BASTA UNA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L’ANTISEMITISMO PER MANDARE IN TILT IL PD! L’INCREDIBILE VICENDA DEL DDL DELRIO STRONCATO DAL PRESIDENTE DEI SENATORI BOCCIA E DA SCHLEIN (PER NON PERDERE IL VOTO DEI PRO PAL E NON FARSI SCAVALCARE DA GIUSEPPE CONTE) – IL TENTATIVO DI RILANCIARE CON UN PROPOSTA CONTRO TUTTI I RAZZISMI STOPPATO DALL’EX MINISTRO DELRIO - “PERCHÉ NON SI PUÒ PARTIRE DA UN TESTO CHE C’È GIÀ, INVECE DI FARNE UNO NUOVO? SU UNA QUESTIONE DEL GENERE NON SI POSSONO FARE CALCOLI DI PARTITO, È IN GIOCO LA DEMOCRAZIA" – ALLA FINE IL DDL DELRIO NON VIENE RITIRATO E…
Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera” - Estratti
L’assemblea dei senatori del Pd data all’altro ieri. Ma gli strascichi sono continuati fino al giorno dopo. E certo non finirà qui perché è difficile chiudere la ferita che si è aperta tra i dem.
Per non farla lunga: nel Pd una proposta di legge contro l’antisemitismo non si può fare. Perciò il ddl di Graziano Delrio, secondo il presidente del gruppo a palazzo Madama Francesco Boccia, deve restare al palo. Piuttosto bisogna pensare a una proposta che metta insieme tutti i razzismi e non preveda la specificità di quel fenomeno.
La pratica è stata affidata al senatore Andrea Giorgis, capogruppo pd in Commissione affari costituzionali. Nella riunione i firmatari del disegno di legge Delrio hanno chiesto esplicitamente al capogruppo: «Perché non si può partire da un testo che c’è già, invece di farne uno nuovo?». Una domanda che anche Delrio ha fatto sua. La risposta è stata questa: dobbiamo pensare a una proposta che prenda in considerazione tutte le discriminazioni e che non bolli l’antisionismo come antisemitismo.
Delrio, con il linguaggio misurato che gli è proprio, non ha accettato questa impostazione, ha sollecitato spiegazioni. «Ma la verità — commenta un senatore riformista — e che cioé noi non siamo in grado di fare una legge contro l’antisemitismo per non alienarci le simpatie dei pro Pal e per non farci scavalcare da Giuseppe Conte non l’ha detta nessuno».
Delrio, però, non intende tornare indietro. «Su una questione del genere non si possono fare calcoli di partito, se non si capisce che è in gioco la democrazia e che questo problema riguarda tutti, non si va da nessuna parte».
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Dunque, niente tensioni e nessuna lite nell’assemblea anche se in realtà la riunione è stata meno tranquilla di quanto sia stato raccontato, ma Delrio non ha fatto retromarcia. Il suo disegno di legge, firmato da una decina di senatori, non verrà ritirato.
GRAZIANO DELRIO DEBORA SERRACCHIANI
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