gennaro sangiuliano vittorio sgarbi beatrice venezi alessandro giuli pietrangelo buttafuoco

DAGOREPORT – IL RISIKO KULTURALE IN CORSO È DA KORTOCIRCUITO! LA STRADA SCELTA DALLA DESTRA È QUELLA DELLO SPOILS SYSTEM, CHE VUOL DIRE DOVE C’ERANO I TUOI AMICI ADESSO METTO I MIEI – PARTIAMO DALLA MUSICA CLASSICA. DETTA LA LINEA SGARBI, NOTO CRITICO DI REGIA LIRICA. IN ASCESA ALVISE CASELLATI, FIGLIO DELL’EX PRESIDENTE DEL SENATO. PER LE DONNE SI È SCELTO IL “LATO B”, CHE VUOL DIRE LATO BIOSCALIN: BEATRICE VENEZI – SULL’ARTE, LA PRIMA NOMINA È STATA GIULI AL MAXXI E IL PRIMO RISULTATO LO SHOW SGARBI-MORGAN A PAROLACCE – BUTTAFUOCO ALLA BIENNALE, LA SCENEGGIATA DI VERONESI E IL “PICARO” ANTONIO CALBI A PARIGI…

DAGOREPORT

GENNARO SANGIULIANO NEL FRECCIAROSSA ROMA POMPEI

Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Dopo più di mezzo secolo di “egemonia culturale” della sinistra, che continua in licei e università, si pensava che con l’avvento della destra il METODO nelle nomine culturali cambiasse: basta nomine per appartenenza e amichettismo chic e, al suo posto, nomine per competenza, passione, impegno, identità locali e super partes.

 

VITTORIO SGARBI E MORGAN AL MAXXI

Poveri illusi. La strada scelta è quella dello spoil-system, che vuol dire dove c’erano i tuoi amici adesso metto i miei che, poi, diventano subito anche un po’ tuoi poiché si sa che in Italia - come scriveva Flaiano - “non si può fare la rivoluzione perché siamo tutti amici”.

 

alvise casellati 4

Il risiko kulturale in corso è da kortocircuito. Partiamo dalla musica classica. Detta la linea Sgarbi: sì all’ex fidanzato della sorella di Morgan e no alle nuove regie (che vor di?), che nemmeno all’illustrissimo maestro apulo-napoletano Muti piacevano. Vabbè. Si conferma in ascesa tra i direttori Alvise Casellati, figlio dell’ex presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ecc, direttore di serate da Gran Gala.

 

beatrice venezi bioscalin 357271 2

Per le donne si è scelto il “Lato B”, che non vuol dire serie B nella direzione d’orchestra bensì Lato Bioscalin (cioè pubblicità per capelli, ma vista da dietro). A Nizza, dove pensano che ci ancora sia Mussolini alla sbarra frontaliera, mettono in scena una grottesca – e un po’ fascista – alzata di scudi contro la “direttrice fascista” anziché riflettere sul perché l’avevano invitata a dirigere.

 

Per assecondare il noto critico di regia lirica Vittorione Sgarbi, il maestro Veronesi – che alcuni si sono permessi di soprannominare “Tanto tumore per nulla” in ricordo del grande padre Umberto, senatore di sinistra – ha diretto la “Bohème” di Torre del Lago a occhi bendanti per non vedere una (direi normale) regia che aveva il “torto” di leggere la “Bohème” di Puccini come una Comune del Maggio francese (ci sta).

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 6

Veronesi, già aderente al Pd e candidato con il sindaco Sala (forse era bendato e non lo sapeva), poi a Fratelli d’Italia, poi di qua, poi di là è riuscito così a farsi ridere dietro urbi et orbi anche dai pochi che non l’avevano ancora fatto, tanto che lo slogan più circolato sui social è stato “dovevano dare i tappi nelle orecchie al pubblico anziché la benda al direttore”.  Tenta, disperatamente, di fare la vittima politica… ma qua non siamo mica bendati e questa sì che è una messa in scena che non si può vedere!

 

Se passiamo all’arte… anche qui, per ora… Prima nomina: un giornalista al Maxxi. Giornalista va bene, se fa il critico d’arte e d’architettura, se ha scritto libri, se ha i titoli accademici.

 

alessandro giuli

Ma Giuli si interessava di politica per “il Foglio”, con un passato talmente a destra che fu praticamente allontanato dal Fronte della Gioventù. Primo risultato: lo show Sgarbi-Morgan a parolacce. Si parlava di un ruolo per Luca Beatrice (che le mostre d’arte le sa fare): non se ne sa più nulla.

 

All’istituto di Cultura di Parigi c’è andato Antonio Calbi, “un picaro” (definizione de “il Foglio”) che ha passato la vita sognando di dirigere il Piccolo Teatro, ma a Milano col cavolo che glielo hanno dato!

 

Finito a dirigere i Teatri antichi, adesso diventa d’après esperto di cultura francese e viene nominato direttore dell’Istituto di cultura di Parigi per sostituire lo scrittore Diego Marani, che come scrittore è una mera invenzione di Elisabetta Sgarbi (basta vedere i titoli).

 

antonio calbi foto di bacco

Per i Cda o comitati scientifici (e assimilabili) dei musei, il centrodestra sembra aver solo Angelo Crespi (che poi di studi artistici non è che abbia dato prova!): già in Cda a Palazzo Te fu poi messo nel Cda del Piccolo Teatro nel tentativo di bloccare il sinistro e “ammazzaspetattori” Claudio Longhi. Di ieri è la nomina di Crespi – via Brugnaro – nel Comitato scientifico dei musei veneziani.

 

Fascino da intellettuale, oltreché studioso e certamente gran scrittore e polemista, Pietrangelo Buttafuoco (un Giordano Bruno Guerri più equilibrato) è in pectore il futuro presidente della Biennale di Venezia. Solo che il presidente della Biennale è praticamente un manager, uno che deve avere conoscenze giuridiche e movenze da ministro degli esteri che deve fare fundraising, invitare i Paesi stranieri a partecipare e, solo una volta all’anno ha un compito culturale, quando sceglie i curatori: insomma, per il buon Buttafuoco non c’è un posto più adatto che spedirlo in Laguna a cercar denari?

pietrangelo buttafuoco foto di bacco (2)

 

Che so, alla Biennale ci si vedrebbe meglio una Letizia Moratti (la presunzione le farebbe ritenere troppo poco per lei questo incarico) che ha fatto l’Expo oppure un Brunetta, il cui carattere lo fa odiare dai veneziani tutti… Ricerca e metodo please!

 

 

beatrice venezi 4

 

alberto veronesi bendato a torre del lago dirige la boheme 4

barbara palombelli pietrangelo buttafuoco foto di bacco (1)

beatrice venezi bioscalin 357271

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....