volodymyr zelensky - giorgia meloni - kiev

VOLODYMYR, SCANSATE CHÉ MI FAI PERDERE VOTI! – DAI SOCIAL DELLA MELONI SONO SPARITE LE FOTO CON ZELENSKY E I POST SULL’UCRAINA. PALAZZO CHIGI SI È RESO CONTO CHE IL SOSTEGNO A KIEV METTE A REPENTAGLIO I CONSENSI DELLA DUCETTA IN VISTA DELLE EUROPEE – IL COMPLICATO EQUILIBRISMO DI GIORGIA, CHE TENTA DI NON FAR PASSARE IL CONSIGLIO EUROPEO COME UN “SUMMIT DI GUERRA” – L'IMBARAZZO PER LA MOZIONE DELLE OPPOSIZIONI CONTRO IL “FILO-RUSSO” SALVINI

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo, Francesco Olivo per “La Stampa”

 

giorgia meloni volodymyr zelensky kiev

C’è un buco temporale nella cronologia dei post su Instagram di Giorgia Meloni. E stavolta gli hacker non c’entrano. Il 24 febbraio non ci sono pubblicazioni. Eppure quel giorno la premier aveva in agenda un appuntamento importante: presiedere il G7 straordinario da Kiev, accanto al leader ucraino Volodymyr Zelensky. […]

 

Non si tratta di un errore, ma di una strategia precisa: la guerra mette a repentaglio i consensi di Meloni. Lo staff di Palazzo Chigi la spiega così: «Sulle questioni di geopolitica tendiamo a usare X (ex Twitter ndr) o YouTube».

 

Ma basta scorrere i commenti al video (su Instagram) con il punto stampa di ieri da Bruxelles per rendersi conto che gran parte degli utenti attaccano Meloni sul tema della guerra, e molti di questi si dichiarano elettori di Fratelli d’Italia o in generale simpatizzanti della destra. Tanto che il tema non è mai comparso negli ultimi comizi della premier a Cagliari e Pescara.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky giovanbattista fazzolari a kiev

Si spiega anche così l’urgenza di Meloni di evitare di far passare quello di ieri a Bruxelles come un “consiglio di guerra” (definizione di Viktor Orban): «Io non ho visto un clima di guerra al summit, ho visto un clima simile ai precedenti vertici».

 

Dentro la sala del Consiglio la delegazione italiana ha chiesto di cambiare il passaggio della bozza delle conclusioni in cui, nel paragrafo relativo a sicurezza e difesa, si evidenziava la necessità di una «potenziata e coordinata preparazione militare e civile e una gestione strategica delle crisi in un panorama di minacce in evoluzione».

 

Di che si tratta? Per Meloni di un malinteso, si riferiva a «crisi sul piano della protezione civile» e per questo il punto è stato mantenuto, ma spostato nelle conclusioni. In realtà, l’allarme è stato portato avanti dai massimi vertici delle istituzioni: Ursula von der Leyen e Charles Michel, oltre ovviamente allo scenario aperto da Emmanuel Macron sull’invio di truppe Nato in Ucraina.

 

justin trudeau giorgia meloni volodymyr zelensky ursula von der leyen alexander de croo

In un contesto del genere, fare una campagna elettorale mettendo al centro la difesa di Kiev diventerebbe assai rischioso, soprattutto perché nel frattempo Matteo Salvini (e nemmeno questo è un caso) ha accentuato la linea “pacifista”, che sconfina in un ammiccamento ripetuto alla Russia.

 

Nei suoi equilibrismi Meloni ora deve tener conto anche della mozione che ha riunito tutte le opposizioni, tranne Matteo Renzi, contro il segretario della Lega. Un modo evidente per far emergere le contraddizioni che, sulla Russia e sulle simpatie per Putin, dilaniano la maggioranza. Contraddizioni che imbarazzano Meloni e di cui la leader deve continuamente dare conto.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky

[...] Ieri, l’ultimo cortocircuito: Jordan Bardella, numero due di Marine Le Pen, leader del Rassemblement National, da sempre sospettata di legami con Mosca, è arrivato a sconfessare Salvini sulla Russia («non è un regime democratico»), tra l’altro alla vigilia del raduno dell’ultradestra organizzato dal leghista.

 

giorgia meloni volodymyr zelensky

Sulla mozione, Meloni dissimulerà la solita apparente tranquillità. La linea non cambia: «Non contano le dichiarazioni, ma i voti in Consiglio dei ministri e in Parlamento. E finora la Lega ha sempre votato a sostegno dell’Ucraina e condannando la Russia».

 

La mozione arriverà alla Camera dopodomani, per la discussione generale. Probabile che saranno pochissimi i deputati del centrodestra presenti, a testimoniare l’atteggiamento di indifferenza verso la mossa delle opposizioni. Al voto – che avrà un esito scontato – si arriverà, però, molto più in là. La maggioranza ha già intenzione di farlo slittare il più possibile. Sicuramente dopo Pasqua ma anche ben oltre. Salvini resterà al suo posto. E da lì continuerà a complicare la vita a Meloni.

giorgia meloni volodymyr zelensky kiev 24 febbraio 2024giorgia meloni volodymyr zelensky giorgia meloni e volodymyr zelensky a kiev 24 febbraio 2024

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...