coronavirus turchia

DALLA COREA DEL NORD FINO ALLA GROENLANDIA: QUALI SONO GLI STATI CHE ANCORA NON DICHIARANO CASI DI CORONAVIRUS – UN CASO IN TURCHIA. ANKARA DA QUANDO E’ INIZIATA LA CRISI NON HA FORNITO ALCUN DATO SULL’EPIDEMIA. INOLTRE NON SONO PREVISTE PARTICOLARI MISURE CONTENITIVE ALL’INTERNO, NONOSTANTE IL PAESE SIA MOLTO VICINO ALL’IRAN, TEATRO DI UNO DEI FOCOLAI PIÙ GROSSI. MANCANO POI ALL’APPELLO MOLTI STATI AFRICANI...

coronavirus

Primo caso di infezione da coronavirus in Turchia. La conferma è arrivata dal ministro della Sanità, Fahrettin Koca, che ha precisato che "la persona in questione, colpita dal coronavirus in Europa", è ora in quarantena. "E' in buone condizioni - ha aggiunto il ministro in dichiarazioni riportate dall'agenzia ufficiale Anadolu - e tutti i suoi familiari e le persone che sono entrate in contatto con questa persona sono sotto sorveglianza sanitaria". Koca non ha aggiunto altri dettagli sul caso.

 

GLI STATI CHE NON DICHIARANO CASI DI CORONAVIRUS

Marta Serafini per corriere.it

 

Mentre i giornali di mezzo mondo titolano sull’Italia in lock-down, e mentre sono 3,800 le vittime in tutto il mondo, 111 mila i contagiati in 105 Paesi diversi, ci sono Stati che ancora si dichiarano “Covid-19 free”. Che, tradotto, significa che questi Paesi stanno affermando di non avere casi di Coronavirus al loro interno. Secondo una mappa pubblicata da Al Jazeera, basata su informazioni mondiali e sui dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità e aggiornata a oggi, gli Stati che restano “bianchi” non sono pochi. Tuttavia da ricordare come la stessa Oms non abbia ancora dichiarato ufficialmente la pandemia, nonostante ieri il direttore Tedros Ghebreyesus, abbia detto che «la minaccia di una pandemia sta diventando molto reale».

Recep Tayyip Erdogan

 

Coronavirus, come sta andando in Belgio e Paesi Bassi

Il caso più eclatante è la Turchia. Da quando è iniziata la crisi, Ankara non ha fornito alcun dato sull’epidemia. Inoltre non sono previste particolari misure contenitive all’interno, nonostante il Paese sia molto vicino all’Iran, teatro di uno dei focolai più grossi e sia confinante con Stati fragili. Certo il sistema sanitario turco è sicuramente più strutturato di quello dei suoi vicini e la Turkish Airlines — una delle compagnie aeree più utilizzate al mondo — nei giorni scorsi ha sospeso i voli con l’Italia.

 

Tuttavia un passeggero francese in viaggio da Londra a Singapore su un volo della Turkish è risultato positivo. E secondo quanto dichiarato dal ministro della salute turco Fahrettin Koca, giovedì tutto l’equipaggio è stato messo in quarantena per 14 giorni. Sempre lo stesso Koca rivolgendosi ai giornalisti nella capitale Ankara dopo una riunione del consiglio sulla minaccia del coronavirus, ieri ha dichiarato che il Ministero della Sanità e il resto del governo hanno adottato tutte le misure per impedire l’ingresso del coronavirus in Turchia.

recep tayyip erdogan

 

Koca ha esortato i cittadini turchi che vivono all’estero ad adottare misure di protezione. “I turchi che vivono all’estero, in particolare quelli che vivono in Europa, non dovrebbero uscire se non necessario”, ha detto il ministro. Koca ha anche esortato i cittadini turchi, in particolare quelli di ritorno dai viaggi all’estero, a mettersi in quarantena a casa per 14 giorni. “Quelli con malattie croniche e quelli di età pari o superiore a 50 anni non dovrebbero uscire se non in caso di necessità”, ha specificato. “Se hanno bisogno di uscire devono indossare una maschera e se hanno sintomi influenzali dovrebbero consultare la struttura sanitaria più vicina.

