cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

DAGOREPORT

DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO

La Ducetta della Garbatella si è scapicollata a Mar-a-Lago, sobbarcandosi tra andata e ritorno un viaggetto di 20 ore, solo per una cena con scambio di smorfie con Donald Trump, per poi far trapelare voci su un mega contratto (senza gara) di un miliardo e mezzo di euro con Space X del caro amico Elon Musk?

 

Oppure l’indiscrezione lanciata dell’agenzia americana Bloomberg - che non farà per nulla felici le telecom italiche (a partire dal fondo USA Kkr, che ha sganciato 20 miliardi per la rete di Tim) -, è stata resa pubblica solo come pietosa copertura per il fallimento della Meloni sulla questione principale della trasvolata con cena con il futuro presidente della Casa Bianca, il caso Abedini-Sala?

 

Fin dal decollo, il blitz americano per la Statista del Colle Oppio era infatti bilama: vittoria o sconfitta. Vale a dire: o la premier tornava a casa con il rinculo da parte della futura amministrazione americana sulla richiesta di estradizione dell’iraniano Abedini (l’FBI ha fornito ampie prove del suo “lavoro sporco” per i pasdaran di Teheran) - atto difficile da stracciare per un tipino muscolare come Trump. Viceversa: la missione della Giorgia dei Due Mondi si risolveva in una terrificante disfatta geopolitica.

 

 

CECILIA SALA

Allo stato attuale, che fine farà la richiesta ufficiale del Dipartimento di Stato Usa di estradizione della “spia” iraniana, a cui è legata la liberazione dalla galera di Teheran di Cecilia Sala, lo sapremo solo sopravvivendo.

 

Così pure capiremo prossimamente su questi schermi se l’annuncio del contratto miliardario con Space X del Musk-alzone è nient’altro che un bel polverone sollevato per coprire una clamorosa sconfitta in campo internazionale dell’Underdog di Palazzo Chigi.

 

Mohammad Abedini najafabadi

Comunque andrà a concludersi la scommessa meloniana, di sicuro non avrà per nulla gradito il presidente della Commissione Europea, la fragile e cagionevole Ursula von der Leyen (alle prese con una brutta polmonite) le calorose parole di Trump per accogliere la premier volante a Mar-a-Lago: “Ha preso d’assalto l’Europa” (non va dimenticato che tra i vice presidenti esecutivi di Ursula brilla il nome del fratellino d’Italia Raffaele Fitto…).

 

Trump elogia Meloni “Ha assaltato la Ue” Missione per liberare Sala

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2025/01/06/news/meloni_trump_mar_a_lago_visita-423921973/?ref=RHLF-BG-P2-S2-T1

 

URSULA VON DER LEYEN RAFFAELE FITTO

Una visita lampo, quella di Giorgia Meloni sabato sera a Mar-a-Lago, con un doppio obiettivo: accreditarsi come punto di riferimento in Europa per Trump e favorire la liberazione di Cecilia Sala. A questo, soprattutto, la premier ha iniziato a lavorare appena messo piede nella residenza in Florida del prossimo presidente Usa, chiedendo al candidato segretario di Stato Rubio la linea che intende adottare con l’Iran. Ma non solo: un accordo miliardario è pronto per la compagnia di Elon Musk SpaceX.

DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MARCO RUBIO

 

L’aereo della premier atterra verso le 18,30 a West Palm Beach, quando in Italia è passata da poco la mezzanotte. Trump l’aspettava in una saletta vicina alla ballroom principale, col segretario al Tesoro nominato Scott Bessent, il consigliere per la sicurezza nazionale Waltz e il futuro ambasciatore a Roma Tilman Fertitta. A ricevere Meloni, il suo consigliere diplomatico Saggio e l’ambasciatrice italiana a Washington Zappia, è andato Rubio, accompagnato dall’imprenditore italiano George Guido Lombardi.

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

[…]  Lombardi ha dato a Repubblica questa versione: «Meloni ha salutato Rubio, chiedendogli se ha origini italiane. Lui ha risposto di no, ma ha detto di aver fatto ricerche perché alcuni avi potrebbero essere arrivati dalla Sardegna». Quindi la premier ha iniziato subito a lavorare sul caso Sala: «L’ho sentita che chiedeva a Rubio — dice Lombardi — cosa pensano della situazione in Iran, perché il caso della giornalista fermata è chiaramente collegato non solo all’arresto a Milano di Mohammed Abedini, ma anche alla debolezza e instabilità di Teheran».

