1. QUANDO, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, PITTIBIMBO SI SVEGLIERÀ CON IL MISSILE TERRA-ARIA NEL SEDERINO CHE GLI HA SPARATO DE BORTOLI, CAPIRÀ CHE LA GUERRA È INIZIATA 2. AL DI LÀ DELLE SOLITE ACCUSE SUL SUO EGO ESORBITANTE E SULLA SUA SQUADRA DI GOVERNO FRAGILINA, DIETRO IL DURO ATTACCO DEL CORRIERE C’E’ IL BAZOOKA DI DRAGHI? 3. IL GELO DEL COLLOQUIO ESTIVO DI RENZI IN UMBRIA CON DRAGHI, QUANDO IL CAPO DELLA BCE GLI HA PROPOSTO DI SERVIRSI DELLA TROIKA PER FARE LE RIFORME (INDISCREZIONE CHE DRAGHI HA SEMPRE SMENTITO) 4. DE BORTOLI ATTACCA ANCHE SUL PATTO DEL NAZARENO CON OMBRE “MASSONICHE” E CHIEDE CHIAREZZA PERCHE’ SERVIRÀ ANCHE A ELEGGERE IL SUCCESSORE DI RE GIORGIO NAPOLITANO 5. BELLA NAPOLI PARE NON FARCELA PIÙ E, ANCHE PER NON CONCEDERE NUOVE ELEZIONI A RENZI, SAREBBE PRONTO A DIMETTERSI NEI PRIMI MESI DEL 2015. E UNO DEI NOMI FORTI È PROPRIO QUELLO DI MARIO DRAGHI, CHE DI SICURO NON È IN NESSUNA SHORT LIST DEL PATTO RENZIE-BERLUSCONI, VISTO CHE ENTRAMBI NON LO POSSONO VEDERE (EUFEMISMO)

DAGOREPORT

 

matteo renzimatteo renzi

Tra poche ore, quando Matteo Renzi aprirà gli occhietti vispi sul suolo americano e potrà leggere la rassegna stampa dall’Italia, c’è da giurarci che il violento editoriale del Corriere della Sera a lui dedicato sarà in cima alla lista dei pezzi da leggere. E non faticherà, malgrado il fuso orario, a capire da dove arriva il colpo. Ma andiamo con ordine.

 

Ferruccio De Bortoli, direttore in uscita del quotidiano di via Solferino, non finge neppure di voler trovare uno spunto dalle cronache. Scrive un pezzo apparentemente senza tempo, partendo da una considerazione tutta personale: “Devo essere sincero: Renzi non mi convince”. Un incipit quasi scalfariano. Poi parte con quella che all’inizio sembra solo una predica con consigli incorporati, come quella di “guardarsi da se stesso”. Ma in realtà è solo l’inizio di una serie di accuse messe in fila in un crescendo calibrato.

MARIO DRAGHIMARIO DRAGHI

 

Il direttore del Corriere imputa a Pittibimbo di aver messo insieme una squadra di governo “in qualche caso di una debolezza disarmante”, con il dolo di averlo fatto apposta perché nessuno gli faccia ombra. Poi difende “l’ottimo Padoan” del quale lamenta un certo ridimensionamento per via dei “troppi consulenti di Palazzo Chigi”. Quindi passa a elencare i difetti del premier, da una certa “muscolarità che tradisce a volte la debolezza delle idee” alla “superficialità degli slogan”, non senza un accenno a tutti quei toscani nel suo cerchio magico.

ferruccio de bortoli   ferruccio de bortoli

 

L’accusa che fa più male, tuttavia, è quella che parte dalle capacità oratorie del premier e arriva alla sua effettiva sostanza di uomo di governo. De Bortoli scrive che “In Europa, meno inclini di noi a scambiare la simpatia e la parlantina per strumenti di governo, si sono già accorti” che “il marketing della parola se è sostanza è utile, se è solo cosmesi è dannoso”. Eccolo qui, direttamente dall’estero, il giudizio su questo primi mesi di governo Renzie: tante (belle) chiacchiere e pochi fatti, ma non solo. Ormai l’azione del nostro premier rischia di essere “dannosa”.

 

giorgio napolitanogiorgio napolitano

L’editoriale del Corriere si chiude anche con un passaggio di rara durezza sull’accordo con Berlusconi: “Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica, forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria”.

 

Il Matteo Renzi che tra poco leggerà queste righe scritte a freddo dall’altra parte dell’Oceano non faticherà a capire da dove arrivano. Certo, tra gli azionisti del Corriere non mancano i critici dell’accordo con il Banana, come Abramo Bazoli e Dieguito Della Valle, ma questa non è una novità e il Patto non è di ieri. Queste stesse cose potevano essere scritte ai primi di agosto quando è stata approvata la riforma del Senato. Invece escono oggi. Perché? Perché qualcuno si è stufato e perché si teme una partita “truccata” sul Quirinale.

 

DENIS VERDINIDENIS VERDINI

Renzi conosce la durezza di quel giudizio europeo contenuto nelle parole di De Bortoli per averla percepita a Città della Pieve, poco prima di Ferragosto, nel suo gelido incontro con Mario Draghi. Quel giorno il presidente della Bce gli ha suggerito di non scartare l’ipotesi, se non si sente in grado di fare le riforme che ci chiedono le istituzioni europee, di avvalersi della Troika. Renzi si è inalberato dicendo che sarebbe un commissariamento inaccettabile. E dentro di sé ha cominciato a ragionare, piuttosto, su elezioni in primavera. (Va precisato che tali indiscrezioni sono sempre stato smentite da Draghi).

DELLA VALLE CADEDELLA VALLE CADE

 

E’ in corso una partita durissima tra Renzi e il Corriere di Flebuccio, che ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l’ex governatore di Bankitalia, oggi si è schierato con il primo, dando sfogo a tutti i dubbi e tutte le perplessità che Super Mario nutre nei confronti del premier e del suo governo. Ma è in corso anche la partita per il prossimo presidente della Repubblica, perché Re Giorgio pare non farcela più e, anche per non concedere nuove elezioni a Renzi, sarebbe pronto a dimettersi nei primi mesi del 2015.

 

GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE

Draghi è di fatto uno dei candidati più autorevoli, ma non è certo nella ipotetica lista del Patto del Nazareno per il semplice fatto che Silvio Berlusconi lo ritiene uno degli artefici della propria caduta. Il Corriere lo sa e oggi chiede per la prima volta chiarezza sul Patto, senza esitare a denunciare l’ombra della massoneria. Di sicuro, oggi comincia ufficialmente anche la corsa per il Quirinale, che s’intreccia con il duello tra Draghi e Renzi. Un duello non solo sulle riforme da fare, ma anche personale.

 

 

BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...