 

”Koca ha poi affermato che finora 2000 pazienti sono stati testati ma tutti sono negativi. “Se il coronavirus raggiunge la Turchia, sarà probabilmente trasportato da passeggeri che viaggiano dall’estero.

 

recep tayyp erdogan xi jinping

I casi possono essere visti [eventualmente] in Turchia, ma è nelle nostre mani impedirne la diffusione ”, ha affermato. “Se non avessimo chiuso il nostro confine con l’Iran, circa 50.000 persone alla settimana avrebbero potuto entrare in Turchia”, ha aggiunto, riferendosi alla chiusura delle frontiere il mese scorso. Nella stessa occasione ha poi ribadito che se l’Iran avesse messo in quarantena le città di pellegrinaggio di Qom e Mashhad, il virus non si sarebbe diffuso così lontano. Koca ha anche criticato l’Europa per non aver preso le misure quando il virus mortale si è diffuso in Italia. Come dire, insomma, che la “colpa” è degli altri.

 

 

La Turchia non è l’unico Paese a dichiararsi immune. Sulla mappa resta bianca anche la Corea del Nord che, come noto, è un uno dei regimi più oppressivi del pianeta. Difficile anche qui immaginare che il virus non sia entrato, sebbene si parli di uno Stato le cui frontiere sono particolarmente chiuse. Tuttavia da tempo il regime di Kim Jong-un ha aperto ai viaggi organizzati sotto il controllo del regime dunque è impensabile che anche qui il virus non sia arrivato, tanto più che la Corea del Nord è anch’essa relativamente vicina a Paesi dove il numero di contagi è stato particolarmente elevato. Sempre in Asia fanno eccezione gli “Stan”, ossia Turkmenistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan. Anche in questo caso stiamo parlando per lo più di Paesi che retti da governi autoritari ma che non sono del tutto chiusi al mondo esterno.

kim jong un 6

 

Andando avanti a scorrere la mappa un’altra zona che resta bianca è la Groenlandia. In questo caso possibile spiegarlo con il bassissimo numero di abitanti (56.171) e la scarsa densità di abitanti per chilometro quadrato (una delle più basse del mondo, appena 0,027 abitanti per km²). Ma può anche essere dovuto all’assenza di controlli sanitari, se si considera che il Queen Ingrid’s Hospital di Nuuk con i suoi 156 letti è il più grande di tutta l’aerea.

 

Mancano poi all’appello molti Stati africani. E non si registrano casi in Yemen - già colpito da un’epidemia di colera che ha visto 2 milioni di casi sospetti in meno di 3 anni. Inoltre negli ultimi tre mesi sono decedute almeno 270 persone a causa del virus H1N1. Nel 2019 quasi 6600 persone ne sono risultati infette, inclusi 1600 casi negli ultimi due mesi. E paura anche per la Dengue che ha ucciso 78 giovani sotto i 16 anni. Il tutto in un teatro di guerra in corso da cinque anni.

kim jong un 4

 

“Covid-19 free” sarebbe anche la Siria, anch’essa teatro di una guerra che proprio oggi entra nel suo decimo anno e Paese dove molte strutture ospedaliere sono state colpite. Tuttavia se le fonti governative non dichiarano alcun caso, l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani voce dell’opposizione, ha scritto che secondo fonti mediche che hanno chiesto di rimanere anonime, ci sono centinaia di casi di contagio e decine di casi di decessi in 4 province siriane. Intanto i voli da Damasco a Baghdad e Teheran sono stati sospesi. I medici contattati dall’Osservatorio sostengono che i contagi sono stati originati da familiari di miliziani iraniani operanti in Siria, che sono arrivati in visita nel paese. Le province colpite sono Damasco, Tartous, Ladhiqia e Homs.

kim jong un 3kim jong un 5

 

(ha collaborato Farid Adly)

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....