snowden obama

IL DATAGATE HA DUE PERDENTI (SNOWDEN E OBAMA) E UN SOLO VINCITORE: LA CINA

Minxin Pei per "l'Espresso" - Traduzione di Anna Bissanti

La sorte di Edward Snowden, ex amministratore di sistemi informatici presso la National Security Agency (Nsa), potrebbe restare incerta per molto tempo. Alla fine risulteranno evidenti due perdenti. Il primo è Snowden stesso. Egli sarà consegnato alle autorità americane, che lo vorrebbero vedere rinchiuso a vita, oppure languirà per anni in un limbo giudiziario. L'altro perdente è il governo Usa. Le rivelazioni di Snowden sulla sua attività di cyber-spionaggio globale hanno arrecato un danno enorme ai suoi tentativi di raccolta delle informazioni e al prestigio morale di cui godeva a livello internazionale.

Il vincente assoluto è la Cina. In termini di valore d'intelligence delle rivelazioni di Snowden, la Cina ha acquisito inestimabili informazioni sulle attività americane di cyberspionaggio. Per esempio, Snowden ha reso noto che l'Nsa era riuscita a collocare alcune cimici all'interno della rete di telefonia mobile cinese e negli elaboratori centrali dell'Università di Tsinghua che gestisce i network della ricerca scientifica di tutta la Cina. Questa informazione aiuterà le autorità cinesi a rendere i loro network meno vulnerabili nei confronti delle attività spionistiche americane.

Oltre a ciò, nei quattro laptop che ha portato con sé Snowden custodisce un vero e proprio tesoro di dati informatici. Tenuto conto che gli agenti dell'intelligence cinese hanno avuto parecchie occasioni di avvicinare Snowden durante il suo soggiorno di due settimane a Hong Kong, non ci si dovrebbe stupire se le abili spie di Pechino di fatto fossero riuscite a copiare i file presenti nei computer di Snowden.

Ma la più grande e inattesa fortuna per la Cina è di natura politica. Washington aveva minacciato di penalizzare la Cina per il suo cyber-spionaggio nei confronti delle aziende americane e di personaggi di spicco del governo. Il presidente Barack Obama ha dedicato parecchio tempo a parlare di ciò nel corso del summit informale con Xi Jinping, all'inizio di giugno.

I cinesi si sono rifiutati di ammettere le loro attività di cyber-spionaggio, e non hanno fatto la benché minima concessione su questo argomento.Grazie a Snowden, i cinesi adesso possiedono le prove documentate dell'attività di cyber-spionaggio dell'America nei confronti della Cina. Naturalmente, Pechino ha esagerato il vantaggio politico ottenuto dalle rivelazioni di Snowden. I media cinesi hanno dato una copertura totale al caso Snowden. Le autorità cinesi e i comuni cittadini si sono indignati per l'ipocrisia americana.

DIPLOMATICAMENTE WASHINGTON ha dovuto battere in ritirata. Da quando è esploso il caso Snowden, Washington ha smesso di parlare di questa controversa questione nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina. La cosa più strabiliante di tutto ciò che la Cina ha avuto da guadagnare dal caso Snowden è che Pechino finora è sfuggita alle ire di Washington. Il governo cinese ha gestito questa fortuna insperata liberandosi magistralmente del problematico signor Snowden.

In base a quanto riferisce la stampa, il 22 giugno un non meglio identificato portavoce ha comunicato a Snowden che era opportuno che egli lasciasse Hong Kong immediatamente, rassicurandolo implicitamente che il governo locale non avrebbe interferito in alcun modo con la sua partenza (a quel punto Snowden era già stato messo formalmente sotto accusa dalle autorità americane). Tenuto conto che Pechino sovrintende alla politica estera di Hong Kong, la decisione di lasciar partire Snowden dopo che Washington ne aveva già chiesto l'arresto può essere stata presa soltanto dalle massime autorità cinesi.

UNA MOSSA BRILLANTE : Pechino ha rifilato il problema Snowden a Mosca, dopo averne ricavato tutti i vantaggi possibili, con un enorme successo nei confronti degli Usa dal punto di vista delle relazioni pubbliche e, forse, entrando anche in possesso di intelligence di valore inestimabile. Certo, in un primo tempo l'Amministrazione Obama si è risentita alquanto con la Cina che ha lasciato partire Snowden con un passaporto già dichiarato nullo dal governo statunitense.

Nel giro di pochi giorni il segretario di stato John Kerry ha ufficialmente rassicurato Pechino che le relazioni tra Stati Uniti e Cina non risentiranno del caso Snowden. Kerry è troppo intelligente per inimicarsi la Cina a questo punto. È verosimile infatti che le autorità russe possano far salire Snowden su un volo Aeroflot diretto a Hong Kong (in base alle leggi internazionali hanno il diritto di farlo). Qualora ciò accadesse, a Washington occorrerebbe tutto l'aiuto di Pechino per ottenerne l'estradizione senza rinvii.

 

 

SNOWDEN A MOSCA CON LE RAPPRESENTANTI DI HUMAN RIGHTS WATCH OBAMA SNOWDENEDWARD SNOWDEN SNOWDEN OBAMA SNOWDEN

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…