BOBOSETTETE! - È DAL 18 MARZO 2013, QUANDO FU ELETTO PRESIDENTE DEL PIRELLONE, CHE È APERTO L’”UFFICIO DI COLLOCAMENTO BOBO” E ADESSO IL GOVERNATORE VIENE “INDAGHIZZATO” PER UN PAIO DI SEGRETARIE? - GLI APPETITI DEL “CERCHIO FRACICO” PER LE NOMINE “PESANTI”

Alberto Statera per “la Repubblica

 

ROBERTO MARONI ROBERTO MARONI

Ex impiegato dell’azienda di cosmetici Avon, fan di Bruce Springsteen e lui stesso musicista tuttora praticante, il governatore è stato sempre afflitto da una patologica timidezza, colta dal suo perfido imitatore e già raccontata da Guido Passalacqua nel suo libro sugli esordi della Lega.

 

Ma l’antico dato caratteriale, dopo venticinque anni di politica anche in alti vertici come il ministero dell’Interno, non ha impedito che diventasse anche lui un campione del modello clientela& parentela o, se volete, dell’italico familismo amorale. Il cerchio magico delinquenziale del suo ex duce Umberto Bossi ha oscurato tutti gli altri cerchietti magici padani, ma anche Bobo ne ha da anni uno ben collaudato, diventato sempre più famelico dopo la sua assunzione al vertice della prima regione d’Italia.

 

Per questo, con tutto il rispetto per i pm di Busto Arsizio e per lo stesso Maroni, che spesso ha lamentato che «quando bisogna immolarsi per la Lega tocca sempre a me», leggere il decreto di perquisizione dei magistrati, da una parte sembra fornire nuovi spunti satirici, dall’altra fa riflettere sulle piccole frazioni di realtà che la magistratura riesce - quando riesce - a perseguire.

SALVINISALVINI

 

Insomma, Maroni in questo caso è accusato di aver esercitato pressioni per fare ottenere un contratto a tempo determinato a due persone a lui vicine: Mara Carluccio, sua ex collaboratrice al Viminale, in Eupolis, l’ente della regione per la ricerca e la formazione, e Maria Grazia Paturzo in Expo 2015.

 

Ma come ? È dal 18 marzo 2013, quando fu eletto presidente del Pirellone, che è aperto l’”ufficio di collocamento Bobo” per consanguinei, amanti, chitarristi, amici e amici degli amici, e adesso il governatore viene “indaghizzato” per un paio di segretarie o poco più ? Per carità, l’azione penale – vivaddio – è obbligatoria e i pm di Busto, che indagano sul più corposo scandalo Finmeccanica, fanno il loro mestiere. Ma è ormai da più di un anno che il governatore padano, ammaestrato dal suo immarcescibile predecessore Roberto Formigoni, calca le strade del maestro affetto dal contrario disturbo della personalità: l’arroganza.

 

GIULIANO PISAPIA GIULIANO PISAPIA

Tra i primi atti ci fu la nomina di Anna Maria Tavano da Catanzaro ai vertici delle infrastrutture della Lombardia, con uno stipendio di 186 mila euro più bonus. Questa signora sarà bravissima, ma è la moglie di Domenico Aiello, avvocato calabrese, una specie di Ghedini di Maroni, il quale tentò subito dopo di collocarla al vertice di Infrastrutture Lombarde, la società che gestisce i cinque miliardi d’investimenti per l’Expo, il cui direttore generale Antonio Rognoni è finito in manette per il noto scandalo degli appalti.

 

Tavano e Aiello, vecchi amici di Isabella Votino, detta “la badante di Bobo” a perpetua memoria di Rosy Mauro, che ai bei tempi badava a Bossi, sono capisaldi del cerchietto magico. Come Maria Cristina Cantù, assessore regionale al Welfare, che ha appena assunto Giulia Martinelli, compagna del neosegretario della Lega Matteo Salvini.

 

Roberto Formigoni Roberto Formigoni

L’assunzione deve essere stata complessa perché si trascina addirittura dallo scorso gennaio tra epiche liti anche all’interno della Lega, forse perché nel cerchietto magico di Bobo la Cantù sembra sfiorata dal cono d’ombra. Stupende le dichiarazioni del roccioso segretario Salvini a difesa della sua family: «Che male c’è ? Ha fatto una scelta di vita: lavorare nel pubblico avendo a che fare con malati di mente, autistici e quant’altro». Poi il colpaccio: «La moglie di Renzi fa l’insegnante ? La mia fa la dipendente Asl...poi guadagnasse diecimila euro al mese...».

 

Magnifico materiale per la prossima stagione di Crozza. Tralasceremo Giovanni Daverio, in arte Johnny, e Giuseppe Rossi, in arte Gegè, musicisti del Distretto 51, la band di Bobo, approdati a tutt’altro che irrilevanti incarichi nella sanità regionale. O la vocalist Simona Paudice, “coadiutore amministrativo esperto” all’ospedale di Treviglio. La carriera di alcuni famigli padani, maroniani e non, era del resto cominciata già alla grande con il Celeste, che delle quote Cencelli dei soci di governo leghisti, da vecchio stra-democristiano, aveva sacro rispetto. Il cerchietto magico, come sempre, non è mai contento.

 

Ora è in subbuglio per le nomine pesanti, come quelle alle Ferrovie Nord Milano, a Finlombarda, all’Ersaf. I famigli premono, mentre il blitz di Busto Arsizio rischia di mettere vieppiù in ansia Maroni, che peraltro Giuliano Pisapia, il quale di mestiere fa l’avvocato, aveva avvertito: «Ti consiglio di stare attento».

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO MARIA STELLA GELMINI MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO MARIA STELLA GELMINI

 

E Infrastrutture Lombarde ? Forse, dopo lo scandalo degli scandali, meglio proprio abolirla. Così magari si riesce persino a passare per moralizzatori. Tanto c’è sempre la sanità, dove per sbrogliare le clientele incrostate tra Forza Italia e Lega ci vorranno decenni. Del resto, la verità è uscita dalla bocca di Mariastella Gelmini: «Il modello lombardo non va stravolto». Per carità, ci sono voluti vent’anni per perfezionare il modello appaltopoli- parentopoli.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…