 

GIORGIA MELONI ELON MUSK

La serata a Mar-a-Lago era dedicata alla proiezione del documentario “Eastman Dilemma”, che racconta quelle che secondo il capo della Casa Bianca entrante sono state le violazioni commesse durante il voto del 2020 e l’uso della giustizia per perseguitare lui e i suoi alleati.

 

Trump è comparso in sala alle 19.09, per andare a cena con Meloni. Quando è tornato l’ha elogiata: «Sono qui con una donna fantastica, il primo ministro italiano. Ha preso d’assalto l’Europa, e tutti gli altri, e stasera ceneremo insieme».

INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI

 

[…] Dopo la cena, alle 21 e 13 minuti, Trump è tornato con Meloni nella sala dove si proiettava il documentario. La premier non si è fermata a dormire e poco dopo le 23 locali, quando in Italia erano le 5 del mattino, il suo aereo è ripartito da West Palm Beach.  All’arrivo ha scritto sui social: «Bella serata con Trump. Pronti a lavorare insieme».

 

Il New York Times ha scritto che la visita a sorpresa, aggressivamente voluta da Meloni, «rafforza le speranze dei sostenitori di Meloni che la premier conservatrice italiana diventi l’alleata di riferimento di Trump in Europa. Gran parte di questo ruolo consisterebbe nel mediare le tensioni tra altri leader europei e Trump, che ha minacciato di avviare una guerra commerciale col continente, oltre a ridurre il sostegno Usa ad alcuni Paesi Nato e all’Ucraina nella guerra contro la Russia».

 

donald trump ed elon musk assistono al lancio di un razzo di spacex foto lapresse 7

Il Times ha aggiunto che si è parlato di Sala: «L’Iran ha spesso detenuto stranieri e cittadini con doppia nazionalità per scambiarli con denaro o persone ». L’obiettivo sarebbe evitare la richiesta di estradizione da parte degli Usa. Il Times ha notato che Meloni «ha anche un buon rapporto con Musk, e i sostenitori sperano che ciò rafforzi il suo peso internazionale».

 

Il fondatore di Tesla non si è visto, almeno nella foto, ma secondo Bloomberg l’Italia è pronta firmare un accordo da un miliardo e mezzo di dollari con SpaceX, per portare in orbita i satelliti di Starlink che serviranno anche per comunicazioni militari. […]

 

 

INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI

Colloqui Mar-a-lago accelerano intesa con SpaceX. Piano da 1,5 miliardi in 5 anni

Estratto dell’articolo di Claudio Salvalaggio per l’ANSA

 

Nessuno dei due leader o dei loro entourage ne ha parlato, ma media e analisti concordano sul terreno di discussione dell'incontro della premier Giorgia Meloni con Donald Trump, nel riservatissimo faccia a faccia a sorpresa a Mar-a-Lago: dai dazi alla Nato, dall'Ucraina al Medio Oriente, oltre naturalmente al caso Sala. Un fitto colloquio tra dossier geopolitici e rapporti bilaterali tra i due stretti alleati. Di Elon Musk, mediatore dell'incontro e asso nella manica di Meloni, non si è vista traccia a Mar-a-Lago ma i suoi progetti di investimento in Italia continuano ad aleggiare e, anzi, a prendere corpo.

 

E' dell'ultima ora, infatti, la notizia rilanciata da Bloomberg secondo la quale proprio i colloqui tra Trump e Meloni abbiano impresso un deciso impulso al dossier Space X per un contratto di 5 anni che prevede la fornitura al governo di servizi di telecomunicazione sicuri.

 

ELON MUSK ALL INIZIO DELL AVVENTURA DI SPACEX

Un'operazione dal valore di 1,5 miliardi di euro. Il progetto prevede un sistema criptato di massimo livello per le reti telefoniche e i servizi internet del governo, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. Certo, manca ancora l'ok definitivo su cui peraltro pesano dubbi e contrasti - riporta sempre Bloomberg - di alcuni funzionari dell'amministrazione italiana preoccupati per l'impatto sugli operatori locali di tlc. A favore c'è però il sostanziale nulla osta dei servizi di intelligence di Roma e del ministero della Difesa italiano. […]

GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP - ELON MUSK - IMMAGINE CREATA CON L IA E PUBBLICATA DA ANDREA STROPPAIL VIDEO DEL BACIO TRA ELON MUSK E GIORGIA MELONI REALIZZATO CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE 2LA SQUADRA DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI URSULA VON DER LEYENDONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGOcecilia sala CECILIA SALA cecilia sala cecilia sala la trattativa di khamenei per cecilia sala il giornalone la stampaINCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONIINCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONIGIORGIA MELONI DONALD TRUMP - IMMAGINE CREATA CON GROK

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....