comitato operativo interforze, «quella missione era anomala da ogni punto di vista, ma quando lo segnalai venni preso per paranoico. Io l'avevo detto che era una cosa che non bisognava fare».

 

Il racconto di alcuni dei protagonisti, sul fronte italiano, della spedizione "Dalla Russia con amore" - gli uomini arrivati da Mosca a marzo del 2020 per aiutare l'Italia, così aveva detto Vladimir Putin all'allora premier Giuseppe Conte, nella battaglia contro il Covid - ha convinto il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, che no, gli approfondimenti necessari sulla visita degli uomini di Mosca in Italia non erano da considerarsi chiusi. Così come lo stesso Conte aveva suggerito nei giorni scorsi dopo la sua audizione al Copasir.

 

I RUSSI A BERGAMO

Sono invece necessari ulteriori domande e approfondimenti. E per questo tra due settimane il Comitato ha deciso di ascoltare proprio Miozzo e i generali Vecciarelli e Portolano. Per sentire dalle loro voci cosa accadde in quei giorni. Che tipi di dubbi ebbero. E, soprattutto, se gli allora vertici della sicurezza nazionale presero, a partire dall'autorità delegata (il presidente Conte, per l'appunto) tutte le necessarie precauzioni per non mettere a rischio dati riservati per la sicurezza nostra e degli altri paesi Nato.

 

Nella sua lunga audizione della scorsa settimana Conte si è detto sicuro di aver chiarito tutti i punti. In realtà tutti i membri del Comitato - su sollecitazione del segreta rio, il senatore Ernesto Magorno di Italia Viva - hanno ritenuto opportuno approfondire alcuni aspetti. L'ex premier ha spiegato, infatti, che fu lui a definire i dettagli dell'operazione con una telefonata con Vladimir Putin. Proprio alla vigilia di quel viaggio.

 

AGOSTINO MIOZZO

A Repubblica risulta che l'operazione fosse da tempo sul tavolo ma che dovesse riguardare soltanto l'invio di materiale sanitario: mascherine, dispositivi di protezione, ventilatori. Sabato 21 marzo ci fu invece una telefonata diretta tra i due presidenti e venne deciso l'upgrade.

 

Nemmeno 24 ore dopo ventitré quadrireattori decollati da Mosca atterrarono, accolti con il tappeto rosso, in un aeroporto militare di un paese Nato. «Non esattamente una procedura standard» si lascia andare oggi una fonte. Anche perché quando i nostri uomini li videro sbarcare capirono immediatamente, dall'attrezzatura che trasportavano, che non si trattava di una visita di cortesia.

 

enzo vecciarelli 3

«Fummo sorpresi - ha detto al Foglio il generale Vecciarelli, che era lì sulla pista - e io per primo rimasi colpito dal dispiegamento di mezzi che scendevano dai velivoli russi. Non le nascondo che all'inizio ci fu anche una certa preoccupazione». La sensazione di Vecciarelli verrà confermata dagli uomini sul campo, che seguirono i russi passo passo. Il 7 maggio, poi, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, interruppe la spedizione. Riducendo da circa 500 a 104 gli uomini russi arrivati in Italia. Il 7 maggio non era una data qualsiasi: i russi avevano appena annunciato di voler continuare il lavoro in Piemonte e in Puglia, dove c'era la base Nato di Amendola. Ma non fu consentito loro di sbarcare .

Luciano Portolano

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?